10. Evasione

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-Più o meno hai subito le mie stesse torture..- dice Kaneki.
-Già, ma lui ha sofferto per 5 anni non per 3 settimane, e comunque..- il racconto di Vleats mi ha messo addosso una tristezza che mi fa arrabbiare -Jason le aveva imparate da un ispettore delle colombe, quindi il passo è breve no? Se le conosceva Yamori potevano conoscerle anche i colleghi.-
-Non c'è bisogno di litigare, quello che avete detto è vero. Comunque rasserenatevi, la saga degli orrori sta per terminare. Il 5 anno terminò infatti con la mia evasione.-
-Fortuna!- Kaneki si versa un'altro bicchiere e Vleats lo imita. Non posso fare a meno di copiarli, poi chiedo di andare in bagno.
-Prima porta a destra- risponde l'ospite. Mi sbrigo, la storia di Vleats è tristissima ma mi piace, perchè lui sembra padrone dei suoi sentimenti.
Entro nella stanza, Kaneki e quell'altro pazzo si stanno sfidando a braccio di ferro. Quanto sono noiosi, non fanno altro che gonfiare i muscoli e fare a gara per sentirsi forti.
Però interrompono immediatamente.
-Possiamo continuare?-
-Certo, però sbrighiamoci sono circa le 2.-
-Ok, Touka.- risponde Kaneki.
-Allora la farò breve. Come stavo per dire che il 5 anno di prigionia fu il più intenso, forse perchè ai miei interrogatori assistevano spesso più agenti, e ognuno aveva parecchio da dire (e soprattutto da darmi). Mi trattenenevano a fatica, ne uccisi una decina, usando solo le mani. Ero diventato il terrore degli altri carcerati, mi fu dato il soprannome "fantasma" per la mia caratteristica di starmene in un angolo della cella senza parlare, quasi invisibile agli occhi non allenati al buio pesto degli ispettori che venivano a interrogarmi. Se avevo sviluppato abilità fisiche straordinarie, come la vista, ne sviluppai anche alcune morali pessime e terribili. Da noncurante del dolore diventai insensibile a ogni cosa mi capitasse. In pratica il mio cuore era un pezzo di ghiaccio. E in quel pezzo di ghiaccio penetrò una emozione sconosciuta. Il piacere del male.
È una cosa abominevole da confessare, ma è così. Diventai un pazzo sadico e glaciale. Non mi importava se venivo sfregiato e maltrattato, rimuginavo solo a quale sarebbe stato il modo migliore per far rivivere le sofferenze che avevo patito io ai miei aguzzini. Calcolavo, immaginavo possibili torture e poi scartavo le idee più stupide. Ero diventato un assassino, ero diventato un vero ghoul. Per come ci conoscono loro, almeno. E nella mia mente ormai perversa e malvagia si fece strada il desiderio della libertà. Abbandonai per qualche tempo i miei progetti sadici riguardo ai miei carcerieri e mi concentrai su questo desiderio. Capivo che se fossi rimasto in carcere prima o poi sarei davvero impazzito e che allora sarei stato davvero un essere stupido che andava abbattuto.
Il piano era semplice. Un giorno, mentre facevamo quel simpatico gioco chiamato 1000-7, in cui duravo di solito fino a 400, decisi di arrivare allo zero. E ci arrivai. In condizioni tali che mi gettarono, pensando che fossi morto, nella spazzatura. E da lì, faticosamente e con le ossa a pezzi, dopo 5 anni di prigionia tremenda mi alzai, e come un fantasma tornai a casa. Da mio zio intendo. Lo odiavo  per il fatto che lui, il ghoul più forte di tutti, non avesse neanche tentato di salvarmi ma mi serviva il suo aiuto per rimettermi in sesto. Ero riuscito a evedere. E indovina un po' Kaneki?
Grazie all'indifferenza dei nemici.-
Vleats termina la storia e si versa un altro bicchierino.
-Ma tuo zio non ti aiutò vero?-
-..-
-Lui odia le persone che usano la violenza no?-
-Odia? Forse ora. Ma quando era il suo tempo, quando era il vero signore dei Ghoul uccideva senza rimpianti tutti i suoi oppositori. È davvero unico nel suo genere. Una specie di peccatore convertito.-
-Anche tu ora mi sembra sia pacifico e poco violento.- fa notare Kaneki.
-Perchè so che farei soltanto casino se facessi guerra a quelli della Ccg come fece mio zio a suo tempo. Devo soltanto aspettare il momento adatto per svelare la mia Kagune.-risponde serafico Vleats.
-C'è una cosa che ancora non capisco. Tu sei contro tuo zio, l'albero di Aogiri o contro la Ccg?- chiedo io.
-Io sono contro chi è contro di me.-
-Assurdo.-
-Forse.-
-Ma..giusto per cambiare argomento..a noi ci puoi dire che tipo di Kagune hai?-
-No.-
-Perchè?-
-Umh..perchè non mi credereste.-
-Come si fa a non credere a qualcosa che si vede?-
Vleats si stende sul divano poggiando la testa su un cuscino.
-Non compete a me ripondere alla tua domanda Touka. Ma ora sarebbe meglio che ci separassimo. Ci vedremo altre volte, ne sono certo.-
-Va bene. Allora buonanotte Vleats.- dice Kaneki.
Anch'io lo saluto, lui ci accompagna alla porta di casa sua.
Usciamo.
-Buonanotte Touka.-
-Buonanotte Kaneki.-
Ma non ci stacchiamo. È da tanto tempo che non ci vediamo.
-Allora..che impressione ti ha fatto Vleats?- chiedo, un po' imbarazzata da questo silenzio, giusto per dire qualcosa.
-È un bravo ragazzo. Un pò cupo, ma abbastanza simpatico. Se dovesse importunarti però chiama subito.-
-Certo Ken, sono contenta...di averti visto..-
-Anch'io.-

Tokyo Ghoul. Un Nuovo Personaggio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora