Capitolo 6

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Mi incammino veloce verso il centro della pista, per poi fermarmi di colpo. Guardo i partecipanti in fila dietro di me e incrocio lo sguardo di tutti. Incontro persino lo sguardo serio di qualche lupa

<Lupi> inizio a intonare a gran voce. Ben presto la confusione e il rumore di prima è soltanto un ricordo.

<Lupe> saluto le signore del branco che, con la coda dell'occhio, continuano a guardare i loro bambini.

<Cuccioli> il mio è una preghiera gentile. <Le selezioni sono andate a buon fine. Ho trovato un nuovo Beta, che mi affiancherà in questi mesi turbolenti . Vi esorto, quindi, a fare un grande applauso>.

Sento il boato del pubblico e resto zitta per un paio di secondi prima di incamminarmi verso il prescelto.

<Dì il tuo nome, ragazzo>.

Il mio è un ordine e ci vuole poco prima che lo esegui a gran voce <Micheal Frence Michtmarr>. 

Si batte il pugno sul cuore e, vedendo quel gesto carico di significato, mi avvicino a lo e glielo copro con la mia mano in segno di gratitudine, non smettendo di guardarlo negli occhi. Mi fissa carico di fermezza e vitalità: proprio quello che cercavo. Ma continuo a cercare. Cerco di leggergli l'anima attraverso gli occhi, perché loro sono questo: il mezzo più veloce per raggiungere il cuore. Ma trovo altro. Trovo somiglianze agli occhi che ho amato da lontano. Non può essere. Mi dico. Non può essere vero.

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