Passi - Andando Avanti

III

È buio ora.
Quel pensiero non voleva lasciarla da quando aveva parlato con i suoi.
Che buffo: una frase così semplice è innocua per descrivere lo stravolgimento di una vita, e la fine di un'altra.
-Tua sorella è morta-
-Non ce l'ha fatta-
Erano solo queste le parole con cui i suoi genitori l'avevano salutata dal risveglio.
La sua reazione era stata così pacata e distaccata che si era chiesta se fosse ancora lei.
È buio ora.
Nella sua vita non c'era più il suo sole, sua sorella.
Ed era buio anche per lei, chiusa in una bara.
A quel pensiero le vennero le lacrime agli occhi.
Margherita pensò che doveva avere qualche tipo di problema con il tempo di reazione delle sue emozioni: ultimamente erano tutte a scoppio ritardato.
Sua sorella era morta.
Così, le si infiltrava nella mente il pensiero della morte di Aurora anche senza un nesso logico.
Ma capiva il perché: ne era sconvolta.
Avrebbe potuto pensare tutto, ma non che Aurora fosse morta.
Lei sorrideva, in macchina era tranquilla e le sorrideva.
Ma no, Margherita, quel colpo di tosse era segno di un polmone traforato, è quella finta calma era la sua debolezza prima della morte.
Le era morta accanto, qualche secondo prima dell'arrivo dell'ambulanza, probabilmente.
Così, da un momento all'altro era morta.
E lei non l'aveva guardata negli occhi, non l'aveva salutata.
Peggio, lei si era lamentata di stare per morire.
Non poteva pensarci.
Il senso di colpa iniziò a farsi strada in lei.
Ma certo, era colpa sua, tutta sua.
Era colpa sua, e nessuno avrebbe potuto farci niente.
Dopotutto era quello che si meritava: crogiolarsi nel dolore, nel rimpianto e nel senso di colpa per essere rimasta in vita.