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REALIZZAZIONI


Andrea entra incespicando e vorrei chiudere gli occhi per proteggermi da questa sofferenza.

Chiudo la porta e poi chiudo gli occhi, pregando che quando mi girerò e li riaprirò, tutto ciò che ho visto sarà solo un'illusione.

Lo faccio, ma rimango semplicemente deluso di trovare un Andrea ancora ubriaco che ora è caduto sul pavimento in un tentativo di sedersi su una delle poltrone.

Mi avvicino a lui e lo aiuto a rialzarsi.

-Giova, sto bene- protesta subito, una cosa che non ha mai fatto prima d'ora.

-Volevo solo aiutarti- dico ad alta voce.

-Ah, non devi parlare così forte!- mi grida.

-Beh, scusa!- gli strillo apposta in risposta -Forse non saresti dovuto uscire e non avresti dovuto ubri...-

Improvvisamente mi pietrifico e rimango in rigoroso silenzio quando realizzo la ragione per la quale aveva iniziato veramente ad ubriacarsi.

Come posso essere così insensibile? Ha perso sua madre, Santo cielo!

-Oh mio Dio, mi dispiace così tanto, Andre. L'ho dimenticato solo per un attimo-

-Dimenticato cosa?- mi chiede con un tono infastidito.

-Niente, perché non te ne vai a letto?- gli dico dolcemente.

-No, sto bene- dice e finalmente si alza da solo, maldestramente.

-Ma si è già fatto tardi-

-No, non è vero- ribatte lui e mi riesce sempre più difficile non alzare la voce.

So che prima ero solito essere severo con lui, ma sento come se la sua sia una ferita fresca e voglio essere gentile, almeno all'inizio.

-Andrea, potresti per favore andare a letto così puoi farti passare la sbornia?-

Lui mi fissa, ma non è uno sguardo infastidito o frustrato, è semplicemente uno sguardo fisso, uno sguardo che non riesco a decifrare.

Aspetto una sua spiegazione, ma ovviamente lui non mi spiegherà uno sguardo che probabilmente non realizza neanche di avere. Credo che centri con sua madre.

-Senti, so che deve ancora far male, ma possiamo superarlo. Fidati di me, so che sembra una strada senza una fine perché lei non tornerà, ma...-

-Aspetta- mi interrompe.

-Cosa?-

-Sto migliorando. In effetti sto iniziando ad accettare il fatto che...che lei se ne sia realmente andata-

-Davvero?- gli chiedo e poi penso che potrebbe essere l'alcool a parlare.

-Oh, sì, hai ragione. E' questa è proprio la ragione per la quale non dovremmo stare svegli. Stiamo felici e andiamo a letto- dico con la voce più falsa che abbia mai sentito.

-Giovanni, sono serio- mi dice ed il suo tono lo è di sicuro.

Inclino la testa, confuso.

-Allora perché sei ubriaco?- chiedo finalmente.

Prende un respiro profondo.

-Non sono ubriaco per il fatto di aver perso mia madre. Stasera sono ubriaco perché...ho perso te-

Non riesco a muovermi, non riesco a respirare.

Piaccio ad Andrea?

Non l'ho mai considerato...mai.

Passo dopo passo saprò come guarirtiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora