-Addio Padre-

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Gli anni passavano e noi diventavamo più grandi. Mio fratello da essere un bambino minuto e insicuro divenne un bel ragazzo assomigliando sempre più a nostro padre. Anche Zsofia  e Klara crescevano forti e sane. Quanto a me diventavo ogni giorno più bella, iniziai a pavoneggiarmi di fronte alla specchio ammirando la mia figura compiaciuta. Ero magra, avevo la carnagione olivastra, una fronte possente, due grandi occhi verdastri, un naso dritto leggermente allungato e una bocca piccola ma graziosa.

Mentre noi diventavamo adulti i miei invecchiavano. Mia madre col progredire dell'età invece di imbruttirsi diventava sempre più bella, chiunque la incontrasse ne rimaneva sempre stupito. Mio padre invece assumeva le sembianze di mio nonno, la cosa non mi entusiasmava ma io lo amavo comunque.

Un dannato giorno una coltre di nube ricoprì le nostre teste. Mi trovavo in camera mia insieme a mio fratello e le mie due sorelle, a un certo punto sentimmo mia madre gridare come una dannata. Allarmati ci dirigemmo nella sala da pranzo, quello che avevamo di fronte era uno spettacolo straziante. Mia madre teneva fra le braccia il corpo senza vita di suo marito, in quel momento non sapemmo come reagire, mi feci coraggio e mi avvicinai a mia madre. Era completamente sotto shock la schiaffeggiai più volte affinché si riprendesse. Puntai lo sguardo sul corpo senza vita di mio padre, era bianco e aveva le pupille rivolte all'indietro, toccai la sua mano era freddissima. Dopo un pò abbracciai mia madre e piangemmo insieme, al nostro dolore  si aggiunsero Istvan, Zsofia e infine Klara.

Il giorno seguente celebrammo il suo funerale. Vennero parenti, amici e conoscenti. Il rito sembrava non finire mai, volevo solo starmene da sola in camera e rimurginare sul mio dolore.

Il rito si concluse con la sepoltura di mio padre, vedemmo la sua bara che man mano sprofondava nella buca. In quell'attimo pensai ai momenti belli passati con lui, ad esempio quando mi prendeva in braccio e mi posizionava sulle sue spalle. Mi gettai sul petto di mio fratello e piansi a dirotto. Prima che i becchini ricoprissero di terra la bara lanciammo delle rose su di essa e salutammo per sempre Gyorgy Bathory.

La Contessa Vampiro (Erzsebet bathory)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora