La Contessa Vampiro (Erzsebet bathory)

-Debito-

Thurzo riuscì ad organizzare un incontro fra me e Mattia il fratello dell'imperatore. Dovevo essere il più convincente possibile, per me quel prestito era molto importante. Mi vesti comoda perché avrei dovuto affrontare un viaggio lungo. Affidai la custodia dei miei figli a Ilona jò mentre con me vennero Darvulia e due servette che assunsi da poco.

Come previdi il viaggio fu davvero lungo e faticoso, potei ammirare il paesaggio dal finestrino della carozza. Era primavera, le piante avevano iniziato a germogliare e i fiori a fiorire, la vastità di colori e forme mi rallegrava. Le servette che mi portai dietro invece di intrattenermi iniziarono a litigare fra loro, che noia.

Quando arrivammo a destinazione iniziai a prepararmi mentalmente il discorso che avrei pronunciato dinnanzi al fratello del re e quando fu esaustivo entrai. Egli era seduto vicino ad un tavolo e sembrava indaffarato. Quando mi vide mi baciò la mano e mi invitò a sedermi.

Iniziammo a conversare fino a quando decisi di arrivare al nocciolo della questione: la restituzione del denaro. Mattia mi disse che il re non poteva concedermi il prestito perché le casse dell'impero erano in netto diminuimento. Ero arrabbiata il re non poteva darmi ciò che mi doveva però si circondava di alchimisti, artisti, filosofi, astrologi e altri personaggi costosi!

Per niente soddisfatta giurai a Mattia che presto sarei ritornata per riscuotere il debito e me ne andai.
Una cosa che detestavo era quando qualcuno mi negava qualcosa soprattutto se quel "qualcosa" mi era dovuto. Affrontai il viaggio di ritorno con il musone.

Le due servette che mi ero portata dietro ricominciarono a litigare, quella più magra insultava l'altra per la sua stazza che prontamente rispondeva sferrando gomitate.
Irritata e stanca afferai i "ferri" che mi ero portata dietro per ricamare e gli li conficcai nella gola con una rapidità che non sapevo mi appartenesse. Il sangue iniziò a fuoriuscire a fiotti imbrattandomi tutta, quella giornata non aveva alcuna intenzione di migliorare.