Justin's pov
"Cos'ho fatto per meritare tutto questo?" Sbuffai frustrato, sdraiandomi a peso morto sul letto.La situazione non era delle migliori, nel giro di pochi minuti la mia camera era stata invasa; Austin e Paige stavano litigando e Kayla se la rideva beatamente.
Quella sera, quando rientrai in casa, Paige mi raccontò di aver avuto un battibecco con Austin.
"Dimmi se ti sembra normale. Eravamo in centro, in un negozietto molto carino. Lui ha fatto un po' il cretino con la commessa, tanto che questa ha creduto che fosse interessata a lei e alla fine gli ha scritto il suo numero sull'etichetta di una felpa che, tra l'altro, ho comprato per me." Aveva sbraitato continuando a muoversi irrequieta per la stanza.Il racconto di come il pomeriggio di Austin e Paige procedette, non lo capii perfettamente. Non perché Paige non urlasse abbastanza, ma semplicemente perché mi ero incantato a guardare i movimenti di Kayla: le sue labbra mentre si incurvavano in un sorriso, gli occhi socchiusi, le dita sottili con cui ricacciava dietro l'orecchio un ciuffo blu ribello sfuggito dalla coda.
E in tutto ciò, non avevo nemmeno bisogno di nascondermi perché, tutti erano così impegnati in quella discussione esilarante, che nessuno avrebbe badato a me.
E mentre scrutavo la ragazza seduta sul mio letto di fronte a me, involontariamente sorrisi.
Ricordo di essermi rimproverato mentalmente, perché odiavo che una ragazza potesse avere su di me un simile effetto.Mi attirava proprio come una calamita, come due poli di carica opposta. E io non ponevo resistenza.
Ma, se da un lato, mi ammaliava, dall'altro mi faceva spesso, se non continuamente, ribollire il sangue nelle vene.Era questo quindi tra noi: non saper stare lontani, ma non saper nemmeno stare vicini.
Un loop infinito in cui orami mi trovavo da parecchio tempo e che trovava sempre la forza per trascinarmi dentro.
Tutta questa situazione era influenzata dal fatto che il nostro era diventato un gruppetto stabile.
Ci ritrovavamo automaticamente allo stesso tavolo ogni giorno in mensa, uscivamo insieme, partecipavamo alle stesse feste. E questo susseguirsi di azioni così spontanee mi portava inevitabilmente verso una sola direzione: Kayla.A questo quadretto felice, si aggiungevano Austin e Paige che si comportavano ormai coma una coppia, anche se nessuno dei due lo avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura.
Era questo il motivo per cui molto spesso arrivavano a litigi come quello di oggi."Mi ha gettato il suo frullato in faccia, letteralmente" sputó rabbioso il mio migliore amico.
E così io e Kayla scoppiammo in una risata fragorosa; poi quest'ultima aggiunse: "fiera della mia bimba" e fece come per dare un cinque immaginario a Paige.
Non sapevo se fosse seria o scherzasse."Davvero, voi non capite e-" cercò di dire Austin ma lo bloccai sul nascere: "No Austin, sei tu a non capire. E con te anche Paige. Ma vi vedete?" lasciai loro il tempo di guardarsi negli occhi.
"Sembrate due bambini, due persone frustrate dall'incapacitá di ammettere ciò che provano. Non vi stupite dei vostri continui litigi, perché sono l'esatta conseguenza del vostro illudervi a vicenda, tenervi sospesi su un filo sottile. Dovreste capire se davvero tra voi c'è qualcosa oppure se il vostro è un genuino rapporto di amizia e, in quel caso, mettere da parte ogni gelosia".Nella stanza regnava il silenzio, Piage e Austin palesemente in imbarazzo.
Kayla con gli occhi puntati verso la sua amica, preoccupata che si potesse rompere in mille pezzi da un momento all'altro. Un po' come se la volesse proteggere dal rumore assordante dell'uragano che si era creato, di quei tuoni che aquarciano i timpani oltre che il cielo.
Sì, Kayla aveva già previsto cosa sarebbe successo, forse perché conosceva Paige molto meglio rispetto a me o Austin.
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Blonde hair
Romance"Perché noi siamo come la notte, così intensa, buia, paurosa. Ma quando è illuminata dalla luna... beh in quel caso è tutta un'altra storia. Siamo così sbagliati che i nostri difetti, insieme, si annullano. E non importa il blu dei miei capelli o qu...