Parte VIII

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Girando pagina, tra qualche scarabocchio, trova un componimento simile ad una poesia, che immagina sia stata dedicata ad una persona molto speciale:

"so che

è tornato per restare

perché in fondo

la mia risata pazza mancava anche a lui

sto bene senza di lui

ma è impossibile negare

che con lui sto

dannatamente meglio."

In tutto questo, però, Benedetta non ha ancora scoperto l'autore o l'autrice di questi testi che somigliano tanto a quelli nascosti nella sua stanza. Non ne conosce ancora il sesso, il nome, il cognome, l'indirizzo, l'età, ma ha tra le mani qualcosa di più importante: i pensieri, le idee, le emozioni, i sentimenti, i racconti o semplicemente gli sfoghi..che la aiutano a delinearne la personalità. Una fantastica personalità di una fantastica persona, che sicuramente possiede un cuore grande e bello come le cose che riesce a scrivere. Che potere grande che ha la scrittura.. quel gesto semplice di prendere un foglio e una penna e di cominciare a trasformare in parole ciò che ci tormenta l'anima, per alleggerirci. Ci fa apparire trasparenti, senza maschere, ci dà la carica per andare avanti e la dà anche a coloro che leggono. Inoltre, se leggiamo, ci sentiamo meno soli perché nel mondo si può trovare qualcuno che ha già scritto ciò che pensiamo ma non riusciamo a dire. 

Ed è proprio questo che sta succedendo a Benedetta; quelle parole lette al momento giusto contribuiscono a migliorare questo periodo della sua vita, che in un modo o nell'altro, a seconda della generazione, hanno vissuto tutti.

Le cose in comune tra lei e il vecchio proprietario del diario sono tante, ma in Benedetta cresce sempre più la voglia di scoprire cose nuove che possano aiutarla a poter capire di chi si tratti.

"Quando andavo alle medie ho conosciuto un professore che non potrò mai dimenticarmi. Mi parlava con gli sguardi ed io mi divertivo a leggerlo. Sì, a leggergli dentro. Era un tipo silenzioso, un po' strano, chiunque avrebbe pensato che fosse pazzo. Ma a me quella sua pazzia piaceva perché racchiudeva tanti segreti che volevo cogliere ..per crescere.

La prima volta che venne in classe mi veniva spontaneo sorridere ascoltando ciò che diceva e cercava di trasmettere. Quando incontri una persona speciale te ne accorgi subito e infatti per me è stato così. Da semplici sguardi, sorrisi, e parole concise capii che in quel professore avrei potuto trovare qualcosa di grande. Non a caso scriveva pure lui. Di solito quando mi ricapitano i suoi libri tra le mani mi piace dire che "scrive complicato" ma complicato è proprio il suo modo di essere. Poche lezioni e gli volevo già bene. Ed ho capito che allora è vero che si può volere bene anche senza dirselo... sebbene la voglia di comunicarlo era forte. Sono sicura che lui dai miei sorrisi abbia capito molto, o almeno lo spero. Spesso parlavo da sola con lui e mi sentivo in imbarazzo, insomma era un grande scrittore per me, un modello, e mettermi a confronto mi faceva sentire piccola, molto piccola. Nelle sue parole trovavo sempre una parola di conforto o un enigma da risolvere. Le sue parole mi facevano riflettere perché le sapevo cogliere, e a lui piaceva farmi riflettere e toccarmi l'anima. Diamine se ci riusciva.."

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