Noi Siamo Sempre I Soliti

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《I think of you when I get a whiff of that cigarette smell, yeah. Welcome to the bottom of hell.They say pain is a present, let me out of my cell.》-NF

14 giugno 2015

"Minchia fra, c'ho l'ansia. Mi sembra di essermi risvegliato da un letargo. Mi sembra tutto una merda... Non interessa a nessuno ciò che rappo." Mattia si mette le mani in testa, sbuffando pesantemente.
"Frate, è bruttissima questa sensazione." Conclude.

"Lo so, per sfortuna mia o per fortuna tua." Confesso sospirando e sbattendo le palpebre.

"Che dici? Lo dico a James Honiro che ho pronti tutti i testi?" Mi chiede, nascondendosi gli occhi color pece dietro i palmi delle sue mani.

"Sì minchia... Perché è una merda, ma è la tua merda. Perché tu sei Briga, il grande Briga. Ok?" Dico di getto. Sono stanco delle sue ansie, ne ho già troppe io.

Riguardo a questa notte, a quanto pare, sono stato parecchio male.
Questa notte, i miei demoni hanno superato il loro record.
Ho spesso quegli attacchi d'ansia, soprattutto quando fuori cala il buio.
Li ho da quando ho picchiato a sangue uno dei miei più cari amici, Valerio. Ma ero ubriaco, quindi non posso farmene colpa.

Ogni notte, da quella notte, faccio un sogno che descrive una piccolo pezzo di puzzle del mio passato, però da spettatore. Come se il mio passato non volesse andarsene, come se mi volesse risucchiare in un buco nero.
E mi ritrovo sempre a svegliarmi di botto tutto sudato e incazzato, con una sensazione di vuoto bruttissima dentro lo stomaco e un'ansia assurda.

"Sì frate, ho capito. Ma se a James non piacesse? E se mi buttasse fuori dall'etichetta?" Lo vedo chiaramente, si sta agitando.

"OH!" Gli urlo, per farlo calmare. "Andrà tutto bene, fidati." Concludo. Cazzo, quanto sembra da frocio questa frase.

"Ci provo bro, ma se va male ti apro in due." Sorride, ma onestamente non mi frega un cazzo. So che è bravo e che, in ogn pezzo, dà la sua anima. Dà sudore e sangue in ogni strofa, quindi trovo immotivate le sue ansie.

"Ora partita su fifa?" Propongo, accendendo il monitor della tv e prendendo i due joystick.

"Ok, mi hai convinto." Sorride.
Basta con questi cazzo di sorrisi di merda, mi sono stancato della falsità della gente... Nonostante sia io il primo a fingere con le persone.

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ALICE POV'S, 14 giugno 2015

" 'Ste cazzo di zanzare." Dico, sventolando le mani in aria con l'intento di allontanarle.

"Tranquilla Ali, anche per loro un giorno ci sarà il giorno del giudizio." Se la ride Valerio.
Accenno un sorriso, riportando lo sguardo sul libro.
"Dai minchia! Ti faccio una battuta e tu non ridi? È un obbligo ridere alle mie battute, anche se sono squallide! Che vuoi che faccia per farti ridere? Devo camminare su un filo vestito da pagliaccio? Smettila di studiare, ti prego." Si lamenta offeso, facendomi il labbruccio.

"Sembri frocio, smettila." Lo sminuisco. "E comunque, non posso. Nella settimana che sta per entrare, ci sarà l'appello per l'esame. Non ho studiato un cazzo per un mese, quindi ora devo studiare tutto il libro velocemente visto che non voglio fare l'orale." Dico velocemente.
All'università bisogna presentare un esame scritto e uno orale per potersi dare una materia, ma per alcune di esse basta solo lo scritto e l'orale lo devi presentare come esame di recupero nel caso che lo scritto sia andato una merda.

"Quindi non vuoi andare a casa di Giorgio? Magari studiate insieme... Insomma, non si deve dare anche lui questa materia? Fate la stessa facoltà!" Si lamenta Valerio, cercando di convincermi.

"No! Giorgio è un ignorante del cazzo, e lo sai. Mi distrarrebbe soltanto." Lo liquido sbuffando.

"Se rifiuti di andare da Giorgio, che è il tuo migliore amico, allora sei un caso perso." Continua a lamentarsi.

"Smettila, ho detto no. E poi non è mio amico, e neanche tu lo sei. Io non ho amici." Pronuncio questa frase con una certa tristezza che mi taglia lo stomaco, ma ho detto la verità e non ci posso fare niente.

"Ah grazie, davvero." Si porta una mano al petto, con fare teatrale.
"Ti prego. Per me lui è l'unica forza che hai. Ti può aiutare Ali, è bravo in fisica." Cerca di convincermi, ancora.
"Perché sono venuto qui? Potevo stare a letto con Netflix, oppure potevo andare in spiaggia... Ma no, ti pare." Borbotta.

"Tu non verrai mai più a casa mia." Accetto, alzandomi dalla sedia per prendere la maglietta ed i pantaloncini.

"Ti vuoi cambiare davanti a me?" Sorride malizioso.

"Esci, porco." Sorrido di rimando, mandandogli un bacio volante.

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ALICE POV'S, 14 giugno 2015

Sospiro, sono davanti l'abitazione di Giorgio. Questa casa mi rievoca sempre dei brutti ricordi, in un modo o nell'altro.
Guardo Valerio, ha la stessa mia espressione.

Faccio il primo passo suonando il campanello, ma appena suono tolgo la mano come se mi fossi scottata.

"Fa male, vero?" Domanda Valerio, riferendosi al male psicologico e non fisico.
Non rispondo, sa più che bene la risposta.

Giorgio ci viene ad aprire e noi, lentamente e con esitazione, entriamo dentro casa.

Vedo Valerio rabbrividire, e per istinto lo faccio anch'io.

"Che avete?" Domanda Giò. "Per quella storia? Vi ho chiesto scusa! Ero ubriaco." Sospira, come se fosse una giustificazione più che valida, e sistemandosi la cresta.

"Non parliamone." Lo ammonisco, puntando lo sguardo verso il mio libro.

"Ok... E non spaventatevi quando salite le scale, al piano di sopra c'è Mattia." Ci avverte.

"Non m'interessa, vieni e accompagnami nella stanza dei tuoi. Tanto non ci sono, vero?" Domando, prendendolo per il braccio.

"No, non ci sono. Però, è meglio se studiamo in salone." Prende una pausa. "C'è più silenzio." Conclude, sospirando.

N/A
CIAO PERZONZINEH!
Allora: sto capitolo fa schifo e ci ho messo 4 giorni per scriverlo lel (ed è pure corto lol, sono 1300 parole).
Comunque, ho voluto dare un piccolo indizio sul passato di Alice e Giorgio... Amatemi isoqoqoqk.
Vi sta piacendo la storia? Insomma, io non so se continuarla :(
Enniente, non so che direh, quindi addeeo💕😂

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