#Day1 (2/2)

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UNKNOWN
Sarà divertente, adesso.
Divertiti a passare il tempo con loro.
Verrò a trovarti presto.

Rilessi e rilessi quel messaggio più e più volte, in modo praticamente ossessivo, aspettando una risposta dopo la mia.
Ma niente.
Aspettai invano, come una cretina, rileggendo lettera per lettera.
Avvisai Seven, dato che sapevo che voleva essere contattato in caso di messaggi del genere.
Mi sentii veramente, terribilmente in colpa per averlo disturbato. Non che me lo avesse detto chiaro e tondo... anzi. Sembrava contento della fiducia riposta in lui, ma ero io a farmi il problema.
Era un hacker, no? Così avevo capito. Probabilmente era già carico di lavoro, e l'ultima cosa di cui aveva bisogno, di certo, ero io.
Oltretutto, come una cretina, continuavo ad aspettare una risposta da parte di quel Unknown.
Nel tentativo di distarmi, e di prendere confidenza con la casa, avevo fatto un tour completo... senza toccare niente – come voleva quel V –, e non mi restava molto altro da fare, se non guardare la tv o giocare al cellulare.
Avevo controllato la dispensa del cibo, cambiato la foto del profilo nella mia applicazione, chattato un po' nelle chat assieme agli altri membri... e cose del genere.
Si può sapere come passavo il tempo, prima di ritrovarmi all'interno della casa dalla quale il signor Seven mi aveva proibito di uscire?
Lo schermo del televisore mostrava immagini del telegiornale, con notizie poco interessanti.
Niente capace di catturare abbastanza la mia attenzione.
Ero troppo impegnata a cercare capire quella situazione nella quale mi ero cacciata.
Mi sdraiai sul divano, poggiando la testa sul bracciolo.
Cercai, ancora una volta, di mettere a fuoco quella persona che ricordavo a mala pena.
Era un uomo o era una donna?
Il mio subconscio suggeriva uomo.
Sì. Ma non capivo quale fosse il suo volto, ma vagamente ricordavo un sorriso appena accennato.
Ero certa che, se mi fossi sforzata di più, avrei ricordato altri dettagli.
A mio rischio e pericolo, però: probabilmente rischiavo di beccarmi un fortissimo mal di testa.
Chiusi gli occhi, poggiandomi le mani sul volto.
‹‹ Stupida! ›› sibilai tra me e me.
Il telefono vibrò.
Lo presi subito, sperando fosse una risposta da parte di Unknown.
No.
Ovvio che no.
Però, effettivamente, era un messaggio privato.

707
Annoiata?

Anju
Un pochino.

707
È comodo quel divano?
Perché io me lo ricordo comodo.

Come faceva a sapere che ero seduta sul divano?
Rapidamente, mi misi dritta con la schiena.
I miei occhi cominciarono a slittare da una parte all'altra della stanza, in cerca del ragazzo che, dalla foto che avevano mandato sul gruppo, aveva i capelli rossi e gli occhiali gialli con le strisce marrone scuro.
Il telefono vibrò ancora.
Aveva mandato un Emoji che sorrideva

707
Non mi troverai nell'appartamento.

Anju
Seven! Sei inquietante!
Puoi vedermi? Come fai?

707
Telecamere di sicurezza a circuito chiuso!
Mi pare di averlo accennato, no?
Ce n'è una proprio alle tue spalle!

Forse sì, forse no.
Probabilmente lo aveva anche fatto, ma avevo la testa tra le nuvole.
Sollevai il volto, comunque, e mi girai.
Ed eccola lì.
Bianca, abbastanza grandicella, in tutta onestà.
In effetti era abbastanza impossibile non notarla, se si sollevava la testa.

Anju
Non lo so... scusa, non me lo ricordo.
Sono successe così tante cose che... sono confusissima.

707
La soluzione ideale, è distrarsi mangiato un
buonissimo pacchetto di Honey Buddha Chip
mentre giochi a LOLOL!

Anju
LOLOL? Quel gioco dal quale è ossessionato
Yoosung?

Ne avevamo parlato poco prima con Jaehee e Zen, ricordavo solo questo.
Onestamente non avevo capito niente di quel gioco, il vero nome e tanto meno la piattaforma sulla quale era giocata, ma presumevo sul pc.

Binary story (Italian FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora