𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 •4•

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Le panche marrone scuro e il pavimento in pietra chiara fanno risaltare l'altare ornato con decorazioni in oro che luccicano al riflesso del raggio di sole, che trova accesso dalle vetrate della finestra affianco alle scale, che danno via libera al posto consacrato.

Le panche, adesso sono occupate da volti che ho sempre visto, oppure da alcuni che non vedo da tempo, si sono ricordati di lei solo ora, quando non c'è più niente da ricordare.

Salgo sull'altare pronta per fare il mio discorso, però, prima mi volto verso la bara fredda e lucida, dov'è riposto il corpo della mia migliore amica, mi sporgo per guardarla meglio: i suoi capelli incredibilmente neri hanno perso colorito e sono diventati quasi grigi. La sua pelle ora non è più invasa dal solito colorito rosaceo. Le guance e la bocca erano di un colore simile ai papaveri di Monet. Il suo torace non si alza e non si abbassa, esso è fermo immobile ,statico ed è spento, spento come il mio cuore nella visione della persona a cui ho voluto più bene.

In questi tre anni ho provato ad immaginarla sempre col sorriso, l'ho pensata sempre spensierata com'era e vederla, adesso, lì immobile incapace di esprimere quanto era bella e quanto ancora aveva da dire e quanto aveva da mostrare al mondo, mi fa capire che la vita fin quando ce l'hai, fin quando non ti viene strappata, essa deve essere custodita come se fosse la cosa più preziosa che tu possa avere.

Dopo questo funerale, io continuerò la mia vita, studierò, mi diplomerò, troverò il vero amore e mi sposerò, avrò dei bambini, invecchierò, passeranno anni e probabilmente non mi ricorderò tutti i dettagli di questi giorni, ma sono sicura che tutte le cose belle che Jade ha lasciato, le porterò in ogni mia singola parola, in ogni mio singolo gesto, in ogni mio singolo passo lei ci sarà sempre e vivrò la vita anche per lei.

La vita che abbiamo sempre sognato insieme,la vita che lei ha sempre sognato e sono grata che me l'abbia detto, che mi abbia fatto far parte del suo piccolo mondo, perché per me lei era molto importante, lei è stata l'unica che c'era quando ho avuto bisogno e penso che non tutti ricorderanno tutte le cose belle che lei ha fatto, alla scuola e ad ognuno di noi. Lei era Jade, lei era allegria, felicità, lei era simpatia, lei era sicurezza, lei era casa ,lei era la mia migliore amica.

Decido di non parlare ma di suonare una semplice canzone che da qualche giorno ascolto quando penso a lei.
"Jealous" di Labrinth,mi siedo di fronte il fantastico pianoforte in legno davvero molto lucidato e inizio a produrre la prima melodia in mezzo a questo drammatico silenzio.

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scusate per il ritardo,vi consigliamo di ascoltare la canzone e di leggere anche la traduzione perché davvero merita.

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