Prologo - #Day1 (1/2)

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‹‹ Dove sono? ›› fu l'unica cosa che riuscii a dire.
La mia testa... la mia povera testa.
Mi faceva così male che non pensavo potesse esistere una tale soglia del dolore. Il mondo sembrava implodere lì dentro.
Poggiai una mano sulla mia fronte, sentendola umida, imperlata dal sudore. Sudore freddo.
Il cuore batteva così velocemente da darmi la sensazione che stesse cercando di uscire dal mio petto.
‹‹ Dove... sono...? ›› non riuscivo nemmeno ad aprire gli occhi. Avevo sonno. Troppo sonno. Mi sentivo totalmente priva di forze.
Che qualcuno mi avesse drogata? Cavolo, non riuscivo proprio a ricordare nulla delle ore precedenti, se non un fortissimo mal di testa e qualche voce confusa. Non riuscivo a cogliere nessuna parola precisa di quell'ipotetico discorso avvenuto, e nemmeno nessuna immagine concreta.
Raccolsi un po' di forze e mossi appena la mano destra verso l'alto.
Sentii chiaramente la presenza di qualcosa di leggero sopra il corpo. Feci ancora un piccolo sforzo ed afferrai la superficie di quello che era palesemente un lenzuolo, o comunque una coperta. Niente di troppo pesante.
Era liscio, morbido... sembrava essere seta.
Aprii gli occhi.
La luce del sole risplendeva nella stanza, la finestra era aperta ed un leggero venticello faceva muovere la tenda azzurra. Tutto tranquillo... ma quella non era la mia stanza.
Il mio cuore continuava a battere all'impazzata, eppure non mi prese il panico. O meglio, non fui preda della crisi di nervi.
Ero sorprendente calma, all'apparenza. Niente scenate particolari, ma dentro di me era il caso più totale. Era come se non fossi io a guidare il mio corpo, e fossi una semplice spettatrice esterna.
Abbassai lo sguardo sulle lenzuola. Grigio perla. Pessimo gusto.
Le spostai con un gesto secco, quasi disgustato, e subito notai l'outfit. Le gambe snelle, messe in risalto dal pantaloncino nero e la maglietta lunga e bianca.
Li guardai e li sentivo come se non fossero miei. Non ci badai poi tanto, data la testa abbastanza offuscata
Tuttavia riuscivo comunque a capire che quel posto non era di mia conoscenza. Niente, in quella casa, era mio.
Mi misi lentamente seduta, e, sempre lentamente, mi spostai di lato, pronta a scendere, ma la vibrazione sul comodino attirò la mia attenzione.
Okay, forse c'era una cosa di mio: il cellulare.
Era poggiato sulla superficie, e la schermata era accesa.
‹‹ Uhm? ››
Lo presi, incuriosita, e notai subito che quella schermata era come una sorta di... applicazione.
C'era una notifica nella sezione Chat, così premetti e subito si aprì.
In alto c'erano i nomi dei partecipanti, ma nessuno di questi mi ricordava qualcosa.
Zen, Jaehee, Yoosung, Jumin, 707.
Un fiume di messaggi fu l'unica cosa che riuscii a vedere. Ero troppo confusa per capire qualcosa.
Parlavano di... qualcosa.
Non riuscii a capire l'argomento trattato, ma notai che uno di loro era stato accusato di egocentrismo, qualcuno si chiamava come la regina d'Inghilterra, poi meme, meme, meme.
‹‹ Che diavolo..? ›› non capivo ‹‹ okay. Come si esce dalla chat? sarà uno di quei gruppo whatsapp molesti... ›› borbottai, e proprio quando stavo per cominciare a cercare il modo di abbandonate la chat, uno di loro, 707, si accorse della mia presenza. Accusandomi di essere un hacker.
Sul serio?
Okay.
Non mi andava di essere accusata di una simile sciocchezza.
Forse era giunto il momento di unirmi effettivamente alla chat.

Anju
Ehm...ciao?

Solo per quel messaggio sembrò essersi creato il putiferio.
Cominciarono una serie di domande a cui non riuscivo a rispondere.
Uno di loro rivelò il fatto che fossi donna.
Non ribattei nemmeno, semplicemente gli chiesi se avesse seriamente infranto la mia privacy per scoprire una cosa potevo tranquillamente dire anche io.

Anju
OKAY, CALMIAMOCI, PER FAVORE! Troppe domande e tutte insieme!
Presentatevi voi, prima! Io sono la più confusa qui.

Pochi attimi di titubanza da parte dei membri presenti in chat.
Poi, ecco il primo a presentarsi.

Zen
Ciao. Sono Zen. (24 anni), Musicista, attore.. non cercami sul web! È imbarazzante.

Credo fosse proprio lo stesso ragazzo a cui fu dato dell'egocentrico.... ed era effettivamente egocentrico. Un bel vedere, per quello che potevo vedere in quella miniatura... ma egocentrico.
Il fatto che, dopo qualche elogio su come fosse stato coraggioso (elogio dato da Yoosung) abbia mandato un suo selfie... beh... ribadisco ciò che ho detto prima: effettivamente un bel vedere.
Accennai un sorriso in modo involontario, probabilmente dovuto al piccolo battibecco che si creò poco dopo per via di quella foto, ma subito dopo il mio sorriso sparì, nel vedere un'altra breve presentazione.

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