Capitolo 15.

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"Kayla" urlò Susy dal piano di sotto "ci sono visite per te"
La sua voce mi fece sobbalzare tanto che sollevai di scatto la testa dalla scrivania e andai a sbattere contro la mensola posta al di sopra.

"Chi è che osa disturbarmi?" gridai infastidita messaggiando la parte lesa. "Io non aspetto nessu-" dissi scendendo velocemente le scale, ma mi bloccai quando vidi Justin che discuteva cordialmente con la padrona di casa.
Cosa ci faceva in casa mia?!

"Ah sei tu" dissi con nonchalance.
"Perché chi volevi che fossi?"
"Boh, chiunque che non abbia capelli così biondi che potrebbero condurmi  alla cecità e quella faccia da ebete che ti ritrovi"
"Ti faccio così tanto schifo?"
"Mh, giusto un po'" risposi seria.

"Kayla, per piacere" mi riproverò Susy, ma so che in fondo stava  trannenedo una risata. "Un po' di gentilezza"

"Oh no signora, è inutile. Glielo ripeto ogni momento. Non c'è nulla da fare. Mi sa che rimarrà acida per il resto della vita." La assecondó lui.
"Sta' zitto tu e dimmi cosa vuoi."
"Non dirmi che l'hai dimenticato" si portò una mano alla fronte per la mia sbadataggine.

Mi colse un po' di sorpresa ma cercai di non darlo a vedere.
"Ma certo che lo ricordo, per chi mi hai preso? Stavo solo scherzando" in realtà non avevo la più pallida idea di cosa stesse parlando e cercai in tutti i modi di cacciarlo fuori dal mio stupido cervello.

"Esatto... stupido" intervenne la mia adorabile coscienza.

"Ah si?" Mi sfidò con lo sguardo di chi la sa lunga e il sorriso furbo.

"Non potrei mai scordarlo. Sei qui per Austin. Beh ti dico che non è in casa al momento." Ero fiera di aver inventato questa scusa. Il motivo doveva sicuramente essere quello.
Cos'altro sennò?
'Ben fatto' dissi a me stessa.

"Non ci posso credere. Dimmi che mi stai prendendo in giro"
Ma io continuai a guardarlo come se mi trovassi su un altro pianeta e allora Justin, sicuro che non gli avrei risposto, scoppiò a ridere.

Il tutto sotto gli occhi attenti di Susy, estremamente divertita.

"Sapevo che eri un po' tonta ma non credevo fino a questo punto"
"Cos'hai detto? Ripetilo se hai coraggio!" Poi afferrai un cuscino dal divano dietro di me e lo picchiai con quello.

"Ahi, Kayla aspetta-aspe" ma non riusciva nemmeno a parlare, da quanto stava ridendo.
"Non-dirlo-mai-più" lo colpii ancora, ma in fondo ridevo anche io."e ora dimmi perché sei qui?"

"Il compito che ci ha assegnato la Turner è importante per me e vogli finirlo in tempo, quindi ti aspetto da me alle 4." Scimmiottò la mia voce.
"Punto uno io non parlo così"
"E punto due?"
"Punto due... Cazzo, l'avevo completamente rimosso dal mio cervello!"gridai isterica.

"Kayla" mi sgridó Susy, mentre Justin rideva beatamente  "Non voglio che tu utilizzi questi termini, intesi?"
Avevo completamente dimenticato che lei stesse ascoltando.
"Scusami, è che davvero ultimamente ho troppe cose da fare; prima o poi diventerò matta!" mi scusai velocemente correndo verso le scale. "Quindi vieni o vuoi rimanere qui ad esplorare il salotto di casa mia?"
"Arrivo" mi rispose Justin che era rimasto immobile.

Mi fermai sulle scale per aspettarlo anche se ero sicura che conoscesse quella casa molto meglio di me. Il mio sguardo sfortunatamente incrociò quello di Susy che mi riservò un occhiolino degno di nota.
"Dobbiamo solo studiare" le mimai con le labbra, ma ecco che la quindicenne che era in lei si faceva viva lentamente.
"Vi raccomando, fate i bravi" rise e sparì in cucina

Io alzai gli occhi al cielo e arrossii dalla vergogna.
Justin invece rideva di gusto per la schiettezza della mia matrigna.

***

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