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Christa's pov
<<Ymir aspetta!>> le urlai, non avevo la più pallida idea di cosa fare o di cosa dire, volevo soltanto che cambiasse idea su di me, che capisse che, anche se poteva non sembrare, ero diversa dagli altri.
<<Cosa vuoi ancora?>> mi chiese, fermandosi di botto.
<<Possiamo... Posso... Trovare una soluzione.>>
<<E quale? A nessuno importa di me qua dentro.>>
<<Io voglio aiutarti.... Davvero.... >> glielo dissi dal cuore, per la prima volta potevo avere la possibilità di fare qualcosa di buono per qualcuno.
<<Vieni nella mia stanza, così parliamo con calma.>>
Ricevetti un'alzata di spalle come risposta, ma quando in punta alla scala girai verso destra, dall'altra parte rispetto alla sua camera, mi seguì, come un'ombra silenziosa; avevo infatti notato fin dal suo arrivo che la ragazza era capace di spostarsi senza produrre il benché minimo rumore.
Le feci strada fino alle mia stanza, modesta e minimalista rispetto al resto della casa ma perfettamente accordata alla mia personalità: un letto matrimoniale con a fianco un comodino, un tappeto con disegni geometrici, una scrivania con l'ultimo modello di computer e una gigantesca libreria stracolma di libri, la mia collezione di cui andavo estremamente fiera. Il tutto era rigorosamente bianco e nero, i miei colori preferiti, e dallo stile moderno. Sopra il mio letto mi ero fatta scrivere con la pittura una citazione: "Un libro è un giardino che puoi custodire in tasca".
Sopra il comodino c'era una foto di me e i miei genitori: avevo 11 anni e portavo i capelli fino a metà della schiena, mia mamma sorrideva e mio papà mi cingeva la vita. Eravamo in Egitto, l'ultimo viaggio che avevamo fatto insieme.
<<Tutto qui?>> mi chiese Ymir, vagamente sorpresa <<Mi aspettavo una suite imperiale o qualcosa del genere!>>
<<Non è il mio stile... >> le risposi.
Mi aspettavo un commento del genere da lei, avevo capito fin da subito che si fermava all'apparenza, senza curarsi di cercare una conferma che le sue idee corrispondessero alla realtà.
<<Non sempre le cose sono come sembrano... >> aggiunsi, guardandola negli occhi e riuscendo a sostenere il suo sguardo per la prima volta <<Per esempio, io voglio davvero aiutarti.>>
Per una frazione di secondo gli occhi di Ymir cambiarono la loro luce, mi guardarono come se vedessero un'altra persona per la prima volta. e questa persona gli piacesse molto più della precedente. Ma fu solo un momento, poi il suo sguardo divenne indagatore e io arrossii di colpo, distogliendo il mio.
<<E andresti davvero contro il volere della tua famiglia?>> la sua sembrava genuina curiosità, ma era evidente che mi stava studiando.
<<Beh... Io... Non apertamente, ecco>> non riuscii a impedire a un fremito di scuotere la mia voce <<Ma qualcosa posso farlo comunque... >>
<<Ad esempio?>>
<<Posso darti dei soldi... Se vuoi... >>
<<I soldi non sono la soluzione a tutto, Christa.>> mi disse alzando gli occhi al cielo, con lo stesso tono di chi spiega per l'ennesima volta a un bambino che nessuno dei suoi amichetti è, in realtà, un alieno mutaforma venuto dallo spazio.
Mi sedetti sul letto, con la testa fra le mani, ero veramente a corto di idee.
<<Dò un'occhiata in giro.>> annunciò Ymir, senza aspettarsi realmente una risposta.
Mi distesi definitivamente, mentre Ymir passava in rassegna la mia stanza. Ero sicura che non si aspettasse che, in realtà, ero una ragazza a cui piacevano le cose semplici. Quando avevo scelto l'arredamento della mia camera nessuno era stato contento, erano convinti che alla futura ereditiera di una tale fortuna si addicesse qualcosa di più maestoso. Ma io non ero come loro. Avevano tentato di crescermi come una nobile, un'aristocratica, ma ero troppo timida e quando avevamo ospiti "che contano" in casa mi rifugiavo nella mia stanza a leggere.
E, già che ci pensavo, non credevo che i miei fossero mai entrati nella mia nuova stanza.
<<Come mai due porte?>> chiese Ymir, interrompendo il flusso dei miei pensieri?
<<Oh, quella sinistra è del bagno e quella a destra della cabina armadio...>> le risposi con noncuranza.
Lei aprì la porta e si arrestò, probabilmente si aspettava solo un armadio più profondo, mentre si trovava davanti ad un'intera stanza adibita soltanto a contenere i vestiti: c'erano armadi sia sulla destra che sulla sinistra, ed un enorme specchio al fondo.
<<Wow... Potrebbe viverci una persona qua dentro.>>
E di colpo ebbi l'idea.

Hey! Qua è l'autrice che vi parla per la prima volta, mi scuso se non sto più aggiornando ma con l'inizio della scuola Wattpad sta passando un po' in secondo piano.
Spero vi stia piacendo la storia ^o^

Stay With Me Tonight || YumikuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora