Capitolo 23

2.4K 100 23
                                    

~ Autrice: Ascoltate la canzone, ma fatelo come se fosse un ragazzo a cantarla... Buona lettura 😘



RITORNI


"E ritorno da te perché ancora ti voglio

e ritorno da te contro il vento che c'è

io ritorno perché ho bisogno di te"

- Laura Pausini


Elena

È passata una settimana dalla morte di mio padre. Una settimana passata a girovagare per l'appartamento di mia madre come un fantasma, come l'ombra di me stessa. Lei sta facendo altrettanto, non esce mai dalla sua stanza, nemmeno per andare a lavoro. Ho incrociato il suo sguardo solo un paio di volte, quando è stata costretta ad alzarsi per andare al bagno. Non mangia nemmeno, e questo un po' mi preoccupa. Non che io sia da meno, ma almeno ci provo. Finisco di preparami il toast e ci do un morsetto. Mangio come un uccellino, ma almeno butto giù qualcosa. Mi guardo intono in questa casa che non è mia, ma ne sono quasi sollevata. Sono sollevata di non essere a casa nostra. Il suo ricordo sarebbe stato troppo pressante. Non voglio dimenticarlo, questo mai, ma non sono pronta a rivivere giorno per giorno la mia quotidianità senza di lui. Essendo tutto diverso, ho ancora un piccolo spiraglio che tutto possa tornare come prima... Come se tutto ciò non fosse reale, come se fosse solo tutto un brutto sogno. So che è sbagliato attaccarsi a queste cose, ma è l'unico modo che ho per andare avanti, per non crollare. Non riesco nemmeno più a piangere, solo Andreas è riuscito a sbloccarmi. Andreas... Se chiudo gli occhi posso ancora percepire il suo profumo, le sue carezze. "Mi manchi..." ha mormorato prima che me ne andassi. Ed allora perché non si è più fatto sentire? Perché non ti ha scritto, perché non ti ha chiamata? Sono giorni che mi tormento sulla faccenda. Giorni interi che ho passato con il cellulare in mano aspettando un suo segno. Ma nulla. Lascio il panino a metà e lo butto. Vado in sala ed accendo la TV, forse in questo modo riesco a spegnere il cervello. Una sigla che riconosco all'istante mi fa torcere lo stomaco. <<Sul serio!>> esclamo spegnendo la televisione. Non riesco più nemmeno a vedere "il trono di spade per colpa sua". Ho dentro sempre quella piccola speranza che potremmo vederlo insieme. Sul divano, abbracciati, felici... Tutte stronzate! Sbotto mentalmente. Ha detto che gli manco, si è aperto con me, ma questo non significa nulla. Probabilmente si sentiva solo in colpa, probabilmente mi stava compatendo. Ma nel suo sguardo, a differenza di quello degli altri, non leggevo compassione ma leggevo comprensione. Lui sa. Sa cosa si prova, come ci si sente. Il cellulare che inizia a squillare mi desta dai miei pensieri. <<Pronto>> rispondo senza nemmeno guardare chi sia. <<Vestiti, ti sto passando a prendere>> dice perentorio riattaccando. Guardo perplessa il display che si è appena spento. So che rifiutarmi sarebbe inutile, ed in fondo non mi va, quindi vado in camera mia a prepararmi.

Due colpi di clacson mi informano che è arrivato. Prendo la borsa ma prima di uscire decido di avvisare mia madre. Bussa alla porta della sua stanza ma non mi risponde. Abbasso la maniglia e silenziosamente entro. Mi da le spalle. Decido di avvicinarmi al letto. Sta dormendo, e come sempre l'ha fatto piangendo. Le accarezzo una guancia dove qualche ruga fa capolino sul suo viso pallido e liscio. Mi guardo intono in cerca di qualcosa dove poterle lasciare un messaggio. Recupero uno scontrino e con una matita per gli occhi li lascio scritto che sono uscita. Mi richiudo silenziosamente la porta alle spalle ed esco di casa.

2. I FELL IN LOVE : Mi sono innamorata di uno stronzo (da revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora