5 - Compere e violazione della privacy

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«Frances Audrey, apri questa porta!» la voce leggermente squillante di Louis mi fece sbuffare. L'avevo letteralmente sbattuto fuori di casa perché mi aveva detto che mi trovava ingrassata di almeno sette chili.

«Col cazzo, Tomlinson!» sbottai incrociando le braccia al petto.

«E come fai ad aprirla col cazzo se non lo hai?» scoppiò a ridere ed io chiusi la porta a chiave per il suo squallore. Però mi era mancato. «Eddai apri! Ho pure un regalino per te» mormorò con la sua vocina da cucciolo indifeso. Odioso. La mia barriera stava pian piano vacillando dopo aver sentito la parola "regalino".

«Che tipo di regalino?»

«Apri e vedrai»

«E se mi prendi per il culo?»

«Intendi in senso letterale o figur...»

«Louis!» esclamai indignata e scoppiando a ridere. Aprii immediatamente la porta per far entrare quel troglodita e gli diedi un leggero schiaffo dietro la nuca. Il castano, però, continuava imperterrito a tenere sul viso quel fastidioso ghigno malizioso/stupido. Mi ricordava molto Harry. Possibile che anche una piccola cosa come quella mi riportasse lui? Ero per caso impazzita?!

«Comunque dicevo davvero» disse lui stravaccandosi sul divano di casa mia, come se fosse il suo. Il solito scimmione.

«Mh?»

«Che sei ingrassat...» gli lanciai un cuscino in faccia stringendo gli occhi in due fessure. Ovviamente, lo parò al volo e mi fece una smorfia. «Scherzo, scherzo! Volevo dire che ti ho portato davvero un regalo» fece spallucce afferrando il suo zainetto a scacchi della Vans. I miei occhi si illuminarono e la 'me' bambina stava ballando la conga ed oscillando i fianchi come in un balletto hawaiano. Adoravo i regali! Forse perché da bambina non avevo avuto la fortuna di averne poi così tanti, o forse perché ricevere regali da un uomo, per me, era sorprendente, qualcosa di unico.

«Cosa mi hai portato?» non riuscii a nascondere il mio entusiasmo, e quando Louis tirò fuori una scatola con carta da regalo a pois bianchi e neri, il pensiero di doverla scartare mi fece salire al settimo cielo.
Adoravo scartare un regalo, stracciare la carta mi dava quella botta di adrenalina che mi faceva impazzire. Quando eravamo più piccini Louis mi lasciava scartare i suoi regali.

«Ma no dai, non dovevi...»

«Smettila con la sceneggiata»

«Cazzo si! Sono strafelice che tu mi abbia fatto un regalo!» esclamai gettandogli le braccia al collo per stringerlo in un abbraccio. In poco tempo avevo scartato tutta la carta poggiandola sul tavolo, poi aprii la scatola e quello che trovai dentro fu a dir poco assurdo. Il mio sguardo si alternava tra il contenuto e lui.

«Non sapevo cosa prendere, così ti ho preso un taccuino della tua marca preferita,  sapevo di andare sul sicuro» fece spallucce leggermente imbarazzato. Mi mancavano le parole per descrivere la mia felicità; avere accanto un ragazzo che mi aveva sostenuta e supportata per tutta la vita, ancora al mio fianco, mi faceva sentire più forte che mai. Lui era rimasto, nonostante tutti i pericoli che avrebbe potuto correre. E mi sentivo a casa, una casa diversa da quella precedente, ma più sicura.

**

Venerdì era arrivato prima del previsto, con una velocità inaudita, ed aveva portato con sé il più grande dilemma della vita di noi adolesc... Oh mamma! Un anno e non sarei più stata una teenager. Per poco non mi venne un mancamento mentre camminavo in un negozio di New York con al mio fianco Madison.

«Cosa diavolo metto a questa dannata festa?!» ecco il dilemma di cui parlavo prima. «Ma non potevano avvisare la settimana scorsa? Possibile che bisogna sempre fare le corse?!» Mad sembrava inferocita mentre agitava per aria l'ennesimo vestito che non le piaceva. A me veniva da ridere mentre guardavo le sue ciocche castane agitarsi e spostarsi sul suo viso a causa dei suoi gesti improvvisi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 12 ⏰

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