•Capitolo 35•

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PIERO

«Vattene Piero.» sussurra Asia singhiozzando.
«No che non me ne vado. Hai bisogno di me ora.» dico abbracciandola.

Appoggia la testa sul mio petto piangendo ed io le accarezzo la schiena.

«Scusami.» mormora.
«Non devi scusarti. Sfogati.»
«Dovrei essere forte, ma ho paura Piero. Lui è tornato, ed ha aperto una ferita troppo grande che ancora non si era chiusa.»
«Asietta...» le alzo il viso e la costringo ad un contatto visivo. «Non posso far finta di sapere come ti senti, ma so che sono qui, so che sono una persona vera. Sono qui per te.»
«Perché è tornato?»
«Io non lo so... Io non lo so Asietta mia, ma non gli permetterò di farti altro male, fosse l'ultima cosa che faccio.» sussurro stringendola.
«Ho paura.»
«Non ne avere. Ci sono io con te. Ascolta... le mie spalle magari non sono abbastanza forte, ma tu puoi piangerci sopra quanto ti pare. Tu devi sempre sfogarti con me, perché noi saremo sempre molto più di semplici amici. Hai sempre affrontato il mondo da sola, ed ora voglio aiutarti.»
Lei tira su con il naso e mi guarda. «Ho paura Piero.» ripete.
«Anche io ho paura Asia. Ma so che con te posso superare tutte le paure.» Punta i suoi occhioni nei miei e asciugo le sue lacrime. «Hai un sorriso che fa invidia a tutto il mondo. Non spegnerlo con queste lacrime.» sussurro.

Lei mi guarda ancora ed io le asciugo una lacrima che è finita sulle sue labbra.
Mi sorride ed io ricambio baciandole la fronte.

«Non abbandonarmi, per favore.» dice.
«Come potrei mai abbandonarti?»
Mi sorride e si stringe a me. «Perché zio Michele me lo ha nascosto?»
«Perché non voleva che tu soffrissi.» rispondo.
«Missà che non ci è riuscito.»
«Asia...» le alzo lo sguardo. «Non piangere piccola mia.» sussurro ancora.

Passo i pollici nei suoi occhi per pulirle le lacrime e lei mi guarda tirando su col naso.

«Come fai ad essere così bella?» chiedo senza pensarci.
«Cosa?» arrossisce.

Sorrido dolcemente e non so perché, ma appoggio le mie labbra sulle sue, dando vita ad un bacio intenso, che lei ricambia. Le mie mano accarezzano le sue guance mentre le nostre lingue si rincorrono.

«P-Piero... Aspetta.»

Si allontana da me e si alza.

«Asia... Scusami io..»
«Quando ero ubriaca, e ho baciato qualcuno, quel qualcuno eri tu?» mi chiede ed io abbasso lo sguardo per poi annuire. «È per questo che in questo periodo non mi parlavi?»
«Non volevo non parlarti... è solo che... merda. Io non ci capivo niente Asia e...»
«Quel bacio ti è piaciuto? E anche questo bacio... Ti sono piaciuti?»
«Io... Io non lo so! Cosa vuoi che ti risponda?!»
«Dimmi la verità Piero! Questi baci ti sono piaciuti sì o no?»
«Io... Sì. Credo di sí.»

Rimane in silenzio per qualche minuto, dopodiché sospira e scuote la testa.

«Torniamo in hotel. Per favore.» sospira.
«Asia io...»
«Scusa Piero... Non ho voglia di parlare. Voglio andare da mio zio.» dice.

Annuisco alzandomi dalla sabbia. Ci dirigiamo insieme verso l'hotel ed una volta arrivati entriamo in ascensore. Asia si appoggia alla parete e sospira.

«Perché è tornato?» mormora.

Le porte si aprono e Asia si dirige verso la porta di Michele.

«Zio? Apri per favore.» dice lei bussando.

La porta si apre e Asia subito si butta tra le braccia di Michele.

«Perdonami. Perdonami.» mormora lui stringendola.
«Non dovevo reagire in quel modo. Scusami. Ma ero triste e incazzata.» si giustifica lei.
«Avevi tutte le ragioni del mondo.»
«Mi dispiace..» ripete lei, ed io sospiro lasciandoli da soli e recandomi verso la mia stanza.

La nipote del mio manager {Piero Barone}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora