14/10/17

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Caro Diario, sono ancora bloccata a letto.

Tutto ha avuto inizio con la tristezza. Semplice tristezza, quella che ti viene quando guardi un film e muore il tuo personaggio preferito. La tristezza di un bambino che ha perso il suo peluche, la tristezza di quando ti molla il ragazzo. È durata un pomeriggio intero, senza apparente motivo. Poi un giorno, poi una settimana. Sembrava non voler smettere mai.

Iniziai a perdere interesse per le cose che amavo fare: disegnare era una perdita di tempo, giocare ai videogiochi era ormai una noia, guardare film non mi dava alcuna emozione.

Ero sempre più lenta in quello che facevo, sempre più stanca. Camminare fino alla fermata dell'autobus era una maratona e alzarsi dal letto un'impresa.

Arrivata a scuola, iniziavo a non riuscire più a respirare. Una delle sensazioni più brutte mai provate: un attacco di panico. In quei lunghissimi attimi il mio corpo andava completamente fuori controllo. Mi sentivo morire, mancava l'aria, sentivo il cuore battermi all'impazzata e le mani tremare. Tutto il mondo intorno a me sembra lontano, non sentivo le persone parlarmi o toccarmi. Pensieri su pensieri si accumulavano nella mia testa e non mi lasciavano stare.

Poi iniziai a dormire. Non come una persona normale, iniziai a dormire venti ore al giorno, sembrava non mi bastasse mai. Dormendo così tanto, saltavo spesso i pasti e iniziai a perdere peso. Un chilo dopo l'altro, sempre più debole.

Diminuiva sempre di più la capacità di pensare, di concentrarsi, di agire. Uscire con gli amici non era più uno svago, ma un obbligo sgradito. Con il passare dei mesi, tutti i contatti con il mondo esterno si interruppero.

Iniziarono a infiltrarsi dentro di me sentimenti di inquietudine, impotenza, rassegnazione, inutilità, delusione. Dopo qualche mese, giocavo con la morte. Mia madre stava a casa durante il giorno per controllare che io non mi facessi male.

Adesso, dopo anni, sono ancora qui, nel mio letto, le serrande abbassate e la voglia di alzarmi pari a zero. Prima o poi questo mostro scomparirà, anche se, ormai, sto scomparendo io.

Pensieri sospesiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora