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Ci acquattammo dietro l'angolo che formavano la strada principale del quartiere e uno sporco vicolo secondario: se voleva uscire da Santa Maria il nostro uomo doveva per forza passare da lì.
Quella era la parte del mio "lavoro"che odiavo di più: l'attesa. A volte rimanevamo anche ore ad aspettare l'arrivo di una certa persona. A volte nemmeno si faceva viva per imprevisti dell'ultimo minuto; eravamo poco più che ragazzini e se volevamo rimanere vivi non era saggio prendersela con la gente del nostro quartiere. Per me e Berthold derubare i ricconi dei quartieri alti aveva un doppio significato, se Reiner aveva solo bisogno di soldi per la droga e Annie era un'egoista insensibile a cui non importava di altro che di se stessa io e Berthold avevamo intrinseco uno spirito ribelle e la speranza in un futuro migliore e soprattutto attribuivamo la causa della nostra condizione al menefreghismo dei governanti della nostra città. Di certo non li incolpavamo per le scelte sbagliate dei nostri genitori o per la vita che conducevamo, ma di certo la caduta in rovina del nostro quartiere e con esso le persone che ci vivevano si sarebbe potuto evitare se solo fossimo state considerate persone con pari diritti agli spocchiosi abitanti del quartiere Sina.
<<Eccolo é lui>> sussurrò Berthold, prima di defilarsi insieme a Reiner, sarebbero stati nei paraggi per intervenire se qualcosa fosse andato storto. La riuscita dell'operazione era nelle mie mani e in quelle di Annie.
<<Signore la prego, ha qualche moneta?>> la bionda uscì dal vicolo tagliando la strada a Ramones, la cui camminata tradiva una certa fretta.
<<Smamma ragazzina>> le rispose lui sgarbato.
<<La prego ho tre fratelli di cui occuparmi>> Annie era un'attrice nata, se non l'avessi conosciuta non avrei avuto dubbi che stesse dicendo la verità <<Sono disposta a offrirle dei favori in cambio... >> aggiunse con una voce più sensuale, che tradiva ad arte una buona dose di disperazione. Dicendo queste parole la ragazza si avvicinò all'uomo, prendendogli la mano e attirando la sua attenzione abbastanza da permettermi di scivolare alle sue spalle e mischiarmi fra i passanti senza essere notata.
<<Ascoltami bene puttanella, non ho tempo per queste cose. >>
<< Vi supplico, sono disperata!>> l'uomo con un gesto di stizza liberò le mani, visibilmente alterato. Era il momento giusto, non avrebbe fatto caso a me.
Mi avvicinai a lui facendo finta di niente, il trucco era non mostrarsi nervosa, se simulavo tranquillità nessuno mi avrebbe notato.
Teneva il portafoglio nella tasca della giacca, nell'illusione che una banale cerniera lampo avrebbe impedito che venisse rubato. Gli passai accanto fingendo di guardare altrove mentre lui era impegnato con Annie. Lui non mi nota ma lei sì, le feci un cenno e lei si buttò addosso a lui.
<<Che cazzo fai???>> gli urlò lui.
Approfittai del momento di confusione per aprire la cerniera con un gesto fulmineo e impadronirmi del portafoglio, dopodiché mi girai e feci per scattare via, quando sentii una mano gelida attorno al mio polso.
<<Dove pensi di andare?>> Ramones mi stava fissando con un'inquietante tranquillità <<Pensi davvero che girerei per questa fogna se non sapessi difendermi?>>
<<E allora perché i soldi?>> chiesi cercando di guadagnare tempo, riuscivo a vedere i miei tre compagni a pochi metri da me che mi facevano cenno di correre, Reiner aveva in mano le chiavi di un auto rubate da qualche parte.
<<Mia cara davvero non l'hai capito?>> sulla sua bocca si allargò un sorriso raggelante e una luce di follia si accese nei suoi occhi <<Non sono altro che un'esca.>>
Un brivido di terrore mi scosse da capo a piedi, questo non poteva prevederlo né Berthold né nessun altro: Ramones era completamente pazzo.
<<Giusto per tua informazione, sei la numero 13.>> mi disse cordialmente, prima di tirare fuori un coltello e affondarmelo nel fianco.

Stay With Me Tonight || YumikuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora