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Nascita di kagome

Sakura e il nonno stavano aspettando la madre / figlia nella sala d'aspetto dell'ospedale , la madre sarebbe dovuta uscire dalla sala parto a momenti con in braccio la sorellina di sakura .
- secondo te come la chiameranno?-,- non lo so sakura - rispose il nonno in ansia, mentre la piccola giocava con il Nintendo.
Erano lì ad aspettare da ore, e le batterie si stavano per scaricare, quando si un tratto videro arrivare la madre in carrozzella con in braccio un piccolo fagotto rosa, con dietro daichi che la spingeva verso di loro.
Sakura corse verso di loro, per poi guardare il fagotto - sakura,  lei è kagome - la neonata stava dormendo.
Sakura le prese la piccola manina e sorrise -Ciao kagome, io sono la tua sorellona sakura - kagome sembrò sorridere nel sonno- forza! Tutti a casa!  Si festeggia! -disse il padre prendendo sakura in braccio e mettendola sulle spalle,  e andarono alla macchina .
Daichi davanti con la piccola cesta con dentro kagome accanto , sakura in braccio al nonno dietro insieme alla madre .
Sembrava tutto tranquillo.
Il padre teneva gli occhi fissi sulla strada, sakura giocava,  kagome e la madre dormiva .
Quando all'improvviso...

Daichi non riuscì a schivare il camion in arrivo, probabilmente il guidatore era era ubriaco, e quindi la Machina si schiantò contro di essa.
Daichi poco prima del scontro prese tra le braccia la cesta proteggendo kagome con il proprio corpo .
Durante lo schianto il vetro si ruppe, la parte anteriore della Machina si distrusse, e la macchina si schiantò ai lati della strada .
Sakura, la madre e il nonno avevano riportato solo qualche botta,  e la madre chiamò un ambulanza, mentre sakura guardava il corpo del padre ferito e pieno di vetri conficcati nella schiena.
L'ambulanza arrivò, e ci caricarono  sopra daichi, e salì anche sakura , che strinse la mano del padre fino all'ospedale.
Sapeva benissimo che sarebbe morto, ma si rifiutava di crederci.
Lui non poteva morire , doveva starle vicino per sempre , ridendo con lei , giocando con lei.

Era li
Steso su un letto d'ospedale, con il petto e le braccia ricoperte di bende.
- piccola, dov'è tua madre?- chiese il dottore - non lo so ...ma mio padre sopravviverà? - il dottore era indeciso se dirglielo o no , e venne interrotto da daichi - dottore mi lasci da solo con lei - l'uomo annuì e se ne andò,  mentre sakura si avvicinava Al letto e stringeva la mano del padre - ehi neko chan, tu e gli altri state bene?-,-si...- il padre le accarezzò la testa,  mentre sakura stava per scoppiare a piangere - stai per morire vero?- il padre le sorrise - si sakura, non so come mai mi si è conficcato un pezzo di vetro vicino al cuore, e ho pochissime probabilità di sopravvivere,  te lo dico perché tanto nasconderti la verità non servirebbe a niente , ma sappi che il tuo papà ti vorrà sempre bene...-,- non dire così...-( raga Sto piangendo io cazzo ) - gli strinse la mano e pianse , magnandogli la mano - non morire...-,- prima o poi tutti noi dobbiamo morire sakura...Io sarò sempre con te, non ti abbandonerò mai, anche se sono morto - allungò il braccio verso la giacca e ne tirò fuori una collana con una pietra rossa -tieni, volevo dartela quando saresti stata più grande, ma è tuo , si dice sia il cuore di un demone -,- non mi interessa! Mettila via! Tu vivrai per dartela quando sarò pronta!- continuò a sorriderle, come se non fosse cosciente del fatto che stesse per morire - sakura, sto per andarmene, salutami la mamma e il nonno , e proteggi kagome ok?-,- non saresti dovuto morire tu...- abbassò la testa e la appoggiò sul materasso -cosa vorresti dire?-,- kagome non ha niente qui per aver motivo di vivere! Tu hai una famiglia! -daichi non si arrabbiò,  ma continuò a sorriderle dolcemente- infatti tu la aiuterai a crescere felice, proteggendola e aiutandola come meglio puoi- sakura lo guardò,  ancora con le lacrime agli occhi .
- Ciao piccola neko chan- chiuse gli occhi, sempre col solito sorriso sulle labbra,  e poi si sentì un lungo biip.
I dottori entrarono e cercarono di rianimarlo,  ma sakura era già corsa fuori dall'ospedale , e aveva pure cominciato a piovere.
La polizia aveva accompagnato la madre , il nonno e kagome a casa , ma sakura non andò li.
Non voleva tornare a casa, non voleva vedere kagome.
Se suo padre non avesse cercato di salvarla sarebbe ancora vivo .
La odiava per questo.
Ma dopo aver girovagato per un'ora, si ritrovò davanti all'entrata del tempio,e decise di tornare a casa, ed entrò,  trovando la madre in lacrime, che non appena la vide la abbracciò - sakura...papà...- la piccola non rispose, ma puntò lo sguardo su kagome , entro liberandosi della madre le gridò -ti odio! - poi corse in camera.
Chiude a chiave la porta e prese il piumone dall'armadio, lo mise in un angolo della stanza e si si accoccolò.
Le sembrava di essere tra le braccia del padre quando stava avvolta in quel morbido e caldo piumone , mentre stringeva tra le mani la collana.









Non so voi ma io mi sono messa a piangere mentre scrivevo

UN AMORE DEMONIACO~LA STORIA DI SAKURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora