Il segreto dei Re

Capitolo 18

Le ultime ore di quella giornata erano state davvero vorticose e si erano rivelate alquanto piene di sorprese per Andy, che si stava abbandonando ai propri pensieri sul retro di un taxi diretto a Soho.

Le ultime luci del tramonto stavano lentamente lasciando spazio allo splendente scintillio dello skyline di Manhattan, mentre il traffico del venerdì sera, come di consueto, accompagnava milioni di newyorkesi e pendolari alle proprie case, verso la meta tanto agognata del weekend. Mentre osservava quel rito che andava in scena, Andy non poteva fare a meno di ritornare con la mente a quanto era accaduto fino a quel momento. La strana morte di Melanie era andata improvvisamente ad aggiungersi a quella, ancor più strana, del suo datore di lavoro nonché noto miliardario e filantropo Frank Fitzmeier. E come se non bastasse, anche il medico legale che aveva eseguito l'autopsia era morto. E con lui anche il poliziotto che aveva seguito le indagini. Per non parlare della strana scomparsa del referto autoptico su Fitzmeier e del tentativo di rallentare le indagini che qualcuno aveva fatto, sottraendo gran parte del materiale sequestrato a casa di Melanie.

Tra le molte domande che occupavano i suoi pensieri, una in particolare occupava il posto d'onore su quella lista: chi?

Chi poteva volere la morte di una studentessa che lavorava part-time in un negozio di antiquariato? Chi aveva interesse a depistare quell'indagine? Andy era sicuro che prima o poi avrebbe trovato un a risposta per tutte quelle domande. Anche se non sapeva ancora in quale ordine. Se solo non fosse stato per la previdenza di Nathalie, che era riuscita a copiare i file del computer di Melanie, ora davvero quel caso si sarebbe trovato in alto mare. Andy aveva completamente rivisto la sua valutazione preliminare su quella ragazza. Senza quei documenti non sarebbero mai arrivati a collegare i due omicidi, anche se restava ancora oscuro il significato che la Germania nazista rappresentasse in quella storia. La conclusione momentanea a cui Andy era giunto è che un legame probabilmente si poteva trovare nel passato di Fitzmeier, dal momento in cui aveva iniziato la sua attività di antiquario in città. Aveva incaricato Patterson di fare delle ricerche più approfondite sul suo passato, fino al giorno della sua nascita, se necessario. Inoltre aveva convocato Anthony Fitzmeier per un incontro informale, naturalmente "dimenticandosi" di avvisare il capitano Monroe.

Conoscendo i suoi precedenti con personalità di spicco, quella donna gli avrebbe di certo impedito di fare una cosa del genere. Al diavolo! Frank Fitzmeier aveva qualche scheletro nell'armadio che probabilmente gli era costata la vita. E, forse, lo stesso valeva per Melanie. Chi meglio di un figlio, erede universale di tutto quel patrimonio, poteva essere a conoscenza dei segreti del padre.

Ad ogni modo tra non molto lo avrebbe saputo.

Il taxi di Andy si fermo di all'ingresso di un moderno palazzo di 15 piani di proprietà del gruppo Fitzmeier al centro del quartiere degli showroom e delle gallerie. Il loft di Meggie Meier, si trovava al 14 piano ed era il più grande che Andy avesse mai visto. La donna lo accolse con un sorriso malizioso, appena accennato. Il bianco della vestaglia che indossa, faceva risaltare con più forza la sua lunga chioma bionda alla luce soffusa dei piccoli faretti che illuminavano l'ampio open space che riuniva salotto e cucina.

<< Buonasera, detective. Stavo diventando impaziente. Hai più di un'ora di ritardo.>>

Mentre la guardava, Andy rimase abbagliato dall'azzurro profondo dei suoi occhi.

<< È venerdì sera per tutti, ed il traffico a New York non risparmia nessuno. Nemmeno i piedipiatti! Ti chiedo scusa. Prometto che saprò farmi perdonare.>>

<< Oh! Di questo ne sono assolutamente sicura.>>

Il tono della sua voce, e la malizia espressa dal suo sguardo, fecero intuire ad Andy che Meggie aveva già in mente il modo in cui era intenzionata a concedergli il suo perdono. E a lui non dispiaceva affatto.