Capitolo primo - "Mi dispiace."

15 0 0
                                    

Siamo qui in cucina e si respira un'aria pulita. Di solito le cucine puzzano di fritto, ma la madre di Ben è così attenta all'igiene e alla pulizia che persino lo scantinato profuma di violetta. Arriccio il naso perché tutto questo profumo mi sta dando fastidio. 

«Stai sniffando l'aroma?»

«Tua madre non cambia mai eh...»

«Che vuoi dire?»

«Guardati attorno. La casa è un gioiello e tutte le stanze sono estremamente profumate ed io sto affogando.»

«Se vuoi apro un po' la finestra.»

«Si. Così la casa diventerà la piscina comunale.»

«Già. Mi ero scordato che piove.»

Come se il rumore della pioggia battente non si sentisse. Ha problemi seri d'udito.

«Cazzo ma non lo senti il rumore della pioggia?»

«Ero troppo concentrato a pensare ad altro.»

«Tipo?»

«Tipo a te.»

Si gira verso di me e mi guarda. Sgrano gli occhi e mi scosto i capelli dietro l'orecchio per l'imbarazzo. Mi sorride con quell'espressione da idiota che ha. Ad un certo punto alza gli occhi al cielo come se stesse pensando a qualcosa di importante, si dirige verso la televisione che sta difronte al divano. Accanto alla televisione c'è uno scaffale pieno di DVD, ne prende uno. Va verso il lettore DVD e inserisce il disco all'interno. «Siediti.» mi ordina. 

«Scusa?»

«Lo facevo per te. Per me puoi stare anche in piedi.»

Faccio come mi dice. Ma che vorrà fare? Va verso il piano della cucina dove si trova il telecomando. Senza preavviso lo lancia sul divano e mi prendo paura. Mi fa cenno di accendere il televisore. Vuole guardare un film? Gli lancio uno sguardo di incomprensione.

«Ti decidi ad accendere la TV?»

«Allora: ho un ansia terribile addosso come se dovessi farmi vedere il filmato di The Ring. Sei silenzioso e mi hai ORDINATO di accendere la TV senza una ragione e...»

Prima che finisca la frase vedo Ben che tira fuori dalla tasca dei pantaloni un grinder e delle cartine lunghe, poi si piega e da dentro la scarpa tira fuori una pallina di erba avvolta nella pellicola. «Ben ma che cazzo? No. Davanti a me no.» Mi fissa con aria disinteressata per qualche secondo. Non posso impedirgli niente anche se vorrei. Da quando è che fuma? A quanto pare sono rimasta indietro a quando fumava le sigarette. Mi sono persa qualcosa, un po' più di qualcosa. Alla fine accendo la TV. Si avvia un filmato, la schermata è nera. Dopo un paio di secondi compare una scritta bianca nel mezzo con scritto: "26/07/2016_primo intervento". Che cazzo sta succedendo qui? Sento una voce femminile che dice: "Come procede?". Il video comincia e...vedo che c'è Ben che si sta sottoponendo ad un intervento ai polmoni. Nel vedere quelle immagini comincio a sudare freddo. Non riesco a realizzarlo... «Ma che?...Ma sei tu?» continuo a chiedergli. Lui si limita a fissarmi come un robot. Vedo quelle scene e ad un certo punto non sento più niente, come se non fossi più capace di provare nulla. Sai quando ti senti così tanto sconvolto da non sapere più che fare o che pensare? Non capisco neanche il perché di questo intervento, sono solo impressionata da ciò che vedo. Mentre continuo a guardare con fatica l'addome aperto di Ben, sento qualcosa di bagnato sulla guancia. Mi è scesa una lacrima. Mi giro verso Ben e vedo che sta fumando. Gli chiedo: «Perché hai dovuto fare questo? Cos'è successo?» Mentre il suo sguardo è rivolto a terra, alza leggermente la mano con cui tiene la canna e mi fa capire tutto. 

«Irina...vedi cosa crei? Non voglio iniziare con le solite frasi da film ma...tu eri la mia dipendenza. Non mi stancavo mai di te. Sono sempre stato uno che "usa" le ragazze come giocattoli, poi sei arrivata tu e hai rovinato tutto. Non ho più amato nessun'altra. Forse ero più felice prima che ti conoscessi. Anche se mi vergognavo di me stesso, ero felice. Vivevo in modo sbagliato, ma quel modo di vivere a quanto pare è il migliore. Guardami adesso. Guarda come sono ridotto. Dato che tu non c'eri più, mi serviva qualcos'altro con cui riempire il vuoto, qualcos'altro da cui dipendere. «Prova con uno sport.» mi dissi. «Trovati un hobby o dedicati allo studio.» tutte cose che secondo me erano una gran perdita di tempo. E adesso sono qui, dipendente dalla droga. Sono spiacente di comunicarti che tutto questo è colpa tua.»

To The BoneWhere stories live. Discover now