Capitolo 27

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Ora erano tutti lì, ammassati in uno stanzino di due metri per due che qualcuno aveva ancora l'ardire di definire come sala di consultazione del materiale probatorio, come indicava la targhetta sulla porta. In realtà si trattava di un tavolo e quattro sedie di metallo, una lampada al neon e un televisore con lettore dvd-vhs incorporato, di un modello ante diluviano. Davanti a loro stava, con molta probabilità, la soluzione del loro caso.

Andy aveva portato con sé una foto della scena del crimine di Melanie White, una veduta frontale del corpo della vittima che metteva ben in risalto la scrivania con tutto quanto vi era sopra. La cosa che più importava però, era ciò che stava al centro della scrivania, proprio di fronte alla vittima. La stessa cosa che tre paia di occhi appartenenti alla Squadra Omicidi stavano osservando con attenzione e scrupolosità da diversi minuti. Per poter accedere a quella prova in breve tempo, Nathalie aveva dovuto cedere all'invito a cena del ben poco attraente agente addetto alla custodia delle prove, il povero Gordon Dukakis, un metro e sessantacinque di capelli corvini e spessi occhiali neri da miope, noto ai più col soprannome di "Gordon moccio", vista la sua attitudine a intense e frequenti ispezioni speleologiche nelle proprie cavità nasali. Era stato al termine di una di queste ispezioni che aveva consegnato alla povera Nathalie la penna con cui firmare il modulo standard per la presa visione delle prove di un caso ancora aperto. Un'esperienza terribile. Tuttavia, risolvere quel caso valeva bene un straziante appuntamento con "Gordon moccio".

Al di là del mistero che racchiudeva, quella scacchiera era davvero magnifica. Il bronzo e l'avorio delle statue alla luce del neon metteva ancor più in risalto le ricche finiture in oro. Andy la sollevò delicatamente e notò che alla base era incisa, su foglia d'oro, una croce uncinata, la tipica svastica nazista. Mentre Big John la posava al centro del tavolo, Andy estrasse con delicatezza il piccolo cassettino centrale che conteneva tutti i pezzi, messi in ordine. Lì a fianco c'era la foto del cadavere di Melanie con la scacchiera davanti. Lentamente, i due detective misero tutti i pezzi nella stessa posizione in cui si trovavano nella fotografia, vale a dire tutti nella loro posizione di partenza. Tutti tranne due. I due Re. Sui pezzi neri erano più evidenti le tracce la sciate dal grigio – argento, la polvere di alluminio e additivi che la scientifica aveva usato per il rilevamento delle impronte, anche se si era rivelato un lavoro inutile, in quanto le sole impronte erano di Melanie e di Frank Fitzmeier. Mentre i maschietti terminavano quell'operazione, Nathalie entrò nella stanza con alcuni fogli in mano.

<< Ragazzi, credo che abbiamo fatto centro!>>

Al prezzo di un dopo cena al cinema, era riuscita a convincere "Gordon moccio" a lasciarle usare il suo computer. Aveva avuto un'intuizione e sperava che quel sacrificio servisse alla causa.

<< Siamo tutto orecchi, Ceccanti!>>, disse Andy, cercando di dare austerità al momento. C'era poco da scherzare, ma le ultime ore erano state dure per tutti, quindi cercare di allentare la tensione gli sembrava un buon modo per sollevare il morale dei suoi compagni.

<< Che ci crediate o no, siamo di fronte ad una delle più grandi leggende del XX secolo. Stando alle notizie che ho trovato su internet, diversi siti che trattano l'argomento, affermano che tra i grandi reperti storici che si ritiene appartenuti o trafugati dalla Germania nazista prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, oltre al Santo Graal e alla Lancia di Longino, vi fosse anche un'antica scacchiera spagnola in bronzo, oro e avorio appartenuta nientemeno che a Heinrich Himmler.>>

Patterson si schiarì la gola:<< Quindi tu credi che questa sia ...>>

<< Sì, John. Credo che questa sia proprio la scacchiera di Himmler. Sempre secondo le notizie che ho letto, l'ultimo che dice di averla vista con i suoi occhi, afferma che si trovava nella Renania settentrionale, nel castello di Wewelsburg, di proprietà di Himmler stesso.>>

Il segreto dei ReDove le storie prendono vita. Scoprilo ora