Ti hanno mai chiesto: chi sei veramente? Rispondere a questa domanda può sembrare semplice ma per essere dettagliati non basta dire il proprio nome di anagrafe o quale sia il nostro colore preferito.
Quando raggiungiamo l'età adulta dimentichiamo la parte nascosta di noi stessi, la nostra parte conscia lo dimentica ma dentro di noi sappiamo cosa o chi eravamo sin dalla nascita. Il nostro obiettivo sarà di riuscire a ricordare chi siamo veramente; scaveremo dentro noi stessi come se dovessimo trovare un tesoro nascosto; perché è così che possiamo considerare noi stessi come la più grande delle ricchezze. Più troverai oro dentro di te e più vorrai trovare rubini e diamanti. Il primo passo sarà quello di trovare la prima perla custodita nel tuo cuore: l'obbiettivo sarà quello di trovare dentro di te il pensiero più bello di quando eri bambino fino ad arrivare a quello di oggi. Sarà una scalinata che ti permetterà di riflettere su come il percorso della vita ti ha messo davanti opportunità che ti hanno cambiato la vita contando sulle tue sole gambe. I migliori dottori ci dicono di spegnere del tutto il nostro passato e di guardare avanti, è tutto lecito perché dobbiamo dimenticare quello che ci ha fatto cadere nell'errore per non cedere alla trappola dei pensieri di insicurezze e frustrazioni; a volte è importante scavare nel passato solo per rammentare quelli che sono i nostri pensieri positivi. Dall'età di 14 anni ho combattuto con quelli che sono stati i primi segni di depressione; nella fase adolescenziale tutti abbiamo lottato con sentimenti di insicurezza, la paura di non piacere ai coetanei; sentirsi non compresi dai propri genitori, sentirsi troppo deboli per affrontare il mondo. Il mio dottore mi disse di non chiamare depressione il mio stato mentale, altrimenti l'avrei presa come una brutta malattia e questo non mi avrebbe aiutato a ritrovare il giusto equilibrio di benessere; perché la depressione non è altro che un abbassamento di umore incontrollato: sono i pensieri che albergano nella nostra mente a prendere il sopravvento perché abbiamo perso il controllo delle nostre sensazioni. Mi fu spiegato: che avevo recepito solo sensazioni negative negli ultimi mesi ed è per questo che avevo bisogno di dare alla mia mente lo spazio di recepire sensazioni pure; così il dottore mi fece chiudere gli occhi e mi chiese di pensare a un odore in particolare che mi stimolasse un ricordo felice: ricordavo un odore così dolce e allo stesso tempo leggero che mi faceva sentire felicissimo ma con un velo di nostalgia perché quell'odore apparteneva alla mia nonna; il suo profumo mi riportò indietro in quei momenti dove mi regalava tanti dolci e caramelle solo per vedermi felice. Poi mi chiese di continuare il mio viaggio di riavvolgere il nastro nel punto in cui mi sentivo il cuore in festa e ritornai con la mente al Natale del 1997: vidi la risposta alla letterina del famigerato Babbo Natale e scartando i regali da sotto l'albero piansi di gioia perché credevo che realmente qualcosa di magico potesse entrare nella mia casa realizzando qualche mio piccolo desiderio. I miei desideri non erano solo materiali perché ho sempre chiesto con fede nelle mie letterine che Babbo Natale potesse portare gioia, pace e unità nella mia famiglia. Il dottore mi chiese quali fossero i sentimenti che sentivo dentro nel pensare a questi avvenimenti passati: ero avvolto da un pizzico di malinconia ma dentro ero elettrizzato a tal punto come se avessi di nuovo toccato con mano quegli attimi di felicità; mi spiegò che quei pensieri avevano rivelato la mia natura sensibile, armoniosa, perché sono una persona che ama il calore familiare; la nonna rappresentava l'innato bisogno di affetto, i regali ricevuti come una speranza sempre accesa sin da bambino, le lettere scritte come una richiesta al cielo perché la fede è stato un dono ricevuto già in tenera età. Avevo il sorriso illuminato perché avevo trovato una parte di me che avevo lasciato andare da tempo, ma avendola ritrovata mi sentivo in vigore di trovare altre emozioni più belle di allora. Quello fu l'inizio di una scoperta fulminante che potevo manovrare i mie pensieri in quell'atmosfera positiva per cambiare a piacimento i miei momenti difficili; il mio dottore mi aprì gli occhi in qualcosa che le migliori menti conoscono da sempre: i bambini sono la luce del mondo se rimaniamo bambini illumineremo sempre il nostro cammino!
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SpiritualLA CHIAVE DELL'UNIVERSO E' LA TUA MENTE Arriviamo ad un punto della nostra esistenza che non abbiamo più controllo delle nostre emozioni, molte persone cadono nel vicolo della depressione sentendosi vuoti a tal punto ad arrendersi alla vita, lasc...