Convivere con un disturbo mentale non è come ci si aspetterebbe. Non si tratta soltanto di superare lo stigma sociale o di farsi comprendere da chi è intorno, che già non è semplice di suo. Si tratta di imparare a capire prima di tutto se stessi, riconoscere i segnali di un crollo imminente, chiedere aiuto quando è necessario. È un percorso ciclico di sconfitte e di rinascite che si ripete a intervalli regolari.
E tuttavia da una battaglia simile si finisce col raccogliere tesori inaspettati. Quando si arriva a un passo dall'abbandono, è allora che si impara ad aggrapparsi con le unghie alla vita e alla bellezza del mondo.
Mi sono fermata di recente a rileggere gli sfoghi e le riflessioni che ho buttato giù nel corso degli anni in cui ho avuto a che fare col disturbo bipolare NAS. Alcuni di essi sono emblematici in un certo senso. È stato come guardarsi indietro dopo aver percorso un lungo viaggio senza essersi accorti di quanto si fosse giunti lontano.
In particolare mi ha colpito notare come la consapevolezza abbia cambiato il mio modo di viverlo e di affrontarlo. Fino a diversi anni fa non avevo coscienza di cosa accadesse effettivamente nella mia testa, e questo mi spingeva a lasciarmi sopraffare da un'angoscia che non riuscivo a spiegarmi e che sfogavo scrivendo, convinta di essere semplicemente una persona cinica e disfattista come alcuni mi definivano. Questo mi ha portata a cadere in baratri di apatia o disperazione che mi hanno quasi uccisa e dai quali spesso e volentieri faticavo a chiedere aiuto perché semplicemente mi vergognavo.
Una volta riconosciuta la realtà dei fatti, è stato più facile imparare a distinguere i segnali di pericolo che la mia testa mi invia, a prepararsi ai periodi peggiori, a combattere. E no, non sono affatto cinica e disfattista. In un certo senso potrei affermare senza superbia di essere, tra la cerchia di persone con cui ho a che fare, una delle più resilienti e di certo la più innamorata della vita.
Può sembrare un paradosso, detto da qualcuno che in passato ha desiderato (e cercato) di sfuggirle. Ma, per l'appunto, siamo fatti di luci e ombre e di battaglie mai terminate.
"E anche se il vento ci soffia contro,
abbiamo sempre mangiato pane e tempesta,
e passeremo anche questa."
(Stefano Benni - Pane e tempesta)
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Dicotomie
Non-FictionSiamo fatti di luci e ombre. E di altre contraddizioni. Ho deciso di raccontare della mia battaglia con il disturbo bipolare NAS raccogliendo i pensieri e le riflessioni che ho buttato giù negli anni in cui ho imparato a relazionarmi con i demoni n...