prologo;;

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La mia vita è
completamente rovinata.

Non mi ero mai sentito
così tanto vuoto in tutta
la mia vita.

E tutto per
colpa di quella lista.

Quella stupida lista.

Era nato tutto un giorno d'estate, ero con i miei amici giù ai Barren, come sempre del resto.

I ragazzi stavano parlando della festa della sera prima a cui non ero andato perché "Eddie tesoro, ti rendi conto di quante malattie potresti prendere? E poi sarà pieno di alcol, e se ti ubriachi e fai sesso ti potrebbe venire l'AIDS. No, non se ne parla" e così ho passato la sera chiuso in camera.

《È stato divertente, la prossima volta dovresti venire anche tu.》
Bill ormai aveva smesso quasi completamente di balbettare.

《Potresti conoscere anche gente nuova, vero Mike?》 Ben sembrava molto divertito, Mike gli ha lanciato uno sguardo infuocato, bastato per farlo smettere di ridere.

《Chi ha conosciuto il nostro giovincello?》ha chiesto Richie, facendo la voce da vecchietta premurosa e appoggiandosi ad un ramo come fosse un bastone.

《Oh nessuno.》 ha sussurrato, evidentemente a disagio.

《Nessuno dici tu?》è ancora Ben, che a quanto pare sapeva bene come stavano le cose.

《Beh, c'era questa ragazza, e abbiamo parlato, ma non è successo niente.》 si è affrettato a spiegare l'interessato, tenendosi sulla difensiva.

《Era ora Mike che ti trovassi una ragazza》 ha commentato Bill.
Per lui era facile dirlo, praticamente tutte le ragazze del secondo e del terzo anno cadevano ai suoi piedi, ma lui, da quando Beverly aveva lasciato Derry, non era più stato fidanzato, per ovvi motivi.

《Cosa facciamo stasera?》 Stan ha cambiato immediatamente discorso, intervenendo in difesa di Mike.

Nessuno sembrava ci avesse fatto caso, tranne Mike che gli ha mimato un piccolo e sincero "grazie".

《Ieri ho sentito dei ragazzi del quarto anno che parlavano della Cisterna al Memorial Park, potremmo andare là.》
Propose Richie, che sembrava decisamente troppo estasiato per i miei gusti.

《Dicono che quel posto è stregato.》la mia voce ha vacillato un po', quel posto mi metteva i brividi.

Stan ha subito annuito nella mia direzione, segno che anche secondo lui non era una buona idea.

《Eddie, devi pur divertirti qualche volta.》mi ha spronato, quasi a volermi sfottere, Richie.
Perché non riusciva mai a chiudere quella maledetta boccaccia?

《Non penso sia divertente andare in un posto stregato》ho ribattuto io, alzando le spalle

《La tua mammina non approverebbe?》mi ha provocato lui, facendo il labbruccio e piegando leggermente la testa alla fine della frase.

《Nessuno ha parlato di lei.》mi sono difeso.

Mentre io e Richie litigavamo, gli altri stavano semplicemente seduti a fissarci.
Come sempre, d'altronde.

Ormai tutti sapevano come vanno i nostri litigi: siamo come cane e gatto per qualche minuto, ma subito dopo tutto torna alla normalità.

Però mi avrebbe fatto piacere qualcuno a difendermi durante un litigio, qualche volta.

《Esci di nascosto, lasciati andare un po', la tua vita non può dipendere da quella cicciona di tua madre.》
Il suo era un caldo invito a fare tutto quello che non avrei mai dovuto fare, almeno secondo il modo in cui ero stato educato da mia madre.

Richie la faceva sembrare una cosa semplice, i suoi genitori non avevano mai avuto problemi nel farlo uscire di casa per andare chissà dove.
Ai suoi genitori non era mai importato più di tanto di lui, ecco perché era così... scontroso.

《Richie, smettila.》Bill ha finalmente deciso di intervenire.
Alleluia.

《Io me ne vado.》ho annunciato alzandomi in piedi, senza badare ai richiami dei miei amici che mi chiedevano di restare.
Ho preso la bicicletta e sono tornato a casa.
Non ero arrabbiato con loro, avevo solo bisogno di pensare.

Per la strada ho ripensato alle parole di Richie.

Devi pur divertirti qualche volta.

Sapevo benissimo che la mia vita sociale fosse al minimo storico, ma effettivamente non stavo facendo nulla per rimediare.

Esci di nascosto.

Lasciati andare un po'.

La tua vita non può dipendere da quella cicciona di tua madre.

Dovevo fare qualcosa.

Dovevo dare una svolta alla mia vita.

Ma come?
Quella era la vera domanda.

Sono entrato in casa e ho chiuso la porta alle mie spalle, trovando mia madre ad aspettarmi sulla sua poltrona.

《Dove sei stato tutta la mattina, Eddie? Ti ho aspettato per pranzare, mi sono preoccupata. Hai mangiato?》
Dio quante domande.

《Ero con gli altri giù ai Barren, abbiamo mangiato insieme dei panini》mi sono limitato a fornirle le informazioni necessarie perché non mi chiedesse altro.

《Oddio Eddie caro, chissà quante malattie potresti prendere, ci sono molti insetti che le trasmettono, e poi sicuramente non ti sei lavato le mani. Quante volte ti ho detto che non va bene? Ora vai in camera tua, non voglio che passi troppo tempo con quei ragazzi cresciuti per strada, ti stanno facendo fare cose che tu non faresti mai.》

Avrei voluto risponderle, ma mi sono limitato ad annuire ed obbedire, non ero in vena di fare il temerario.

Sono andato in camera mia e mi sono buttato sul letto, con l'idea di non vedere più nessuno per il resto della giornata.

Esci di nascosto.

Lasciati andare un po'.

La tua vita non può dipendere da quella cicciona di tua madre.

Le parole di Richie erano tornate nella mia testa; mi sono alzato, come se mi fossi appena risvegliato da una trance e ho preso un foglio di carta e una penna.

Devi pur divertirti qualche volta.

TO DO LIST:

Mi tremava leggermente la mano mentre scrivevo.

Volevo essere un ragazzo di sedici anni normale. Come tutti gli altri.
Uno che va alle feste, che beve birra (che si ubriaca, qualche volta), che parla con le ragazze, che flirta con le ragazze. O con i ragazzi.
Non volevo essere quello strano, che resta a casa in qualsiasi occasione per studiare materie che neanche gli interessano.

Così ho iniziato a compilare la lista.

Quella dannata e fottuta lista.

to do list |reddieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora