Capitolo 8

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<Hai capito cosa intendo.> rispondo appoggiando i gomiti sulla scrivania.

<"David Michtmarr" ti ricorda qualcosa?>. Non da cenni di voler rispondere. Mi sto spazientendo. Lui sa dov'è e io voglio incontrarlo. Voglio sapere se è cambiato e perché ha accettato un'altra come sua compagna quando io ero lì a due passi. Ero pronta a perdonarlo ed ad averlo al mio fianco come Alpha, ma evidentemente questo non è il volere della dea Luna.

<È... lontano> si decide finalmente a rispondere. Chiudo gli occhi, colpita da un leggero mal di testa. <Non ricordo molto. L'ultima volta che l'ho visto ero piccolo> sospira anche lui, abbassando lo sguardo <Ma ha detto che tornerà da me. Ha detto che qui sarò al sicuro e che nessuno mi avrebbe fatto del male. Ha detto che "Lei" mi avrebbe protetto.>

Ricordo quel giorno. Quando lo trovarono al confine dei nostri territori venti anni fa. Era solo un bambino e la gente già acclamava la ghigliottina. Non ricordo di essermi mai disgustata tanto dei miei simili. L'ho guardato negli occhi e vi ho letto bontà. Non ho voluto neanche sapere il suo nome intero e l'ho assegnato ad una delle poche famiglie che lo guardavano con amore. Hanno fatto un buon lavoro.

Quel giorno ci fu una protesta, fermata poco prima che iniziasse una rivolta. Ho spiegato le mie ragioni. Loro mi hanno ascoltato. Prendo un respiro profondo.

<Puoi andare> e detto questo mi lascia ai miei mille pensieri.

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