Capitolo 11

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Appena vedo la scena, mi metto le mani sulla bocca e cerco di separare Jason e Lucas che si stanno picchiando ma ottenendo solo uno spintone da parte di Jason che non subito si accorge subito di quello che ha fatto e poi vedo tutto nero.
Non riesco a muovermi, mi fa male la testa e non riesco ad aprire agli occhi ed intorno a me c'è solo ed esclusivamente silenzio.
Io sono una persona che adora il silenzio, io sono la solita ragazza timida che ha paura di parlare con le persone a lei sconosciuta, sono sempre stata chiusa tranne che con Martina con lei mi sono aperta e subito dopo mi sono sentita meglio, perché mi sono sentita un peso in meno dopo aver raccontato di mio padre.
Sento qualcosa di caldo appoggiarsi alla mia mano, ma non ho le forze di aprire gli occhi.
Mi arrendo e cerco di ricordare cosa sia successo prima che mi ritrovi qui,l'unica cosa che mi ricordo e che sono andata ad una festa e poi il vuoto non ricordo perché sono in questo luogo a me adesso sconosciuto.
Riprovo ad aprire gli occhi e questa volta ci riesco, e l'unica cosa che vedo e una parete bianca, poi il resto e tutto offuscato.
Tento di girare la testa e riesco ad intravedere una sagoma a me molto famigliare, lo guardo ancora per un po e subito riesco a riconoscere quegli occhi, i suoi occhi.
Appena lo guardo vedo che mi sta già osservando, e appena incontro i suoi occhi ricordo tutto, la sera prima, la festa, la rissa fra lui e Lucas e solo ora mi sento schifata e cerco di spostare la mano e per fortuna ci riesco,e cerco di parlare ma non riesco a produrre un suono capibile, e per fortuna si alza ed esce dalla stanza.
Poco dopo entra Katy con le mani sulla bocca e con gli occhi pieni di lacrime, viene verso di me è appoggia la mano sulla mia《Oddio, pensavamo che non ti saresti più svegliata》 dice con la voce molto bassa《Dove sono?》riesco a pronociare flebile 《Sei in ospedale, eri alla festa e Jason ti ha spinto e hai sbattuto la testa contro lo spigolo del tavolo e sei svenuta.
Le lacrime cominciano a scendermi 《Posso andare via da qui, in questo posto ho brutti ricordi》 dico, i ricordi si fanno spazio sulla mia mente la sera dell'incidente, la sera dell'abuso di mio padre che mi hanno tenuto in ospedale per un mese.
Lei annuisce e mi lascia sola, finché qualcuno non entra dalla porta, Lucas.
Si avvicina e si siede sulla sedia difianco al letto《Scusami,e che ero incazzata perché Jason ti aveva fatto una domanda solo per metterti in imbarazzo e quando mi hai raccontato quello che tuo padre ti ha fatto non ci ho visto piu》dice appoggiandosi al letto con i gomiti e mettendosi le mani sui capelli.
I gli accarezzo i capelli e lui mi guarda in maniera interrogativa《Lo so e sei stato dolcissimo, ma non serviva che lo picchiassi》dico io sorridendoli debolmente.
Lui mi sorride e esce dalla stanza lasciandomi nuovamente da sola.

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