L'odio è un liquore prezioso, un veleno più caro di quello dei Borgia; perché è fatto con il nostro sangue, la nostra salute, il nostro sonno e due terzi del nostro amore. Bisogna esserne avari.
Charles Baudelaire«Quindi, quello è il diario di tua madre?»
Lei annuì, stringendoselo al petto. «Sei sicuro di non avere freddo?» chiese, stringendosi ancora di più nella giacca che gli aveva gentilmente offerto. In quel modo, rimaneva con solo una maglietta a maniche corte a coprirgli il petto.
«Vorrei ricordarti che sono metà angelo» rispose, sorridendole beffardo.
«Me lo dimentico, anche di Seth, sai? Insomma, che hai di diverso? Hai sia doti di angelo che di demone?» Era curiosa, fin troppo e Malphas dovette leggerglielo in faccia, perché scoppiò a ridere e lei finse di essere offesa. «Beh, perché tutto questo spirito?»
«Perdonami, ma hai fatto una faccia troppo buffa!» Per indispettirla ancora di più, le arruffò i capelli già fin troppo smossi dal vento.
«Vorrei vedere se sorridi ancora dopo che ti avrò tagliato quelle belle mani!» lo minacciò, non riuscendo a trattenere un lieve sorriso.
«O te ne pentiresti amaramente» le soffiò in faccia, con un malizioso sorriso tinto sulle labbra.
Lei alzò gli occhi al cielo. «Uomini, tutti uguali...» borbottò. «Allora, vuoi spiegarmi per bene queste tue doti?»
L'altro non riuscì a togliersi il sorriso sfacciato sul volto. «Va bene, ma non vuoi nemmeno il beneficio del dubbio?»
«Oh, andiamo, ritorna a fare il serio!»
Lui ridacchiò, tossicchiò leggermente per darsi un contegno e la invitò a sedersi vicino a lui. Le cinse le spalle con un braccio, per poterla riscaldare di più. «Non c'è molto da dire, in realtà. Come qualunque demone ho bisogno di nutrirmi di sangue, non disdegno la violenza e nemmeno le ragazze belle e avvenenti». E detto ciò, le depositò un caldo bacio sulle labbra. «Dall'altra parte, alla violenza preferisco risolvere il tutto con una più pacifica conversazione, non voglio fare sesso con ogni essere femminile sulla faccia del mondo e ho le ali».
«A-Aspetta!» pigolò. «L-Le ali?! Serio?!» Annuì, sorridendole leggermente. «Me le farai vedere, vero?» chiese, esaltata come una bambina.
«Come mai tutto questo entusiasmo?»
«Vuoi scherzare, spero? Tu puoi volare! Insomma, è meraviglioso, no?» domandò, non smettendo di sorridere come una scema.
«Non mi aspettavo questa tua reazione» ammise sorpreso, giocherellando con i suoi capelli.
«E come sono? Me le descrivi?» chiese, fissandolo in volto. Non aveva mai avuto il coraggio di ammetterlo a nessuno, ma non possedere le ali come gli angeli era uno dei suoi maggiori rimpianti. Poter volare con quelle membra piumate sulla schiena doveva essere una sensazione meravigliosa, al di là di ogni concezione. Avere le ali e poter solcare i cieli la esaltava, la faceva sentire al pari di Dio che, dall'alto del Paradiso, orchestrava ogni loro mossa, come un abile scacchiere.
«Oh, posso fare di meglio».
Gli occhi di lei presero luce e, senza emettere un fiato, andò a riporre il diario della madre nella bisaccia saldamente attaccata alla sella del cavallo. Con un lieve sguardo, constatò che tutti dormivano abbastanza profondamente e così, esaltata come una bambina, ritornò dal ragazzo, che non la smetteva di sorriderle beffardo.
Sbuffò, per invitarlo ad alzarsi in piedi. «Togliti quel sorriso dalla faccia».
«Dovresti vedere la tua, di faccia» rincarò, prendendola per mano. «Ora, però, allontaniamoci».
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Angeli & Demoni: l'Accademia
Fantasy⚜ Primo libro della trilogia "Angeli & Demoni" ⚜ Questa storia è in fase di riscrittura, gli aggiornamenti sono variabili (per maggiori informazioni, leggete la Premessa u.u). ⚜ «Sono paurosi, infidi, deridenti e malinconici. Il vento che sbatte c...