#Day2 (2/2)

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Erano ore che non rivolgevo la parola ad Haruka, e lei non sembrava nemmeno essersene resa conto. Fissava semplicemente il cellulare come se fosse una statua, aspettando una chiamata Jumin, solo perché quest'ultimo le aveva detto "ci sentiamo dopo". Che, bene o male, era una cosa che diceva a tutti, ma non sembrava importarle.
Era strano. Quello non era un comportamento tipico di Haruka.
Non capivo perché stesse facendo così. Prima risponde in quel modo a Yoosung, poi si comporta in quel modo strano con Jumin.
Potevo capire il fatto che lui fosse un bell'uomo, però....
Sospirai, abbassando lo sguardo sullo schermo del telefono, tamburellando il pollice su questo.
Era bloccato, ed anche io, come Haruka, aspettavo una chiama.
Solo che la persona interessata non era Jumin, ma Yoosung, e a differenza di Haruka, quest'ultimo mi aveva promesso di chiamarmi non appena fossero terminate le lezioni.
Sempre se il signorino se ne fosse ricordato, dato che sicuramente moriva di sonno.
‹‹ Anju? ›› la voce della mia amica risuonò nel mio orecchio come il peggior suono di questo mondo.
Mi resi conto solo solo in quel momento di quanto fossi effettivamente arrabbiata con lei, ed una parte di me riuscì addirittura a sentirsi in colpa per quello.
Cominciavo a soffrire di personalità multipla?
‹‹ Che c'è? ›› risposi, quasi ringhiando.
Sentii i suoi passi mentre si avvicinava a me, e poco tempo dopo me la ritrovai davanti, con la stessa faccia che poteva avere solo un cane bastonato dal padrone.
‹‹ Sei incazzata nera, non è vero? ›› il suo tono di voce, apparentemente, era sinceramente dispiaciuto.
Sollevai un sopracciglio, e senza risponderle a voce, annuì, in modo sinceramente poco interessato.
Lei sospirò, sedendosi accanto a me, con un braccio poggiato allo schienale ‹‹ scusami. Non pensavo che la cosa potesse dare fastidio anche a te ››
‹‹ Oh, beh, perché se invece la cosa avesse dato fastidio solo a Yoosung, allora era tutto okay? ››
‹‹ Beh... non ho detto questo, ma è una cosa diversa, Anju. Tu sei la mia migliore amica, Yoosung è uno sconosciuto che ha fatto una scenata in una chat di sconosciuti ››
strinsi la mano attorno allo schermo.
Era vero: Yoosung, tutto sommato, era uno sconosciuto. Ma si trattava comunque dei sentimenti di una persona.
‹‹ Non è una cosa che diresti in casi normali ››
‹‹ C'è qualcosa di normale in questa situazione? ›› rispose, come se avesse una serie di risposte già scritte in testa. Mi voltai, e la guardai così male che, per un attimo, temevo potesse prendere fuoco.
‹‹ Okay, okay. Ricevuto. ›› che faccia da schiaffi ‹‹ scusa... non so nemmeno io cosa mi sia preso. Chiederò scusa a Yoosung, anche se non ho ben capito dove ho sbagliato. Alla fine gli ho detto semplicemente la verità ››
‹‹ Si è suicidata sua cugina, Haruka. È Scioccato. Bisogna avere pazienza con lui ›› ed io ero intenzionata ad averne, finché non si sarebbe sentito meglio.
Haruka assottigliò lo sguardo, assumendo un espressione improvvisamente interessata all'argomento.
Conoscevo quello sguardo: praticamente mi stava psicanalizzando.
‹‹ Perché ti preoccupi così tanto per una persona che conosci da meno di ventiquattro ore? ››
bella domanda. Scrollai le spalle, in assenza di una risposta vera e propria.
Volevo preoccuparmi per lui e basta. Mi sentivo quasi in dovere di aiutarlo.
Sarà forse perché era il più piccolo, o perché mi sembrava una persona tremendamente sola... ma parlandoci, anche al telefono, capivo che Yoosung era una persona generalmente solare, ma fin troppo sola per i miei gusti.
Sapevo cos'era la solitudine, e sapevo cosa significava non avere qualcuno con cui parlare.
Forse era per quel motivo che mi sentivo in dovere di proteggerlo.
Notando che si stava preparando a fare un'altra domanda, probabilmente per spronarmi a risponderla, mi affrettai ad anticiparla, chiedendole la prima cosa che mi venne in mente.
‹‹ E tu, invece, perché aspetti in modo così ansioso una telefonata da Jumin? ››
fece per rispondere, ma si zittì ancor prima i farlo.
Arrossì come una cretina, e tirò indietro le mani contro il petto, punzecchiandosi le dita tra loro.
‹‹ Beh... ecco... è carino ›› immaginavo.
Yoosung era ingenuo, ma alla fine lo era anche Haruka.
Incrociai le braccia al petto, guardando la mia amica come si guardano dei cuccioli di gatto.
Mi veniva quasi voglia di farle pat-pat sulla testa e di darle un biscotto.
‹‹ Non hai risposto a Yoosung in quel modo, solo per concordare con Jumin, vero? ››
‹‹ No! ›› rispose velocemente e scattando in avanti con la schiena, rischiando di ruzzolare giù dal divano.
Quindi, probabilmente, era un sì.
Accennai un sorriso ed annuì, senza soffermarmi molto nel "non è vero, ma farò finta di crederti per non metterti in imbarazzo. La conoscevo fin troppo bene per essere presa in giro in quel modo.
Forse, effettivamente, Haruka era cambiata nel corso degli anni. Non era da lei assecondare così un ragazzo, solo per ottenere attenzioni.
‹‹ Forse ›› mormorò, poco dopo, cominciando a torturarsi i pollici ‹‹ ma lo pensavo anche io, comunque. Non era solo per attirare l'attenzione di Mr. Han ››
‹‹ Beh, penso che per ottenere l'attenzione di "Mr. Han" non basti concordare con lui per qualcosa come uno sfogo da parte di Yoosung ›› e, comunque, non per smontare le buone aspettative della mia amica, ma Jumin mi sembrava un uomo più... come dire... serio, di com'era generalmente Haruka.

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