Capitolo 21 - Brighton Beach

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Il lunedì seguente avevo annunciato la mia decisione di stare da sola per schiarirmi le idee anche a Zayn che, riluttante, aveva accettato la situazione. Così avevo passato le due settimane successive a lavorare ed essere amichevole con Zayn, tornare a casa ed essere amichevole con Harry e a passare tanto tempo con Eleanor. Eravamo diventate quasi inseparabili ormai. Le avevo raccontato tutto quello che era successo e mi aveva confermato che la scelta di stare da sola era la migliore per il momento.

Era un giovedì sera e stavo cenando con Eleanor e Danielle da Westfield, al ristorante messicano. Era la metà di luglio e avevamo avuto qualche giorno di sole pieno in cui avevamo raggiunto persino i venticinque gradi. Mi sentivo diversissima dall’inizio di Giugno, quando ero arrivata per la prima volta a Londra. Avevo imparato ad essere meno scatenata, senza però perdere l’entusiasmo e la voglia di divertirmi. Ovviamente avevo pensato costantemente ai due ragazzi durante quelle due settimane e non ero arrivata nemmeno lontanamente vicina ad una conclusione. Soprattutto perché, ogni volta che incrociavo Zayn a casa sua, quando tornava dal lavoro, mi guardava sempre con quegli occhioni enormi pieni di speranza che mi spezzavano il cuore. E perché, tornata a casa mia, vedevo Harry, che invece mi guardava con il suo solito sorriso che mi faceva trattenere il respiro per qualche secondo.

“Quindi gli ho detto: ‘Liam, non se ne parla nemmeno. Non ho assolutamente intenzione di venire al cinema a vedere Batman con la tuta di pelle di Catwoman!’ E sai lui cosa mi ha risposto?” Chiese Danielle. Eleanor la stava ascoltando rapita.

“No, cosa?” Domandò.

“Se potevo almeno mettere le orecchie. Ma ci rendiamo conto?” Disse Danielle, ancora sconvolta per la conversazione che aveva avuto quel pomeriggio con il suo ragazzo. Eleanor scoppiò a ridere e io mi unii a loro.

“E alla fine avete trovato un compromesso?” Chiesi.

“No, stiamo ancora litigando. Ma tu guarda se si può litigare per certe stronzate.” Rispose la ragazza, scuotendo la testa.

“Io e Lou non litighiamo spesso, ma quando lo facciamo è quasi sempre sui vestiti. Di lui.” Raccontò El.

“Spero che tu non voglia che indossi quegli orribili pantaloni troppo corti.” Commentò Danielle, facendoci scoppiare di nuovo a ridere.

“Ovvio. Ogni tanto cerco di chiedergli se non può mettersi un paio di pantaloni della lunghezza delle sue gambe. Con un paio di scarpe e i calzini, come le persone normali. Ma no, lui si impunta e piuttosto non esce.” Disse Eleanor. Mi ritrovai a pensare a come si potesse litigare per dei vestiti. Ma, in fondo, non ero mai stata in una relazione seria, non avevo idea di come ci si comportasse in coppia. Tutte le mie storie erano state troppo corte o basate solo sul sesso. Non ero mai arrivata al punto di cercare di obbligare il mio ragazzo a mettersi una cosa piuttosto che un’altra.

“Va beh, uomini.” Commentò Danielle, sorseggiando la sua Coca Cola Light.

“Sono il nostro punto debole.” Rise Eleanor. “Becca, quindi tu questo weekend non ci sei?” Mi chiese poi, cambiando argomento.

“No, sono a Brighton con Anne, mio padre, Elizabeth e Harry.” Risposi. La madre del ragazzo aveva proposto che passassimo un bel weekend in famiglia a Brighton, al mare, per conoscerci meglio. Non ne ero felicissima.

“Vedrai, ti piacerà.” Mi disse Danielle.

“E non ti farà male passare un paio di giorni lontana da Londra.” Aggiunse Eleanor.

“Speriamo.” Commentai, mangiando l’ultimo pezzo del burrito che avevo nel piatto.

“Gelato, vero?” Propose Danielle e io ed Eleanor annuimmo. Tanto avevamo ancora un’ora prima che cominciasse il film al cinema.

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