Rose ricominciò la giornata.
Si fece una doccia calda,si asciugò e indossò i leggins e le scarpe del giorno prima però con una maglietta a maniche corte nera attillata."Stai andando di nuovo da Dallas?" chiese sua madre sorseggiando del caffè.
"Sì. È una questione di vita o di morte. Mamma,io lo amo,come non ho mai amato nessuno,e niente potrà mai impedirmelo."Rose riprese la bicicletta,sfrecciò per la strada deserta,contornata di persone che andavano a piedi,madri attempate con per figli delle piccole pesti,anziani che discutevano accompagnati dai loro bastoni,bambine che sembravano troppo cresciute,strette nei loro leggins e nei top scollati.
Arrivò all'ospedale che non erano nemmeno le nove.
Ormai il tragitto lo sapeva già.Spalancò la porta,e,con un fiatone da far paura,corse da Cameron.
"Buongiorno. Come va?" sorrise lei sedendosi sulla sedia pieghevole.
"Potrebbe andare peggio. Ho passato la notte in reparto perché ho subito una radioterapia. La chemio non me la faranno,fortunatamente. Mi sento un po' stanco,ma va tutto bene."Alle parole di Cameron,la signora Dallas sorrise.
"Allora sono più tranquilla,sai,non ho dormito ieri notte."
"Non ne hai il motivo,Rose." e i due si baciarono sulle labbra,un bacio dolce ma passionale.La mattinata la passarono stesi sul divanetto della stanza,a chiaccherare e a baciarsi,condividere emozioni e speranze.
"Sai,in questo ultimo periodo dicono tutti che mi sto riprendendo. La mia soglia di respiro autonomo è di 45 minuti,quando prima era solo 15. Inoltre riesco a camminare a passo spedito senza stancarmi subito."
"Meglio così. Cameron,io ti amo,e non voglio che tu te ne vada da questo mondo. Patendo e soffrendo,tra l'altro."
"Domani ho un giorno fuori. Possiamo fare tutto ciò che vogliamo."
E Rose sorrise,prima di baciarlo un'altra volta,far scontrare le loro lingue e andarsene salutandolo con un cenno della testa.
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Secret Letters. ||Cameron Dallas||
Short StoryDove una ragazza riceve delle lettere e delle rose rosse ogni giorno dal suo vicino a lei sconosciuto e lei risponde facendo degli aereoplanini di carta.