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Calliope -

Un'aria gelida si insidiava avidamente all'interno delle sue ossa, raggelandola notevolmente.

"Avanti Calliope, manca poco."

Sbofonchiò tra sé e sé, allungando il passo frettolosamente.

Avrebbe anche sofferto il freddo, ma nulla le avrebbe impedito anche quel giorno di gettarsi tra le braccia di quel panorama mozzafiato.

Poteva scorgerne degli indizi lanciando fugaci occhiate sul bordo della strada, ove un muretto in pietra parecchio rovinato costeggiava la ripida collinetta, tralasciando scorci di quella città in lontananza minuscola.

Le macchine scarseggiavano sempre più, a quell'ora del giorno erano poche le persone che attraversavano le alte strade del posto, senza considerare quanto realmente non portassero da nessuna parte utile, se non alla meta di quella ragazza tremolante.

"Dannazione, avrei dovuto coprirmi di più."

Imprecò nella sua testa sbattendo i denti, voltandosi verso la rossa palla di fuoco che lentamente scivolava nella notte.

Eda-

La stoffa pesante della sua felpa le avvolgeva la pelle, accarezzandole le ossa e costruendo quasi un'armatura dentro alla quale Eda sprofondava, per allontanarsi il più possibile dal mondo circostante. I muscoli delle sue gambe si contraevano ritmicamente mentre avanzava a passo lento sul sentiero polveroso, ma il sottile bruciore che ciò le procurava era piacevole, quasi rilassante dopo un'intera giornata trascorsa a chinare le spalle, evitare gli sguardi come se fossero state lame e a respirare silenziosamente. Il luogo dove finalmente avrebbe potuto essere sé stessa, slacciarsi dalla schiena quell'enorme peso che le premeva sulla colonna vertebrale quasi come se fosse un oggetto concreto e rimanere seduta semplicemente a pensare, era sempre più vicino. Si lasciò cullare dal sottile frusciare delle foglie degli alberi e dal timido verso di qualche uccello, mentre osservava il velo pallido del cielo macchiarsi sempre più profondamente di una luce rossastra.

All'improvviso un suono.

Diverso, stonato; turbava la tranquilla atmosfera a cui era abituata e le si inerpicava nelle orecchie, trasmettendole una sensazione sempre più pressante di disagio. Rumore di passi? Nel suo luogo privato?

Calliope-

Quel dirupo che stanziava la città era da sempre la tentazione più grande per quella ragazza, oramai finita d'innanzi alle lancinanti ferite che portava nel cuore: eppure, quel meraviglioso gioco di luci che si poteva scorgere dal cucuzzolo di quella fiorente collina, ha sempre ridotto i suoi problemi facendola sentire ancora viva, facendole provare speranze perse da tempo; tentava probabilmente di essere felice per quei pochi attimi nella quale si dilettava al silenzio sopra a quel pericolante muretto.

Esattamente quel muretto che si trovava a pochi metri da lei, ormai, che sembrava sorriderle.

Affrettò un passo troppo azzardato, posizionando male la pianta del piede sopra ad una pietra.

Strinse gli occhi tentando di mantenere l'equilibrio per qualche secondo, salvo poi abbracciare il freddo terreno.

Si morse un labbro per trattenere qualsiasi verso agonizzante, la caviglia le pulsava morbosamente, e gli occhi cominciarono a bruciare.

Non seppe spiegarsi il motivo, ma nonostante il lancinante dolore che le attorcigliava la parte inferiore delle gambe, le sembrò una svolta, un'occasione che in qualche modo, avrebbe potuto sfruttare.

SC - ConcorsoWhere stories live. Discover now