Non è la fine, è solo l'inizio.

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In casa Potter era un giorno come gli altri.
Harry occupava tutto il tempo di Lily, che non voleva fare altro che stare con il suo bambino e farsi coccolare la sera da suo marito.
Erano le otto e finalmente James ritornò a casa.
Salutò sua moglie e prese Harry che cominciò a ridere senza una ragione. Aveva gli occhi di Lily, proprio quello che desiderava lui e aveva i suoi capelli scuri e sempre disordinati in cui Lily passava sempre le mani, proprio come faceva con lui.
Era una sera come tutte le altro, o almeno così credevano. Lily sentiva qualcosa di strano da un paio di giorni, come se qualcuno spiasse lei e Harry quando erano soli a casa, ma era una cosa impossibile. Solo Peter sapeva dove abitavano e a meno che non svelasse la loro abitazione nessuno poteva vederla.
James si sentiva seguito, da un paio di giorni vedeva strane ombre dietro di se, ma per non fare spaventare Lily non disse nulla.
Poi un rumore, assordante.
E una risata, agghiacciante.
"Lily, prendi Harry e scappa! È lui! Scappa! Corri! Io cerco di trattenerlo..." Disse James
Lily prese Harry e si girò verso suo marito, gli sussurrò un "ti amo" a cui James ricambiò con un bacio e un "ti amo" quasi sussurrato. Baciò Harry sulla fronte.
"Vai!" Ribadì
Lily lo guardò un'ultima volta e salì in camera di Harry, lo mise nella culla e iniziò a dire parole rassicuranti.
"Harry la mamma è qui, nessuno ti farà del male. La mamma è qui" disse Lily
Si sentì un rumore e un "Avada Kedavra", quella non era la voce di James. Iniziò a piangere, ma rimase forte. Impassibile. Per Harry.
Lui entrò nella stanza, puntava ad Harry.
"No! Harry no, ti prego!"
"Spostati, stupida... spostati..."
"Harry no! Prendi me piuttosto, uccidi me, ma non Harry!"
Lui rise.
"Harry no! Harry no! Per favore... farò qualunque cosa..."
Scrosci di risa penetranti... si divertiva al suo terrore...
E poi il silenzio.
Voldemort cercò di uccidere anche Harry, ma per un'inaspettata ragione l'incantesimo gli si ritorse contro, rendendolo tanto debole da doversi rifugiare e avrebbe aspettato undici lunghi anni per fare la sua comparsa e altri tre anni per essere al pieno delle sue forze.
Harry uscì indenne, con una cicatrice a forma di saetta sulla fronte.
Ma la sua storia era ancora da scrivere.










Angolo autrice•
Ciao! Sono l'umile e (purtroppo) babbana autrice di questa storia.
Siamo giunti all'ultimo capitolo e per renderlo un po' più vero mi sono servita della Rowling e dei suoi servigi, infatti le parti in corsivo sono prese direttamente da "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban" dove Harry per colpa dei Dissennatori rivive le scene della morte dei suoi genitori, più che altro sente le loro voci e queste sono le ultime parole che loro pronunciarono.
Mi viene da piangere, vi giuro. Odio la fine di questa storia, perché quando ho iniziato a scriverla sapevo che alla fine mi sarei messa a piangere. Hanno fatto una fine ingiusta, e so che non è una cosa accaduta realmente anche se per me lo è, ma mi sento triste a pensare alla fine di James e Lily. Così innamorati e felici con loro figlio e poi arriva questo psicopatico e "Avada Kedavra" tutti morti. Che odio.
Mi sono affezionata alla storia e a James e Lily, ma è giunta al termine.
Magari mi verrà in mente di scriverne un'altra con il tema "Harry Potter", effettivamente ci penso da un po' di giorni.
Detto questo, vi ringrazio! A presto!
Ps. Scusate lo sfogo.

Seven years to learn to love him.• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora