14;Cameron/Rose.

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Rose era già all'ospedale.
Aveva fatto colazione con un caffè della macchinetta e una mela rossa.
Salì al reparto di Cameron,lo trovò sudato,con la pelle scintillante per via delle gocce di sudore che vi erano,i tubi nel naso,il torso nudo e i capelli scompigliati sul cuscino. Si muoveva,stava ancora sognando.
Mi misi accanto a lui e gli afferrai la mano. Me la stringeva veramente forte.
"No..." sussurrò roco nel sonno.
"No...perché io...Rose...io...Rose...no..
non voglio morire!No...Rose...io ti amo...no no no!!" urlò a squarciagola prima di svegliarsi affannato e riprendere grazie ai tubi.
"Cameron. Sta calmo,respira profondamente. Sono qui. Sono qui." e Rose gli si fece vicino prima di baciarlo sulle labbra. Lui la strattonò a sé. Rose aveva la testa accanto alla sua,sentiva il suo battito molto accelerato.
"Rose,Rose. Piccola mia,non lasciarmi. Non lasciarmi mai,ti prego. Tu,tu dai un senso a tutto. Tu sei la cosa più bella che ho. Rose,ti ho portato i fiori."

Quelle rose rosse emettevano un ottimo profumo,profumo che li fece calmare tanto.
"Oh,Cameron. Cameron io ti amo,ti amo più di ogni altra cosa al mondo. Ti amo e farei di tutto per tenerti al sicuro da tutta sta merda che chiamano mondo."
"Rose,Rose,io...credo di non essere abbastanza per te. Rose io morirò a breve. Me lo sento. Vedo tutte le cose terrene come un qualcosa di nullo,sai? È tutto,ma è niente davanti ai miei occhi. E ora,dimmi,cosa resterà?Cosa resterà di noi?Saremo solo una coppia incompiuta. Una di quelle che vedi sfrecciare in una moto una volta nella vita. E poi,scompaiono." rise amaramente,prima di baciarle i capelli.
"Cazzo,è tutto così sensato. Tutto quello che hai detto ha un fottutissimo senso." e Rose rimase lì dopo essersi espressa. Stava pensando e modellando pensieri che andavano al di fuori della vita.
"Ma oggi sei libero no?" chiese lei.
"Sì. Posso uscire. Passami quei jeans e quella felpa,usciamo da qui."

E uscirono,mano nella mano. Raggiunsero il mare.
"Qui è stupendo. L'aria di mare e gli eucalipti mi stanno aiutando nel respiro." sorrise il ragazzo accucciato alla fidanzata che guardava le onde con fare malinconico.
"Eh sì" si limitò a rispondere Rose, portando una ciocca bionda dietro l'orecchio.
"Un'altra pazzia?" chiese Cameron sorridente.
"Ci sto" rise lei. E i due si buttarono in acqua. Si scambiarono un lungo bacio sott'acqua,prima di risalire. Lei gli respirava nella bocca,un piccolo sospiro per aiutarlo. Poi risalirono. Gli occhi di Rose erano fissi su quelli di Cameron. Erano attimi in cui non sapevano cosa dire o cosa fare,per aver paura di rovinare il tutto.
"Rose,noi avremo per sempre qualcosa dell'altro. Ci sarà sempre un po' di te in me,un po' di me in te."
"Certo. Cameron,hai bisogno di qualche ipotetico organo?"
"No. Mi dovrebbero donare un polmone,ma solo un morto potrebbe."
"Vorrei tanto aiutarti."
"Rose,hai già fatto tutto ciò che volevo. Ci siamo amati per una notte,ed è stata l'unica notte in cui mi sono sentito veramente vivo. Ti ho bombardato di quelle rose che ti piacciono tanto. Ho trovato ciò che volevo dalla vita,un po' di felicità. Non ho mai chiesto tanto. Sin dall'età di 7 anni,quindi esattamente da 11 anni combatto contro il cancro. Io,non sono mai stato felice come ora." e uscirono dall'acqua. Si asciugarono con le loro felpe,e tornarono lentamente indietro. Cameron a metà strada era esausto. Rose lo prese a cavalluccio. Pur facendo una fatica dannata,i due arrivarono prima dell'imbrunire. I Miller e i Dallas li guardavano compiaciuti,come si guarda una vecchia foto felice.
"Mà,pà. Sapete tutto?" disse Rose abbracciandoli.
"Sì piccina. Rose,siamo fieri di te. Fieri di ogni cosa che hai fatto per Cameron." per la prima volta Rose sentì dire da sua madre e suo padre "siamo fieri di te".
"Tu sei una santa. Stai dando la felicità che voleva a nostro figlio. Sai,vi permetteremo di passare più tempo insieme,nella stanza di Cameron puoi dormire sul divanetto. Ti serve solo una coperta di pile,qualche ricambio. Puoi stare con lui." disse la signora Dallas con gli occhi che luccicavano.
"Oddio,è fantastico!Grazie grazie grazie!" rise lei stringendo più forte Cameron. In quello stesso momento le parve un fantasma. Era magro e smunto. Rose rabbrividì,prima di pensare il contrario. Cameron era un resiliente,lottava da tanto ormai.

Rose si procurò una coperta di pile blu oltremare,qualche cambio e passò la notte con Cameron.
"Rose,vieni nel mio letto?" chiese Cameron. Rose si fece accanto a lui,vestita solo di una babydoll di seta,con cui solitamente dormiva,nera con un fiocchetto rosa al centro. Non indossava nemmeno il reggiseno.
"Raccontami una storia." sorrise lui facendo brillare i suoi occhi,prima di iniziare a collegarsi con i tubi per respirare.

"C'era una volta un bambino bellissimo. Un bambino a cui però nessuno pensava. Giocava sempre nel cortile dietro casa tentando invano di spiare la bambina che abitava accanto,che passava il suo tempo a guardare i cartoni e i telefilm esportati dall' Argentina. I due si incontrano per la prima volta tramite le finestre. Lui le diede una lettera e una rosa. Lei era basita,non sapeva come reagire. Tuttavia si affezionò al vicino. Lo trovava molto bello,tuttavia molto misterioso. Una sera lei notò degli strani tubi dentro al naso e si incuriosì,prima di capire cosa gli fosse accaduto. Il giovane stava male,era un male incurabile che lo possedeva da ormai 11 anni. I due passarono tutto il tempo a disposizione insieme. Una mattina di neve,il giovane si dileguò,insieme a lei,in un mondo dove potevano amarsi. Fanculo le malattie,fanculo il freddo,il sonno,la fame,la sete. Si nutrivano della loro essenza,e rimasero per sempre bloccati in un bacio,in un loop eterno ed etereo,uno di quelli indivisibili."

Cameron rise prima di addormentarsi. Rose martoriò il suo viso di baci caldi prima di addormentarsi sul divanetto.

Secret Letters. ||Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora