Il Santuario

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Il cavallo di Nirya, Sav, nitrì appena vide la ragazza entrare nella stalla. -Questo è un grande giorno piccolo!- esclamò l'elfa spazzolando l'equino - Non vedo l'ora di viaggiare, vedere tutte le città dell'Impero, conoscere tutte le creature della Grande Terra e sopratutto--Frequentare l'Accademia di Magia di Nix- concluse il padre entrando nella stalla con sguardo fiero.-Papà!- cinguettò la ragazza sorpresa -Mi mancherete tanto tu e la mamma...- disse Nirya abbassando lo sguardo. L'uomo si avvicinò alla figlia e l'abbracciò. -In questa vita vedrai tante cose ,figlia mia, e non potremo essere sempre accanto a te- il padre si scostò dalla figlia e la guardò negli occhi-almeno non fisicamente, ma sappi che noi saremo sempre vicino a te con il nostro cuore, perché il nostro amore  per te supera perfino i mari dell'Impero.-La madre entrò nella stanza commossa - Sai, sarà difficile, ma sarà come dev'essere- la ragazza si voltò sorpresa - Mamma...- singhiozzò Nirya --Non piangere ,piccola mia... ricorda Nirya, non si smette mai di crescere. Per me sarà difficile lasciarti andare, ma è giusto così.- disse la madre accarezzando la figlia. Le rughe della donna evidenziavano la sua espressione triste e la figlia l'abbracciò stringendosi al suo petto. 

Nirya montò sul cavallo e si diresse verso nord. Sulla strada si susseguivano grandi pini, pioppi ed arbusti verdeggianti. La strada era poco trafficata e le ore passarono velocemente. Appena il sole iniziò a tramontare Nirya raggiunse la città a nord più vicina a Costa Bianca, Altea. Altea era una piccola cittadina dell'entroterra di Mirea. Il paese si formava verso l'alto, adagiato su un colle. La grande moltitudine di case e templi in pietra riempiva l'area del colle e le stradine fitte portavano a tutte le dimore. Nirya decise di sostare nella cittadina e dormire in una locanda. -Finché ci sono paesi è meglio accamparsi, vero Sav?- chiese la ragazza mentre lasciava il cavallo in una stalla del paese. Nei piccoli paesi di Mirea sembrava non ci fosse la guerra dell'Impero, che invece si faceva notare nelle grandi città più a nord. Anche Costa Bianca era tranquilla, dato che non si voleva colpire un punto di commercio importante per tutti i regni. 

Nirya passeggiò per circa un'ora per le stradine di Altea, fino a raggiungere la taverna più importante del paese, "I due bardi". Nella sala principale c'era un diffuso profumo di pietanze calde e un bardo suonava della dolce musica. La taverna era piena di persone, che però sembravano tutte del paese, andate lì per bersi del vino. La ragazza si avvicinò ad una donna che stava dietro al bancone del locale :- Buonasera, avete delle stanze libere?- la donna rispose con un cenno di sì e la accompagnò nella stanza -Le va bene la stanza, forestiera?- Nirya disse di sì  e la donna le disse :- Perfetto, sono 3 monete di bronzo allora. Nel prezzo della stanza è incluso un pasto, vuole cenare ora?--Sì, ed ecco a lei!- rispose Nirya aprendo la sua sacca. L'elfa si sedette ad un tavolo vuoto e la donna del bancone le portò una zuppa di verdure calda, pane, una fetta di crostata di mele, acqua e  vino. Nirya si osservò attorno e si accorse subito che gli altri clienti la osservavano. Erano quasi tutti vecchi uomini che bevano e chiacchieravano fra di loro. La ragazza finito il pasto rimase ancora un po' al tavolo ad ascoltare la musica del bardo. Il bardo era un ragazzo di Mirea, alto e con capelli mori. Nirya lo osservò a lungo e sentiva una strana sensazione ogni volta che vi si posava lo sguardo. La ragazza infine si ritirò nella sua stanza e si addormentò.

Nel mezzo della notte la ragazza si svegliò. Vide una piccola fiammella fuori dalla finestra adagiata sul prato verdeggiante. "Un fuoco fatuo!" pensò Nirya. La ragazza prese la chiave della stanza, una spada ed uscì dalla taverna, volendo ritrovare il fuoco fatuo. La fiammella blu brillava sull'erba facendo risplendere anche i fiori intorno ad essa. Nirya provò ad avvicinarsi ad essa, ma si spostò. Ci riprovò, ma fece lo stesso. Iniziò ad inseguirla, ed il fuoco si trasformò in una figura alata luminescente, simile ad un'aquila. La figura iniziò a volare ancora più velocemente e la ragazza la seguì. Ad un certo punto la figura librò in aria e scomparve. Nirya si guardò intorno e si accorse di trovarsi in una radura. Di fronte a lei vide un santuario. Era un edificio di pietra, in cui erano raffigurati simboli di Mirea, come la stella e il sole. La ragazza si sentì stranamente chiamare al suo interno. La radura verdeggiante pullulava di lucciole che illuminavano le mura del santuario, rendendo irreale l'atmosfera. Nirya entrò lentamente all'interno del santuario, tenendo la sua spada in mano, per paura dei banditi o di creature ostili. Il santuario era un labirinto, eppure Nirya non arrivò mai a un vicolo cieco. Camminò a lungo fino ad arrivare al centro dell'edificio. La ragazza si ritrovò all'interno di una stanza circolare, al cui centro si ergeva una statua raffigurante una fenice. Nirya si sentiva attirare con forza dalla scultura. Iniziò a sfiorare con le dita prima le zampe, poi le ali ed infine il becco. Una forte luce irradiò la cella del santuario e la statua iniziò ad emettere una forte luce rossastra. Nirya non riusciva a tenere aperti gli occhi a causa della forte luce, ma quando la luce smise di brillare li riaprì e si trovò davanti un qualcosa di straordinario: una fenice, rossa come il fuoco e luminosa come le stelle. Provò a toccarla ed essa si trasformò in una collana. Durante la trasformazione la fenice le disse con voce umana :- Tu sei la predestinata, io sono il Primo Re di Mirea e risveglierai tutti i re con l'aiuto del Guardiano di questo santuario.-. La ragazza rimase sbigottita e si mise la collana. "La predestinata? Io? Non è possibile... io non sono un'eroina o una nobile, sono solo una comune ragazza... Forse questo è un sogno... e poi questo Guardiano non l'ho visto all'interno di questo santuario..." il flusso di pensieri di Nirya fu interrotto da una voce maschile. -Tu sei la predestinata!- disse un uomo, nascosto nell'ombra. La ragazza si voltò sorpresa e cercò di scorgere il volto dell'uomo -Tu sei il guardiano- sussurrò Nirya. L'uomo uscì lentamente dall'ombra. Era il bardo. La ragazza sobbalzò sorpresa :- Io non capisco... che sta succedendo?- chiese la ragazza al ragazzo tenendo la spada tesa davanti a sè. -Tu sei destinata a metter fine al caos della guerra, dovrai trovare tutti i Primi Re e risvegliarli.- - Ma io non ho idea di dove siano gli altri Re! Ho trovato questo santuario per puro caso!-  rispose Nirya confusa. -Nella mia vita ho fatto grandi ricerche ed ho trovato delle mappe che potrebbero tornarci utili, se tu mi segui io ti darò il mio aiuto- disse il ragazzo guardando negli occhi la ragazza. L'elfa rifletté velocemente e chiese prontamente:- E tu cosa dovresti avere in cambio? Quale sarebbe il tuo guadagno nell'aiutarmi?- Sono al servizio del Re, come ha detto lui stesso- rispose il ragazzo senza spostare lo sguardo da Nirya. La ragazza rimise lentamente la spada nella guaina e si presentò:- Io sono Nirya, di Costa Bianca.- disse tendendo la mano. Il ragazzo gliela strinse con vigore :- Piacere, Lorenzo, di Altea-.

I due ragazzi uscirono dal santuario e si diressero alla taverna. -Tu dormi qui?- chiese Nirya a Lorenzo -No, torno al santuario per riprendere delle mie cose. Partiamo domani all'alba?- -Partire? Io sarei diretta all'Accademia di Nix, riusciremo a raggiungerla?- chiese la ragazza impaurita di non poter avverare il suo sogno -Sì, ma prima dovremo trovare i santuari, uno per regno-. La ragazza si rassicurò. Nirya era solita far di testa sua, ma una volta scoperta questa grande responsabilità pensò subito che era meglio anteporre il bene della Grande Terra al suo, dopotutto lei era la Predestinata. 


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