Parte I

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Quanto la odia la prof di italiano!! Non è un vero e proprio odio, però non la capisce. Non la capisce mai e quindi la odia. Gli altri della classe la odiano. I compiti, le interrogazioni, i discorsi noiosi e i consigli che non riesci mai a capire fino in fondo, che ti lasciano col dubbio "sì, ma quindi che devo fa?" e i momenti in cui parlano tutti a cuore aperto. Quei momenti le piacevano, non parlava, ma ascoltava con il cuore. Solo quella prof era in grado di creare quei determinati momenti, rilassanti, tranquilli, in cui ti fermavi e credevi davvero di essere una brava persona. Gli altri magari fingevano, ma a lei piaceva comunque. Aveva l'opportunità di ascoltare, che era la cosa che le riusciva meglio, e non importa se le cose che venivano dette erano sciocchezze inventate. Era il terzo anno delle medie ormai. E lei non aveva parlato mai, quando tutti sembravano andare oltre i propri muri. Si stava iscrivendo al liceo scientifico e lasciare quell'aula le trasmetteva già nostalgia. In realtà non la odiava per niente la prof di italiano, perché forse era l'unica prof che le faceva già rimpiangere quei corridoi, quelle scale, che vedeva tutti i giorni.

Ah, sì, sto parlando di lei: si chiama Benedetta. E sì, le piace ascoltare.

La prof di italiano aveva una voce che non ti metteva paura, ma ti dava un senso di protezione.. ovviamente non valeva per le interrogazioni. Ti osservava e ti capiva, poi ti parlava, e a Benedetta capitava spesso di rimanere in silenzio e sorriderle mentre lo faceva. Le sue parole da un lato cancellavano dubbi e dall'altro creavano domande, punti interrogativi, che sembra strano, ma le erano d' aiuto. Insomma, la professoressa era in parte il suo punto fermo. Le sarebbe mancata tanto, e sentiva che in fondo, forse, sarebbe stato reciproco. "si può dire tanto anche senza dire una parola". A giugno, dopo gli esami, avrebbe cambiato vita, finalmente le superiori stavano arrivando, e mai avrebbe pensato di provare felicità e nostalgia nel separarsi da quella scuola media, che aveva tanto criticato quanto lodato. Intanto, però, stava arrivando il week-end..e un attimo!! Sabato sarebbe stato il 16..il 16 di aprile, e questo significava bookmob!! Ci sarebbe andata con Silvia, una sua cara amica, dal carattere estroverso e dallo sguardo furbo. Amava quell'evento che capitava una volta all'anno e paragonava al Natale, perché se ci pensi ci assomigliava davvero. 19 secondi per dare il tuo libro a destra e prenderne un altro a sinistra, per poi ritrovartene uno in mano che sarà ufficialmente tuo. Tra migliaia di persone, un sola aveva in mano il tuo libro, ma non sapevi chi fosse, e viceversa. Il libro da incartare con la dedica lo aveva già scelto un po' di tempo prima, avrebbe portato "Il ritratto di Dorian Gray", il suo libro preferito. Quel romanzo l'aveva lasciata con un senso di completezza che solo le parole di Wilde erano in grado di trasmetterle. E insomma, regalare a non si sa chi la sua copia con una dedica era veramente un gesto carino. Un libro tocca l'anima e lei non voleva che quel libro toccasse solo la sua. Chissà però quale altro libro sarebbe entrato a far parte della sua libreria al suo posto....

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