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Sakura : 10 anni
Kagome : 5
Compleanno di kagome

Mentre tutti di sotto festeggiavano, sakura se ne stava chiusa in camera a sfogliare l'album di foto avvolta nel piumone .
Il giorno della nascita di kagome era anche il giorno della morte del padre, e lei non aveva intenzione di festeggiare quella piccola e per lei odiosa ragazzina .
Kagome pian piano si rendeva conto di non starle simpatica,  e quindi le uniche volte in cui parlavano era solo per dire Ciao,  anzi, sakura nemmeno parlava più con la sorella.
Se non fosse per ikuto e per la scuola se ne sarebbe sempre stata dentro casa, evitando il mondo intero, continuando a disprezzare gli altri , senza un motivo valido, le andava e basta .
Ad un certo punto prese l'album, indosso il suo cappotto nero del corpo di ricerca e uscì senza dire niente .
La casa era piena di bambini , piccoli e rumorosi mocciosi che ridevano a destra e a manca.
La piccola andò al cimitero, sedendosi come ogni giorno davanti alla lapide , e posandoci sopra un fiore , preso senza farsi vedere dalla bancarella dei fiori, e accarezzò la fredda pietra Dove ogni giorno poteva leggere il nome del padre e le didascalie.
- ancora non capisco papà,  non capisco perché hai dato la vita per salvare quella mocciosa - il silenzio,  cupo e silenzioso silenzio - chissà se mi avresti protetto se avresti quest'ora cui fossi stata io al posto di quella mocciosa- una lacrima le scese lungo la guancia, una piccola, e amara lacrima .
Aveva imparato a non piangere , a non provare il minimo sentimento all'esterno,  mostrando sempre una faccia neutrale , e forse anche dentro ormai non provava più niente.
Dopo un'oretta si accorse he ormai era il tramonto, e quindi si alzò e tornò a casa , vedendo ovunque bambini gioiosi che ridevano insieme ai loro genitori .
Notando che la casa era ancora piena di mocciosi, andò a nascondersi fino alla fine della festa dentro il capanno del vecchio pozzo .
Si sedette sul bordo e tirò fuori l'album di foto .
C'erano solo lei e daichi, sorridenti in ogni foto, solo loro due , felici e senza nessuna kagome .
In poche c'erano anche il nonno e la madre .
Ma c'era solo una foto con lei, entrmabi i nonni ed entrmabi i genitori .
Era il suo terzo compleanno, la nonna stava bene, il nonno pure , e quel giorno la avevano regalato un enorme libro , anche se non sapeva ancora leggere benissimo , di mostri, divinità e creature giapponesi .
Portava quel libro con sé,  anche in quel momento era dentro la borsa .
Quel libro le aveva aperto un mondo.
Le aveva fatto scoprire il mondo nascosto attorno a lei, mandandola ogni giorno a caccia di yokai ( yoookai! Yokai watch!
No ok la smetto ) , Kappa, oppure spettri.
Le pagine era un pò rovinate, ma comuqnue era ancora tutto leggibile.
Vide all'improvviso qualcosa in fondo al pozzo, uno strano luccichio, e lei adorava le cose luccicose.
Mise l'album in borsa e scese utilizzando la corda.
Ad un tratto questa si spezzò,  e la ragazza cadde, sbattendo la testa sul fondo e svenendo.

- porca miseria -disse aprendo un occhio, ritrovandosi davanti nom il soffitto della capanno, ma alberi .
Tanti alberi .
Era stesa in mezzo a un prato,  nel bel mezzo di una foresta .
- .....Dove cacchio sono ( eeh , niente parolacce mi dispiace  ) - si alzò e si sistemò il cappotto lungo , e controllò che i libri non si fossero rovinati.
Cominciò a camminare , senza una meta precisa.
Forse era nel bosco dietro casa ,anche se non sapeva come ci fosse finita .
- eeeehiii!  C'è nessuno?!- gridò a primi polmoni, senza ricevere una risposta .
Sentì qualcosa dietro di lei, proveniva dai cespugli .
Da esso sbucarono fuori due piccoli occhi color ambra , e due orecchie canine ( no non è inuyasha ) , dal pelo scuro , e poco dopo si ritrovò davanti un lupo , anzi, due lupi .
Sentì la paura percorrerle tutto il corpo, ma invece di stare ferma , cominciò a correre più veloce che poteva .
Sentiva perfettamente i passi e i ringhi dei lupi dietro di lei, e questo la costringeva a correre più veloce, sempre più veloce , così tanto che le sembrava di volare.
Alla fine si ritrovò sulla cima di un precipizio, e prese tra le mani la prima cosa che trovò,  ovvero un bastone abbastanza robusto di legno.
Le gambe le tremavano,  e sapeva che i lupi stavamo fiutando la sua paura, e sicuramente stavamo ridendo di lei .
Il primo lupo la attaccò,  e lei lo colpì col bastone , facendolo cadere dal precipizio.
Per sua sfortuna il secondo lupo era molto più grosso, e molto più arrabbiato .
Tentò di proteggersi dai suoi attacchi come meglio poteva , venendo anche morsa alla caviglia,  ma poi il corpo del lupo cadde a terra ,privo di vita - non pensavo che il mio sangue fosse così cattivo - disse sarcastica buttando via il bastone,  e cadendo in ginocchio.
Poco prima di chiudere gli occhi vide solo dei lunghi capelli bianchi .

UN AMORE DEMONIACO~LA STORIA DI SAKURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora