•Capitolo 37•

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La sera...

ASIA

Il concerto sta per iniziare. Non vedo Luk da ieri mattina, ed è meglio così. In questo momento sono nel camerino di Piero e lo sto truccando, quando sento il suo telefono vibrare. Lo prende, sbuffa e lo rimette sul tavolo.

«Chi era?» chiedo.
«Manuela» mormora.
«Ti manca?»
«Ora come ora no. Anzi, mi sento come... libero.»
«Mi dispiace averti fatto perdere la tua ragazza, ma non potevo lasciare che ti prendesse per il culo» mormoro e lui sorride.
«Tranquilla. Probabilmente, se ti avessi ascoltato, non saremo arrivati a questo punto» confessa lui.
«Eri innamorato, no?»
«No, perché ho capito che non la amo. Ho capito che l'amore è diverso.»
«Mi hai detto che amavi qualcuno. Chi è allora?»
«Una persona senza la quale non posso vivere.»
«Chi?» domando impaziente.
«Nessuno, non importa.»
Abbassa lo sguardo. «Sicuro?» gli chiedo.
«Certo.»

Gli bacio la guancia e finisco il mio lavoro, poi esco dal suo camerino e vado verso Barbara.

«Zio Michele?» chiedo.
«Sta facendo non so che cosa per i ragazzi.»
«Okay.»
«Asia... Ti va di fare una chiaccherata?» mi chiede Barbara.

Annuisco e mi siedo a fianco a lei.

«Come va?» mi chiede.

La guardo negli occhi e non posso fare altro se non scoppiare a piangere davanti a lei. Mi abbraccia e mi bacia la tempia accarezzandomi dolcemente.

«Butta via tutto bimba mia... Butta via tutto.»
«Perché è tornato Barbara? Cosa vuole ancora da me? Non gli è bastato rovinarmi la vita?» singhiozzo.
«Shh... Shh... Non è niente. È solo che... Insomma...» tenta di rispondere, ma io la interrompo.
«Non importa Barbara. Tranquilla. So che non puoi darmi una risposta. Perdonami.»
«Tranquilla piccola.» mormora abbracciandomi.

Annuisco e mi lascio coccolare, fino a quando zio Michele mi chiama e mi chiede di andare a parlare con lui. Mi porta fuori dal teatro e mi sorride.

«Ho bisogno di parlarti» accenna asciugando le lacrime. «Ci ho pensato veramente, veramente tanto bambina mia» continua sorridendo, «e solo oggi ho il coraggio di dirtelo. Vedi io... mi ero preparato un discorso per parlartene, ma ho capito che era più giusto essere spontaneo, e così farò. Quando tua madre è morta, è morta una parte di me. Io amavo tua madre. Lei era tutto ciò che potevo desiderare. Io la amavo, e la amo tutt'ora. Tu sei la sua perfetta fotocopia, ed è per questo che ho voluto prenderti e portarti con me. Io ti amo piccola mia, come se fossi sangue del mio sangue. Per tutti questi anni non te l'ho chiesto, perché tu hai promesso a tua madre di non farlo, ma ora ho realmente bisogno di chiedertelo.» conclude.
«Non tenermi sulle spine zio! Cosa vuoi chiedermi?»
«Asia, vorresti diventare mia figlia? A tutti gli effetti?»
«Cosa?»
«Vorresti essere la persona che sarà al mio fianco quando sarò vecchia? Vorresti diventare mia figlia? Portare il mio cognome?»
«Zio io...»
«Senti, lo so» mi interrompe. «Tu hai promesso a tua madre che non avresti mai cambiato cognome, ma puoi sempre avere due cognomi, no? Possiamo chiedere se si può fare. Io voglio che tu diventi mia figlia, davanti a tutti, anche alla legge. Che ne pensi?»
«Sono senza parole zio... Non me lo aspettavo.»
«È un sì?»
«Io... Io non lo so... Io...»
«Bastardo!» Ci giriamo e vediamo Luk arrivare verso di noi. «Era questo quello che vuoi, non è vero? Tu vuoi portarmi via mia figlia!»
«Io non sono tua figlia!» ripeto.
«Sì che lo sei! Io sono tuo padre genetico!»
«Sei mio padre di genetica, ma non di cuore Luk!» grido. «Tu al contrario di zio Michele non ci sei mai stato. Mi hai abbandonata ed io ho vissuto senza di te. Ora dimmi: perché sei tornato? Cosa vuoi da me?»
«Io voglio portati in Germania dalla nostra famiglia, dalle tue sorelle.»
Sgrano gli occhi. «Come scusa? Tu hai un'altra famiglia?»
«Sì Asia. I tuoi fratelli vogliono conoscerti e...»
«Fratelli? Loro non sono miei fratelli. Sono solo tuoi figli, e sai che ti dico? Mi dispiace che abbiamo un padre come te!»
«Mi manchi Asia...»
«Avresti dovuto pensarci prima di abbandonarmi come un cane in mezzo alla merda.»
Mi avvio verso l'entrata quando la sua voce mi blocca. «Cosa vuoi fare?» mi chiede.
Mi giro verso di lui e guardo prima lui e poi zio Michele. «Voglio stare il più lontano da me. Voglio diventare la figlia dell'unica persona che mi ha veramente fatto da padre. Voglio stare solo con lui.» affermo convinta.
Zio Michele sorride. «Accetti dunque la mia proposta?» mi domanda sorridendo.
«Sì, zio. Desidero diventare tua figlia a tutti gli effetti.»
«Oh bambina mia. Non sai quanto sono felice.»

Corre da me e mi abbraccia. Luk ci guarda arrabbiato e si gira per andare via, poi si rigira verso di noi e sorride.

«Ci vediamo in tribunale.» afferma, per poi andare via.
Mi giro preoccupata verso mio zio. «Ci separerà?»
«Mai bambina mia. Mai.» mi stringe.

Ci avviamo verso l'entrata dove vediamo i ragazzi.

«Cosa avete visto?» chiedo.
«Abbiamo visto abbastanza.» risponde Piero.

Si avvicina a me e dopo avermi baciato la tempia, mi abbraccia.

«Ragazzi! Mancano due minuti!» esclama il tecnico e noi tutti annuiamo.
«Forza, andate e spaccate tutto.» dico.

I ragazzi annuiscono e vanno dietro le quinte, poi ci sorridono. Noi ci sediamo nel backstage e ci guardiamo il concerto dalla televisione.
I ragazzi entrano, e dopo la prima canzone, Piero prende parola.

«Prima di iniziare questo concerto e di ringraziarvi ancora per tutto quanto, anche se i ringraziamenti non saranno mai abbastanza, volevo dedicare questo concerto ad una persona molto importante per me. È la persona che mi ha visto ridere, mi ha visto piangere, e mi ha sempre aiutato. Ora, ho il dovere di doverla aiutare. Senza niente e nessuno che mi blocchi. Voglio dire grazie a questa persona, perché mi ha sostenuto quando nessuno lo faceva. Mi ha amato e mi ama di un amore che molte volte, ahimè, non so ricambiare. Io sono qui per dire a questa persona che la amo, la adoro, e che, in caso qualche volta vuole piangere, le mia magliette sono sempre disponibili per asciugare le sue lacrime. Ti voglio bene piccoletta.»

Manda un bacio e parte un grande applauso. Io sorrido perche capisco che è riferito a me.

«Asia.»

Mi giro e vedo...

Chi vedrà mai?
Sì, lo so. Sono mancata un po' e me ne esco con un capitolo merdoso, ma non vi arrabbiate. Sono solo un po' giù, ma menomale che i nostri tre cari ragazzi (aiutati da Once Upon a Time, una serie tv bella) mi tirano su.
Coooomunque, cosa succederà in tribunale?
Asia riuscirà ad allontanarsi da Luk?
Che ne pensate?
Ciao.
~Martina😘

La nipote del mio manager {Piero Barone}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora