Capitolo 1: Primo giorno di scuola

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Carodiario,
oggi inizia la scuola, che gioia! Ma una cosa bella c'è, rivedo finalmente i miei amici.
Avevo anche un ragazzo, che se ne andato via, in un'altra città.
Ci siamo lasciato e non ho più notizie di lui.
All'inizio andava tutto bene, poi un giorno ho scoperto che mi tradiva con un'altra ragazza, sono stata e sono ancora male.
La ferita è ancora aperta, ma sto cercando di andare avanti e cambiare pagina. Anche se fa ancora male.

La sveglia suona.
Uffa, devo andare, sennò i miei genitori mi decapitano e non è per niente una bella visione.
Chiudo il diario e lo nascondo sotto il letto.
Vado in bagno, mi pettino i miei lunghi capelli neri, applico l'eyeliner, matita nera per risaltare i miei occhi verdi e il mascara, il lucidalabbra e infine sono pronta.
Scendo in cucina per far colazione, trovo mia madre che prepara del caffè. Sorrido.
Si volta verso di me e ricambia il sorriso.
-Buongiorno signorina.-
-Buongiorno donna.- Rispondo per poi avvicinarmi a lei e darle un bacio affettuoso sulla guancia.
-Allora, hai notizie di Greg?- La prima persona che sa molto bene che quel nome non voglio sentirlo nominare.
La guardo male.
-scusa tesoro, lo sai che ...- Lo adora, come lo adoravo io. Mi siedo per mangiare e arriva mio padre.
Una cosa sui miei genitori, sono un po' protettivi.
Soprattutto mio padre.
Quando stavo insieme a Greg, all'inizio della nostra relazione papà lo aveva messo alla prova e che imbarazzo!
Gli aveva fatto il quarto grado, praticamente.
Era diventato rosso come un peperoncino.
Alla fine anche mio padre si era affezionato a lui. Non sa nulla del tradimento, gli ho solo detto che ci siamo lasciati per la lontananza.
-Buongiorno bocciolo.- Quel nomignolo, non lo usava da una vita, gli avevo detto non chiamarmi più così, anche perché lo usava proprio lui.
-Papà! Non mi chiamare così.-
-Scusami... - Mi dà un bacio affettuoso sulla testa.
-perdonami .-Gli sorrido.
-Buongiorno uomo.- Esclamo sorridendo.
Finisco di far colazione e infine mi reco direttamente fuori casa per prendere il pullman.
Mi squilla il cellulare, guardo sullo schermo, ed è un numero sconosciuto.
Sono perplessa, ma rispondo lo stesso.

-Pronto... - Non risponde nessuno, dovrebbe essere quel deficiente del mio amico. -Manu, se è un altro scherzo, giuro che ti faccio diventare femmina!- Ma nulla, non sento nessuna risposta.
Attacca.
Mela paga comunque!
Arriva finalmente il pullman.

                                ***

Sono davanti scuola, vedo una mandria venirmi incontro e assalirmi, sono le mie migliori amiche.
Mi abbracciano.
-Ragazze, sono fatta di carne, anche io.- Si mettono a ridere.
-Dio mio, quanto ci sei mancata!- Esclama Flavia.
-Anche a me, ragazze.-
-Come stai?- Mi chiede Sara.
-Non  male ... - mento. -voi, tutto bene?- Chiedo.
-Certo, dopo scuola shopping.- Esclama Flavia puntandomi il dito contro.
Sorrido e scuoto la testa.
-Cosano, signorina? Sono tre mesi che non ci vediamo e ... -
-Ciao bestiacce ... - Eccolo lì, quel rincoglionito di Manuel.
-allora ,finalmente inizia la scuola, non siete contente di vedermi?-
-NO.- Esclamiamo in coro.
Fa il finto dispiaciuto.
-Siete crudeli.- Scoppiamo a ridere.
-Ooh, vieni qui, fatti abbracciare.- Esclama Sara andandogli vicino.
-Ma nemmeno per sogno.-

-Dai scemo!- Si rincorrono intorno a noi, io e Flavia ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
Dopo qualche secondo arriva l'altro nostro amico.
-Ehi Fabian, la tua ragazza mi vuole stuprare.- Esclama Manuel.
-Ciao amore.- Sara si avvicina a Fabian e lo bacia.
Loro stanno insieme da un anno e mezzo.
-Mmh, io non credo.- Esclama Fabian.
-Volevo solo dargli un abbraccio da sorella.- Esclama Sara, facendo una smorfia da finta dispiaciuta.
-Blah!-Manuel e Sara sono fratelli.
-Che animale!- Esclama Sara, dandogli un pugno sul petto.
-Au! Hai colpito forte. Ora muoio!-
-Stupido che sei!- Risponde Sara.
La campanella suona, entriamo in classe. Entra la professoressa di Italiano.
-Buongiorno ragazzi.- Adoro questa donna, è sempre sorridente, ed è l'unica dei professori che mi sta simpatica, gli altri sono tutti odiosi.


                                  ***

L'intervallo è arrivato, dato che fa ancora caldo decidiamo di uscire in cortile, dietro la scuola, dato che Fabian e Manuel fumano come turchi.
Guardo un po' più lontano e vedo le tre dell'ave Maria.
-Oh no! Le tre oche bionde.- Esclamo sbuffando.

Lemie amiche si mettono a ridere.
-Si sentono così tanto modelle, che alla fine sono solo oche.- Risponde Sara.
Le tre ragazze si avvicinano a noi. -Ehi Manu.- Esclama Anita.
-Sabato do una festa, vieni?- Chiede facendogli gli occhi dolci.
-Ho un alto impegno.- Risponde Manu.
-Ah okay. Però se vuoi, sai dove mi trovo ... - Dopo un po' guarda me.- ma che cambiamento Franco ... - Una cosa che fa tanto irritare, quando mi chiamano per cognome.
-sei diventata più ... - Fa finta di pensarci su. -ehm no, resti sempre una fallita.- Esclama ridendo, seguita dalle altre due amiche oche come lei.
Una volta mi sarei messa a piangere davanti a lei, ma ora, non m'importa niente. -come sta Greg? Sai, l'ho sentito ieri, mi ha chiesto di te, se sei rimasta ancora una sfigata.- Ora non ci vedo più, la mia calma è andata a farsi friggere.
-Brutta stronza.- Faccio un passo in avanti per darle un pugno, ma i miei amici per sfortuna mi tengono.
-È meglio che vai via, Anita.- Esclama Fabian.
Lei mi guarda ancora una volta con sfida e infine se ne va con le sue amiche oche.
-Sta oca giuliva! Maledetta!- Non doveva nominarlo!



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