•Capitolo 3•

249 12 0
                                    

Più tempo Artù passava nel bosco e più dubbi si insinuavano nella sua mente: chi gli assicurava la totale innocenza di Merlino? E anche se fosse stato innocente, suo padre l'avrebbe risparmiato? La stanchezza, la rabbia e mille altre emozioni crearono un doloroso turbinio all'altezza del suo petto, come un uragano che crea confusione e paura. Una volta percorsa tutta l'area Sud, decise di fermarsi a raccimolare qualche energia. Quanto sarebbe resistito Merlino, senza cavallo ne cibo? Sicuramente meno di un paio di giorni; questo pensiero fece sì che Artù si fermò solo per qualche minuto, prima di riprendere la ricerca nel suo fidato servitore.
"Merlino!" gridava, di tanto in tanto. Avrebbe tanto voluto trovarlo, magari dormiente, da qualche parte lì vicino e riportarlo a casa, ricambiando tutti gli anni di servigi. Si fidavano l'uno dell'altro, eppure Merlino non si era confidato con lui, non gli aveva chiesto aiuto. Era scappato senza lasciare traccia, senza nemmeno parlargli prima o lasciargli un messaggio.
Passò la notte in una caverna ad Ovest, sperando di non imbattersi in malviventi o nelle guardie reali, le quali probabilmente lo stavano cercando da quella mattina all'ora di colazione, quando qualcuno si era reso conto della sua assenza. Non potendo accendere un fuoco per scaldarsi e tenre le bestie alla larga, dormì sonni poco tranquilli e sopratutto molto freddi, che provocarono incubi spaventosi. Dopo meno di una manciata di ore, si lavò il volto con l'acqua del gelido fiume, sperando che lo aiutasse a riprendersi. Ma non lo fece; al contrario, ben presto si ammalò. Debole e solo, percorse il tragitto fino all'area Nord a piedi, per non stacare troppo il suo cavallo e per evitare di addormentarsi cullato dal suo trotto costante. La sua voce tremante e flebile, riuscì ad emettere solo un breve "Merl...". Poi cadde a terra con un sordo tonfo.

Si risvegliò sotto ad una coperta, al caldo, con una  pezza bagnata in fronte. Non aprì gli occhi, il che aguzzò i suoi già eccellenti sensi: era in una stanza piccola, tanto piccola da poter riscaldarsi con un debole fuoco. Poteva dire che fosse debole dalla fioca luce che emanava. Le sue narici erano piene di una vaga fragranza di erbe. Sembravano erbe curative, di quelle che profumavano il piccolo appartamento di Gaius e Merlino. Gaius...era morto. Lo realizzò solo in quel momento. E Merlino? Sperava che chiunque stesse aiutando lui in quel momento potesse aiutarlo anche una volta si fosse ripreso, alla ricerca del suo sbadato ma coraggioso amico.
Adorava quel profumo, nonostante non riuscisse nemmeno a descriverlo. Spostò la testa verso sinistra e la punta del suo naso sfiorò un freddo muro di mattoni che lo fece rabbrividire. Sentì una porta di legno cigolare durante l'apertura, qualcuno che netrava e posava dei cocci di legno ai piedi del letto; chiunque fosse, tirò su col naso e si avvicinò al fuoco per scaldarsi le mani. La silhouette della persona coprì quasi del tutto il fuoco: Artù cadde nel buio, riaddormentandosi di colpo.
Quando si risvegliò, era mattina. La luce filtrava da un finestra accanto alla sua testa; il vento ululava al di fuori ed un'aria gelida penetrava nelle suo ossa. Non aveva più il panno umido sulla fronte, ma era coperto da più strati di coperte; nonostante ciò, tremava talmente tanto che gli faceva male la bocca. Non se l'aspettava, eppure qualcuno lo tenne fermo per la mascella, facendo scorrere un brodo caldo giù per la sua gola. A quel punto, iniziò a sudare copiosamente. Il suo angelo custode lo liberò dalle coperte, gli tolse la maglietta e lo asciugò con un panno asciutto. Imprecò fra se e se: il timbro maschile rivelò il sesso di chiunque lo avesse salvato. Semrava un giovane uomo, non particolarmente forte - Artù lo sentiva dalla presa che aveva su di lui- ma dal cuore d'oro. Altri passi, rabbiosi, poi il nulla: era uscito ed il principe non sapeva quando sarebbe tornato.
Ancora buio, dolore fisico e mentale. Rabbia, disperazione, sconforto. Doveva riprendersi al più presto e tornare alla ricerca di Merlino.

Run with me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora