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Christa's pow
Ci sono giorni che cambiano la tua vita per sempre.
A volte il cambiamento arriva come come un fiume in piena, che ti travolge e non ti lascia alcuna alternativa che aggrapparti ad esso per non essere spazzato via.
E poi ci sono certi giorni, che sembrano essere normalissimi... E tu passi semplicemente avanti... E non puoi sapere che quel gesto, quella parola, quella frase detta sovrappensiero ha già cambiato la tua vita per sempre.
Quel giorno apparteneva alla seconda categoria.
Come ogni altro giorno mi svegliai alle 6.30.
Come ogni altro giorno andai a scuola a piedi nonostante Vicent si fosse offerto di accompagnarmi in macchina, così da non dare nell'occhio.
Come ogni altro giorno arrivai con 10 minuti di anticipo.
Mi sedetti al secondo banco, abbastanza avanti per seguire la lezione ma non per attirare l'attenzione dei professori...
<<CIAO CHRISTA>>
Ah già, me ne stavo quasi dimenticando, con Sasha come vicina di banco è impossibile non attirare l'attenzione...
Ma va benissimo così, è l'unica amica che ho.
<<Ehilà! Come stai?>> le risposi a bassa voce, quasi per compensare il suo tono spropositatamente alto.
<<Sto dormendo in piedi... Tu?>>
<<Sono un po' agitata... Sai che la prossima ora mi interroga di storia no?>>
<<MA VA!!! Andrai benissimo, sei la prima della classe... Prenderai un nove o un dieci come al solito>>
<<Non è vero.>> le risposi imbarazzata, passandomi una mano nel caschetto biondo.
<<E smettila di dire cavolate!>> disse lei in tono di falso rimprovero ed entrambe scoppiammo a ridere.
Sembrava proprio un giorno come tutti gli altri...
La seconda ora arrivò anche troppo in fretta e fui chiamata alla lavagna:
Mi sentivo addosso gli sguardi di tutti i miei compagni mentre mi alzavo pregando silenziosamente di non inciampare mentre raggiungevo la cattedra, per fortuna c'era Sasha che mi faceva segni di incoraggiamento altrimenti sarei morta dalla vergogna.
<<Allora Reiss... >> cominciò la professoressa <<Comincia a parlarmi di Galileo...>>
Presi un profondo respiro e cominciai ad esporre:
<<... E queste sono le ragioni per cui la teoria di Galileo inizialmente non solo non fu creduta ma venne addirittura etichettata come eretica dalla chiesa di allora.>> Finii la frase tutto d'un fiato con le guance in fiamme
<<Molto bene Reiss, direi che ti meriti un bel 9. >>
<<Grazie professoressa. >> risposi con un filo di voce, ansiosa di poter ritornare al mio posto.
<<Credo sia stata la migliore interrogazione che abbia sentito quest'anno, spero che i tuoi compagni possano prendere esempio da te.>>
L'ultima affermazione della prof fu accolta con una generale alzata di occhi al cielo e dal desiderio della sottoscritta di sprofondare nelle viscere della terra.
<<Grazie>> ripetei ancora e quasi correndo tornai al mio posto, dove Sasha mi diede un'impetuoso cinque.
<<Sei stata grande!>> disse a voce un po' troppo alta , guadagnandosi un'occhiataccia dalla prof.
<<Sasha, per piacere>> disse in tono sconsolato, ormai abituata all'esuberanza della sua alunna. <<Magari vuoi venire anche tu a dimostrare alla classe che anche tu sei "grande" >> sorrise ironica disegnando virgolette con le dita <<Quanto la tua amica?>>
Sasha si sistemò il colletto in modo teatrale e fece un profondo respiro , mentre la classe ridacchiava preparandosi a una delle sue celebri arringhe.
<<Professoressa, so che lei ha tutto il diritto di interrogarmi>> cominciò, mentre la professoressa lanciava alla classe sguardi disperati <<Ma dato che la mia interrogazione è programmata per domani potrebbe darsi che io debba ancora ripassare quel fatidico argomento che resta sempre in sospeso, e secondo la legge di Murphy lei mi farà sicuramente una domanda inerente ad esso e comprometterà la mia interrogazione, rovinandomi la media di tutto l'anno>> concluse con un sorriso da schiaffi stampato un volto <<Senza contare che stamattina non ho fatto colazione, il che ha abbassato la mia concentrazione.>>
La prof rimase con lo sguardo fisso qualche secondo prima di sospirare
<<E va bene, vieni domani... Basta che stai zitta.>>
Sasha sorrise vittoriosa e si girò verso di me.
<<Non hai ancora cominciato a studiare vero?>> le chiesi.
<<Nemmeno una riga>> replicò con orgoglio
<<Bene, bene bene... La prossima a essere interrogata è Fritz.>>
Dall'ultimo banco si alzò una una ragazza alta con la pelle abbronzata, non guardò in faccia nessuno e raggiunse la cattedra con aria svogliata.
<<Non ho studiato prof>> affermò secca.
<<Almeno provaci Ymir... >> rispose lei accondiscendente, cercando di dare una mano alla ragazza.
<<No guardi, lasci perdere, non so nulla di nulla.>> lasciò il diario sulla cattedra e tornò al suo posto, non una parola di più. La prof sospirò tristemente guardandola allontanarsi.
<<Quella lì sta nei bassifondi>> il sussurro di Sasha mi riscosse, non mi ero accorta di aver seguito tutta la scena col fiato sospeso <<È qua solo perché la madre è amica di un professore a cui, a quanto, pare stanno particolarmente i ragazzi bisognosi.>>
Non avevo mai fatto più di tanto caso a Ymir, ma la notizia mi spiazzò ugualmente e mi girai a guardarla, cercando di immedesimarmi in lei.
<<Che cazzo vuoi>> mi sibilò e subito mi rigirai, le guance in fiamme.
Non osai spostare lo sguardo dal mio quaderno per tutta la durata della lezione.
Nell'intervallo raccontai l'accaduto a Sasha.
<<Perchè non le hai risposto scusa? Ti ha trattata male completamente a caso!>>
<<Non so... Mi mette in soggezione...>>
<<Ti mettono tutti in soggezione Christa! Dovresti imparare a reagire... >>
<<Lo so, Sasha... Lo so...>>
Chiusi lì la conversazione, e mentre lei andava dal suo amico Conny io tornai al mio posto e tirai fuori un libro dalla cartella, decisa a passare il tempo restante a leggere.
Dopo pochi minuti alzai gli occhi e notai che eravamo rimaste soltanto in due nella classe: io e Ymir.

Stay With Me Tonight || YumikuriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora