capitolo 10

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Pov's Emma
Da quando Stefano mi ha detto che vuole parlarmi, non riesco a non pensare cosa ha di così urgente da dirmi.
Decido di entrare nel suo camerino e aspettarlo lì.
Dopo circa un ora, sento la porta del camerino aprirsi, guardo verso la porta e vedo che è lui. Stefano si siede di fronte a me su una poltrona.
Ste= ciao
Em= ciao
Ste=come mai sei già qui?
Em= avevo finito le lezioni e sono venuta ad aspettarti. Allora cosa dovevi dirmi?
Ste= Emma, perché l'ultima volta che ti chiesi chi fosse il padre di Giorgio, non me lo dicesti?
Ora sono nella merda! Non mi aspettavo che volesse parlarmi di questo ma evidentemente stando con Giorgio avrà notato delle somiglianze.
Em= Perché è stato un uomo con cui non avevo una relazione. È stata solo una scappatella, che mi ha dato la cosa più importante della mia vita. Non so neanche il nome del papà di Giorgio.
Ste= quindi Giorgio ha il tuo cognome?
Em= si
Ste= tu non me la racconti giusta!
Em= ma perché non mi credi?
Ste= lo vedo dai tuoi occhi che non sei sincera. Perché mi racconti balle?
Em= ma quali balle?
Ste= Emma, ieri stavo parlando con Giorgio e lui mi ha detto che suo padre si chiama come me
E adesso cosa gli dico! Ma perché ho detto a Giorgio di Stefano??
Resto in silenzio
Ste= e mi ha anche detto che è nato il 28 ottobre 2012.
Em= dove vuoi arrivare?
Ste= io voglio arrivare alla verità! E tu non mi ci stai portando. Il punto è:
1 tu dici di non sapere il nome mentre tuo figlio dice che si chiama Stefano
2 non credo che tu sia andata a letto con uno che non conoscevi.
Quindi la domanda resta sempre quella.
Em= hai ragione, non sono una che si concede al primo che passa. Ma quella sera si. Perché volevo dimenticarti
Sto raccontando troppe balle contemporaneamente non ci riesco a mentire.
Ad un certo punto Stefano si alza va vicino alla porta, chiude a chiave e mette quest'ultima nei suoi pantaloni...

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