-infanzia-

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La mia infanzia è stata segnata da eventi sgradevoli. Ero una bambina ribelle a differenza delle mie coetanee io ero più matura. Mia madre cercava di insegnarmi ad essere una futura donna ma io ero sorda ai suoi insegnamenti. Preferivo di gran lunga correre a cavallo e leggere libri di vario genere.

La situazione del mio paese era precaria infatti gli invasori avanzavano imperterriti. La mia famiglia era fra le più potenti di Ungheria e comprendeva: principi, vescovi e anche un re.
Le malelingue dicevano che l'albero genealogico dei Bathory era composto prevalentemente da pazzi, in realtà coloro che mettevano in giro certe voci erano solo invidiosi del nostro immenso potere e di conseguenza cercavano di calunniarci.

La nostra era una famiglia affiatata. Io andavo particolarmente d'accordo con mio padre, lui mi definiva la sua piccola principessa. Quando non era impegnato contro i turchi amava giocare con i suoi figli, grazie a lui ho imparato ad andare a cavallo e a maneggiare una spada. Mia madre che era una donna amorevole ma allo stesso tempo severa litigava spesso con mio padre perché non voleva che facessi cose riservate agli uomini. Oltre a me c'erano: mio fratello Istvan e le mie due sorelle Zsofia e l'inaspettata Klara.

Purtroppo, però, ogni famiglia ha la sua pecora nera nel mio caso era mio nonno paterno. Egli era un uomo violento soprattutto sui nipoti, infatti ci picchiava spesso. Uno dei suoi passatempi preferiti era quello di sculacciarci violentemente fino a trasformare le nostre povere natiche in poltiglia. I miei genitori erano all'oscuro di tutto. Egli un giorno ci minacciò di ucciderci se solo avessimo deciso di confessare i suoi crimini.

Il ricordo di mio nonno rimane ancora impresso nella mia memoria. A causa sua ho perso la mia innocenza, egli infatti abusava spesso di me. Al solo pensiero delle sue luride mani sul mio corpo mi fa gelare tutt'ora il sangue.

Quando ebbi finalmente il coraggio di dire tutta la verità a mio padre egli andò su tutte le furie. Convocò mio nonno al castello con la scusa di dovergli parlare urgentemente di una faccenda politica e lo riempì di botte ma non abbastanza perché riuscii ad andarsene con le sue gambe.

Da quel giorno non vidi più la brutta faccia di quel mostro...

La Contessa Vampiro (Erzsebet bathory)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora