Vorrei Sapere Chi Rimane Qua.

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(Leggete N/A, è stra importante)

《Il destino a noi ce l'hanno scritto con una penna scarica, qualcosa c'è e qualcosa lo inventiamo noi. Le dita sporche d'inchiostro, domani non lo so.》-Mostro

22 giugno 2015
Giorgio's Pov

"Stai bene?" Mi chiede Mattia, mentre mi da una pacca nella schiena.

"Benissimo." Mento spudoratamente, mentre guardo per terra. Alzo lentamente lo sguardo, e vedo nei suoi occhi il mio riflesso. Sono orribile, sempre di più. "Non si vede?" Dico ironizzando, però non credo che lui l'abbia percepito.

"Sicuro?" Chiede ancora. No cazzo, non va bene. Non va bene perché l'unica persona che io abbia mai amato veramente, mi odia più di quanto già non fosse. Non va bene perché mi sono abbandonato ad una troia. Non va bene perché ho il cuore rotto in mille pezzi, e nessuno sa come reincollarlo. Non va bene perché non riesco a sentire niente. Proprio niente. Ho solo questo fortissimo senso di niente. Sento che non sono abbastanza, che faccio schifo, che non merito quel poco che ho.
Sento di non meritare quelle poche persone che ho. Sento di soffrire e basta. Sento che, in realtà, valgo l'equivalente di zero.

"Certo." Guardo sempre a terra, non riesco proprio a guardarlo in faccia. Non oso nemmeno alzare lo sguardo per incontrare i suoi occhi, vedo gli stessi occhi di Alice; che sono gli unici che, in questo momento, non vorrei guardare.

Muove un po' la testa facendomi un cenno di dissenso. "Ehi, sono il tuo miglior amico. Lo sai che puoi dirmi tutto quello che vuoi, pure che ti sei scopato mia sorella-ma ti prego non lo fare eh." Dice, e sento il suo sguardo che mi brucia la testa-come se volesse leggermi il pensiero.
È il mio migliore amico? Non credo proprio di avere 'amici'. Gli amici sono traditori, ti sanno solo pugnalare alle spalle. Gli amici se ne vanno quando gli pare e piace, non sono mai leali. Gli amici sono egoisti, pensano solo per sè.
No, non ho amici.
Vorrei dirgli tutto questo in faccia, ma non ne ho il coraggio. So che ci rimarrebbe troppo male, e non sopporterei di far soffrire pure lui.

"Lo so." Mento, ancora.
Non riesco ad essere sincero neanche con lui. So solo mentire, faccio schifo in tutto. Sono sicuro che appena lo scoprirà, se ne andrà.
Appena tutti capiranno che persona in realtà sono, mi dimenticheranno. Mi faranno dimenticare di esistere, mi renderanno inesistente; sarò solo carne ed ossa, senza cuore. Solo un essere spregevole.

"Faccio finta di crederci, frate." Dice, ed io annuisco-come se ci fossimo capiti.
Restiamo in silenzio, non parliamo neanche per azzardo. Questo silenzio mi ricorda un po' la solitudine, come se fossimo soli in due. Come se lui non ci fosse, come se io fossi isolato e niente potrebbe farmi uscire da questa isolazione perenne.
Restiamo zitti e, ancora una volta, sento il vuoto. Fa male, male da morire. Ho perso l'unica vera spalla che avevo e che volevo al mio fianco, l'unica che riusciva a rendermi felice sempre. Ho perso, definitivamente, la mia voglia di sorridere.

22 giugno 2015, ore 20:00
Alice's pov.

"Stasera esci?" Mi chiede Noemi, la fidanzata di Mattia. Sa benissimo che cos'ha fatto Giorgio, ed è da tutto il giorno che ripete 'si chiama Mostro perchè è una brutta persona', citando una sua canzone di qualche anno fa.

"Ma vedi le mie condizioni? Sembro una hippie." Dico, ammiccando. Noemi dorme da me questa notte, quindi sono in pigiama sotto le lenzuola. È vero, sono ancora truccata, ma non c'entra niente.

"Sei bellissima, sempre." Mi fa, stranamente, un complimento. Non è suo solito farli, per questo mi sorprendo molto.

"Ti fumi la vaniglia." Dico, ma lei subito dopo aggiunge 'sai che non fumo solo quello', ridendo.
Sorriso leggermente, sono stanca; stanca da morire. Ho un sonno inimmaginabile, e sono stanca di parlare. Desidero solo silenzio, non voglio nient'altro.

"Ok, la smetto." Sospira, e accende lo stereo collengandoci il suo telefono.
Mi viene da pensare 'no ma tranquilla, fai come se fossi a casa tua', ma so che prenderebbe la frase seriamente.
Inizia a mettere una canzone assordante a palla, sembrano quasi delle grida.
Si alza dalla sedia in cui qualche istante prima era seduta ed inizia a ballare in modo molto strano. Scuote il bacino avanti ed indietro, e rido guardandola. Sembra così felice, mentre io non ci riesco.

Mi ha sempre raccontato che, dal primo incontro, lei e Mattia si sono guardati e subito innamorati. Invece, la prima volta in cui io e Giorgio ci siamo guardati, eravamo ubriachi; seduti su una delle sedie girevoli di un bar a caso, con entrambi una vodka alla vaniglia in mano. Insomma, il loro è stato un incontro felice-ed invece quello nostro molto... molto strano.

"Balla anche tu." Mi porge la mano, sorridendo. Scuoto la testa canticchiando le strane urla delle canzoni, ed allora lei mi prende di peso e mi porta a ballare sopra il secondo letto-al lato destro della mia stanza.

"Scema." Scuoto la testa, accennando un sorriso smonco. Inizia a prendermi le mani e farmi ballare, e mentre canta intravedo un sorrisone pieno di gioia.

"Ti voglio bene anch'io." Mi abbraccia forte, e ci metto un paio di secondi per ricambiare. Non me l'aspettavo da lei, soprattutto oggi che sono 'al quanto giù',  per modo di dire. La sento sorridere ancora di più, sempre se si può, sulla mia spalla.
Se solo ci fosse Giorgio a guardarci, sarebbe tutto più felice.

N/A
Amatemi, perchè sto scrivendo tutto questo alla laurea di mia cugina HAHAHAHA.
Comuuunque, lo so, non aggiorno da tipo venti secoli; però boh, ci sono riuscita quindi perdonatemi-vi prego HAHAHAHAHAHAHAHA.
Volevo sapere se la storia vi sta piacendo, e magari se vorreste un giorno a settimana in cui aggiorno (tra venerdì, domenica o lunedì).
Non so se vi andrebbe, chiariamolo lol.

L'Odio Nel Cuore L'Amore Nella Mente Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora