Ercolano settembre-ottobre 2260

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Ho terminato il trasferimento completo di tutto quello che riguarda la mia ricerca in circa due settimane. Non mi hanno visto di buon occhio qui, ma ammetto che hanno una struttura ospedaliera e di ricerca più che promettente. Con qualche piccola modifica potrebbe tranquillamente diventare un ottimo punto di riferimento.

Napoli non era così ben fornita. Questa riserva si trova quasi ai piedi del vulcano, il che fornisce un'ottima protezione. Il terreno è più fertile di quello che avevamo a Napoli e la fauna migliore. Siamo anche qui vicino al mare, ma questo distaccamento riesce ad utilizzare le risorse in maniera migliore. Hanno attrezzature adatte alla pesca, a dire il vero sembrano più delle gru riadattate per tirare fuori dall'acqua le bestie che ci vivono ora. Quella roba riesce incredibilmente a tirare fuori dall'acqua un Gulbatus senza troppa fatica.

Non hanno problemi di viveri in breve e la struttura ospedaliera è meglio di quanto mi aspettassi. Forse il fatto che non fosse una grande città come Napoli, quindi non avesse un gran numero di abitanti ovvero possibili infetti, gli ha permesso di preservarsi al meglio e di diventare un'infrastruttura efficiente.

Non penso mi dispiacerà restare qui, anche se per il momento mi hanno relegato in una specie di bunker poco illuminato sottoterra. Poco male, se devo aprire infetti non chiedo posto migliore.

L'altro giorno mi hanno mandato un ragazzo. Un certo Thomas Pleen, un ragazzo buffo oserei dire. Si è presentato qui con atteggiamento impacciato e non aveva idea di quello che doveva fare.

"Sono il suo assistente. Mi hanno detto di venire qui"

Io un assistente? Quando mai? Quell'idiota a capo di questo posto ha perso il cervello? Eppure è uno scienziato al mio livello, assurdo solo pensarlo. Evidentemente devono avermelo mandato per controllare che non faccia altre sperimentazioni su cavie umane senza consenso. Ottimo.

Per quanto, comunque, Thomas sia impacciato come un Flogras e con la loquacità di un Lerk devo ammettere che è parecchio preparato. Conosce molto bene l'anatomia e la biologia degli infetti e non ha problemi a dissezionarli, i nostri studi si sono ampliati grazie a lui. Sto quasi pensando di chiedere l'autorizzazione per esplorazioni al di fuori della riserva. Oltre agli infetti dovremmo poter studiare qualche specie vivente, soprattutto in questo posto dove hanno le risorse per farlo. Non sarebbe per niente una cattiva idea e se Thomas metterà una buona parola su di me dopo aver visto le mie ricerche non sarà per niente difficile ottenerlo. Mi piacerebbe parecchio studiare le forme di vita esterne e applicare le mie teorie sul campo.

Effettivamente l'intero pianeta è cambiato e devo dire in pochissimo tempo. L'atmosfera è cambiata e in alcune zone c'è un'emissione di gas nocivi che potrebbe ucciderci senza alcun problema. Oltretutto le continue carcasse che vengono lasciate in giro non fanno altro che deteriorarsi. Il ciclo dei decompositori è stato compromesso e solo recentemente ad Ottawa hanno trovato il modo di programmare Nano Bot perché facciamo quel lavoro. Sarebbe un ottimo punto di partenza, ma la strada è lunga. Il gene Z ha modificato perfino gli insetti, non ho dubbi a credere che sia radicato anche nei batteri.

Uscendo dalla riserva ci si imbatte spesso in uno scenario inverosimile. Il colore che predomina è l'arancio assieme al marrone. La terra è secca, anche le piante sopravvivono verdi solo all'interno della riserva. Il ciclo delle piogge è stato contaminato e siamo costretti ad utilizzare impianti di purificazione dell'aria e dell'acqua per poter sopravvivere. Gli infetti ci cacciano come materia prima, gli animali sono mutati e quei pochi che sono commestibili anche per noi devono essere epurati dai residui del gene. Più di una riserva è stata compromessa per la mancata purificazione dei viveri importati. 

Fortunatamente la rete di trasporto subterrena è ancora funzionante e i collegamenti tra le riserve sono veloci e ancora sicuri. Questo ci consente di rifornire di viveri e materie prime quanti più avamposti possibili.

Tutto è cambiato e ora non possiamo fare altro se non cercare di sopravvivere, perché è di questo che si tratta. La sera scorsa ero nella mensa, seduto al tavolo con Thomas mentre cercavo di ingoiare quella brodaglia. Mi è parso di sentire dalle comunicazioni proiettate da Celine sullo schermo che si stava lavorando ad una sottospecie di soluzione al gene Z. Molto vago a mio avviso e soprattutto rischioso, da parte del distaccamento ad Ottawa, fornire informazioni del genere e per lo più non confermate. Dare false speranze non è mai una cosa ottimale. Mi domando che cosa ci guadagnino quelli là. Per non parlare poi della fantomatica soluzione: che soluzione potrebbe esserci? 

Se non facciamo nulla, continueremo a morire finché non ci estingueremo. Il gene Z è troppo forte per essere debellato e non importa quante mura costruiremo per tenerli a bada. Verremo sterminati, senza ombra di dubbio. Ovviamente è la soluzione drastica, ma inevitabile.

Se invece esiste, a detta di Ottawa, una sorta di rimedio o di super aggeggio in grado di debellare il gene allora deve per forza essere qualcosa che intacchi esclusivamente i Nano Bot che hanno quel particolare programma insito. Ottimale come idea, ma come intaccarlo globalmente? Se debelliamo una zona alla volta non impiegheremo molto a ritornare alla situazione iniziale dell'infezione. Quindi l'unico modo è farlo globalmente e a mio avviso non esiste nulla che possa intaccare contemporaneamente milioni di Nano Bot su lunghe distanze. Certo si potrebbero utilizzare i ripetitori delle riserve, ma rimane sempre il problema del come riuscire a farlo. Questo evitano costantemente di dirlo. Non sanno nemmeno loro come fare.

Thomas è del mio stesso parere. Anche se sembra un idiota, è parecchio intelligente e sostiene le mie idee. Neanche lui pensa che possa esserci un rimedio, ma è meglio lottare per qualcosa invece di annichilirsi. Nulla da obiettare in merito. Motivo per cui sto tenendo questo database.

Il gran capo, invece, quel cavolo di damerino spagnolo, è di diverso parere. Si prodiga delle nuove scoperte ed è convinto che questo rimedio non tarderà ad arrivare. Mi sorprende come un uomo di scienza come lui possa pensare una cosa simile, ma forse lo dice solo per non mettere panico nella riserva. Lodevole anche questo, non c'è che dire. 

Sinceramente non riesco a capire come debellare il gene potrebbe risolvere la situazione. L'intero pianeta è mutato e questo comporterebbe la morte di ogni essere vivente infetto. Sarebbe un massacro di animali, piante e infetti. Non rimarrebbe nulla e dovremmo vivere su una terra arida dentro delle bolle. In pratica quello che stiamo facendo ora.

Poi sorge un'altra importante questione. Noi tutti sappiamo che in realtà gli infetti sono esseri umani. Certo hanno perso la ragione, ma sono umani. Quando sono loro ad attaccare non abbiamo problemi a sparare e uccidere. Autodifesa, nulla di più. E lo dico io che non faccio altro che aprire carcasse di infetti.

Eppure, mi viene da pensare. Se ci fosse qualcuno di loro che potesse ideare uno stratagemma per ingannarci? Possibile che nessuno di loro abbia un briciolo di cervello rimasto intoccato? Le probabilità escludono che si sia persa ogni capacità cognitiva. Ho esaminato parecchi cervelli e in alcuni di loro ho riscontrato analogie con le connessioni umane. Che riescano a pensare effettivamente? O sono solo spinti dalla fame come supponiamo?

Che succederebbe se tutto a un tratto qualcuno di loro iniziasse a mostrare comportamenti umani pur restando sotto l'aspetto infetto? Come dovremmo comportarci di conseguenza? Erano effettivamente esseri umani prima della mutazione. Ma che cosa è che definisce l'essere umano? Esso è un animale, ma un animale il cui pensiero è in grado di elaborare concetti, di operare scelte e di rispondere responsabilmente. Ma tutto questo in base a cosa? Anche un cane opera delle scelte. Che cosa può definirci allora? 

Non so rispondere a questa domanda. 

Non so definire in modo oggettivo l'essere umano. Posso solo riscontrare qualità e comportamenti simili, come ad esempio l'empatia o la capacità di comunicare tramite un linguaggio articolato, o il crearsi di sentimenti che portano ad uccidere membri della stessa specie, o addirittura alla capacità di elaborare pensieri complessi. Si basa tutto sul riscontrare tratti simili ai nostri, ma non è una definizione.

Se quindi dovessimo riscontrare tratti del genere in uno degli infetti, o in pochi o magari in una considerevole quantità di loro. Se per assurdo avessimo, poi, l'opportunità di azionare questo aggeggio per debellare il gene Z su vasta scala con conseguente sterminio di tutti gli esseri viventi entrati in contatto con esso, saremmo capaci di azionarlo? 

Se si avesse la possibilità di porre fine a tutto e se aveste la certezza di ritrovare esseri umani sotto l'aspetto di infetti, se per caso vi rendeste conto di riconoscere in loro qualcuno che davate per morto, premereste effettivamente quel pulsante?

Database ricerche. Victor BurielliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora