Flos

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Nirya osservava attentamente il ragazzo mentre appuntava e disegnava i particolari dell'amuleto quando gli chiese :-Secondo te gli altri Guardiani ci faranno entrare nei vari Santuari senza problemi?- Il ragazzo fece spallucce :-Lo spero-. Nirya lesse il dubbio nello sguardo di Lorenzo nascosto sotto una finta fiducia e non volle più fare domande.

I ragazzi ripartirono verso Petram. -Lorenzo, sulla mappa c'è segnata qualche città o paese qua vicino? Potremmo trovare qualche locanda- chiese Nirya osservando le nuvole che pian piano si tingevano di rosa e viola -Sì, dovrebbe esserci un piccolo villaggio qua vicino , Flos, ma dovremmo abituarci anche ad accamparci,non possiamo sperperare molto denaro- Nirya sfilò il pugnale del bandito dalla sacca sorridendo -Almeno, abbiamo una fonte di guadagno! Queste armi valgono abbastanza- il ragazzo contraccambiò il sorriso e abbassando lo sguardo le disse :- Complimenti Nirya per come hai fronteggiato i banditi- -Ah, roba da niente quella!- rispose la ragazza impettita -E poi eravamo in due- borbottò sottovoce. 

I ragazzi camminarono ancora per un paio d'ore circa prima di arrivare a Flos. Il paesino si stagliava sulla cima di una morbida collina e si sviluppava in alto, con sempre meno case vicino alla valle. Nirya appena attraversata la porta del villaggio saltellava in giro in cerca di un fabbro. Una volta trovato indicò entusiasta il negozio al Guardiano e disse determinata :- Ora sentimi contrattare!-. I due entrarono nel negozio non troppo silenziosamente ed il fabbro si accorse subito della loro presenza. -Giovanotti, che ci fate qua a quest'ora? Non siete di qui vero?- I due ragazzi scossero la testa in un cenno affermativo. L'uomo, barbuto e molto grosso di costituzione, appoggiandosi al banco gli chiese :- Ebbene, volete qualcosa?- Nirya si fece avanti ed appoggiò la sacca sul grosso tavolo -Vorrei venderle queste armi- la ragazza le appoggiò lentamente una per una sul tavolo, maneggiandole in modo da nascondere le impurità ed esaltarne i lati migliori. - Sai, non valgono questo granchè, potrei darti al massimo 50 bronzi l'una- La ragazza incontrò lo sguardo dell'uomo e gli disse :- Io sono figlia di uno dei più grandi fabbri di Mirea, potrei limarti queste armi e renderle vendibili anche al doppio del prezzo, può accettare il mio servizio e aumentare i bronzi, oppure posso cercare un altro venditore, magari delle coste ovest!- L'uomo si imbronciò e incrociò le braccia brune- Ah no, da quelli dell'ovest non vai! Fammi vedere cosa sai fare!- Nirya si mise alla mola e disse a Lorenzo di cercare una locanda e tornare tra un'ora circa. Passato il tempo necessario il ragazzo tornò e i due uscirono dal negozio. -Allora quanto hai preso?- chiese il Guardiano incuriosito -80 bronzi l'una! Sai, basta nominare qualcuno che odiano e i mercanti, soprattutto i meno scaltri, vengono subito da te! Ovviamente non ho preso in giro quell'uomo, non troppo almeno. La mia limatura era perfetta ma quelle armi valevano al massimo 45 bronzi, anche limate dalla Forgia del Cielo!- ridacchiò l'elfa soddisfatta.

Mentre i ragazzi si avviavano verso la locanda del paese Nirya sentì delle strane voci provenire dalle taverne. -Sai, quel povero ragazzo è stato preso dalla Gilda Oscura!- disse un uomo ad un vecchio fuori da una taverna -Davvero? Lo faranno sicuramente convertire al loro malefico culto!- affermò l'anziano toccandosi la folta barba bianca. Nirya sapeva poco sulla Gilda Oscura, ovvero la confraternita credente del culto di Saeva, Demone della Violenza e della Crudeltà, dato che Costa Bianca era una delle città più sicure dell'Impero. La giovane elfa ne aveva sentito parlare dai marinai ed era stata avvertita da molti anziani di starne alla larga, ma non aveva mai sentito di nessuno del proprio paese avente a che fare con loro. Nirya rivolse lo sguardo a Lorenzo :- Te ne sai qualcosa... della Gilda Oscura?- Il ragazzo sgranò e subito dopo abbassò gli occhi :-No, ed è meglio starne alla larga- La ragazza si fermò davanti a lui e gli avvicinò il volto :- Te non hai niente a che fare con loro,vero?- -No! E' solo che un mio caro amico ne entrò a far parte e da allora non l'ho più visto- -E perché non lo hai aiutato ad uscirne?!- Perché nella vita ognuno fa le proprie decisioni, anche se sbagliate- disse Lorenzo spostando la ragazza e continuando il proprio cammino. Nirya stette dietro di lui, domandandosi se avesse sbagliato a tirare fuori quell'argomento. "Forse non dovevo parlarne, sono cose delicate queste! Non credo sia facile uscire da una confraternita in cui gli adepti uccidono degli innocenti! Inoltre io non so niente di preciso su questa specie di setta, perciò magari ho detto qualcosa di sbagliato!".La ragazza, agitata e preoccupata per la precedente discussione, appena arrivata alla porta della locanda prese per il braccio il giovane :-Scusa, non sono stata delicata e non dovevo insistere- disse la ragazza abbassando lo sguardo. Lorenzo sorrise e le accarezzò la testa :-Entriamo!-, ed aprì la porta.

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