Capitolo VII

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I Signori della Notte

Capitolo VII


Non riesco a capire quali pensieri stiano sfiorando la mente di Christophe in questo istante. Non comprendo i repentini cambi di atteggiamento, prima mi stuzzica prendendosi gioco di me e poi si preoccupa di quello che potrebbe accadermi. Certo, di ragazzi bipolari ce ne possano essere molti, ma lui, direi, che è un caso speciale. Quella volta quando è entrato di soppiatto nella mia stanza, e anche l'altra nel corridoio della Myster, cosa aveva intenzione di farmi? Voleva molestarmi, divertirsi, mostrare ai compagni le sue doti? E stasera, quegli occhi, quelle parole dolci mi hanno confuso più di prima.
Forse dovrei lasciar perdere, Christophe è troppo ambiguo, e io non voglio perdere la testa.
Seguo le indicazioni e riesco a trovare il locale dove Hayley mi starà già aspettando. Apro la porta ed entro nel locale che è gremito di persone, accomodate ai vari tavoli, che sorseggiano birra. Continuo a camminare guardandomi intorno riuscendo a scorgere il braccio della mia amica che si alza e mi viene incontro.

"Ciao Lily" mi saluta affettuosa più del solito.

"Scusa il ritardo."

Hayley gesticola un non preoccuparti con la mano e mi scorta verso il bancone. Il posto mi piace, è accogliente e decisamente rustico grazie ai mosaici di pietre che tappezzano le pareti.

"Ti faccio provare il miglior aperitivo della città!" Hayley richiama l'attenzione del barista. Le sorride calorosamente come se si conoscessero da tanto tempo, e dopo aver scosso la testa torniamo a sedere al nostro tavolo.

"Allora, è stato difficile convincerli?" comincia così un nuovo interrogatorio.

"Un pochino. Avevano paura che potesse succedermi qualcosa. Ho insistito così mi hanno accordato due serate libere."

"Brava. Sono molto contenta, così avrai tempo per uscire e svagarti."

"Non sono cattivi come pensi. Peter è molto dolce quando impari a conoscerlo, e a parte mr simpatia Nicolae è cordiale e disponibile. Quindi sì. Posso affermare di trovarmi bene in quella casa."

"Lo spero" mormora, aggrottando le sopracciglia. "Perché la loro non è una bella reputazione..."

"Non voglio farmi ingannare dai pettegolezzi. Svolgo bene il mio lavoro nonostante le piccole antipatie iniziali" mi agito un po' imbarazzata sullo sgabello. "Sto avendo problemi con la bambina. È difficile gestirla."

"Ti manipola come vuole?" può anche trovarlo divertente, ma per me non lo è affatto. Batto un pugno sul tavolo, facendo girare due uomini di quelli vicini.
"Beh, è normale no? È considerata la piccola di casa." veniamo interrotte dal cameriere che, pochi minuti dopo, ci lascia sole per prendere altri ordini.

Beviamo in silenzio meditando ognuna i propri dubbi su questa faccenda. Hayley riprende in mano il discorso. "E come trattano la propria sorellina?"

"Sono fin troppo protettivi con lei. Sembra che possa andare in mille pezzi da un momento all'altro."

"Sul serio?" chiede leggermente sorpresa, come se l'idea fosse troppo assurda.

"Cosa c'è?" chiedo. Hayley si incupisce, distoglie lo sguardo e prende un lungo sorso.

"Nulla. È difficile credere che sia vero con tutte le storie che sento."

"Quali storie?" ripeto volendo conoscere qualche dettaglio in più. Per il momento sono soltanto sospetti senza alcuna certezza; brancolo nell'oscurità, persa completamente in un oceano di menzogne. Nessuno mi dice niente, chiunque mi circondi ha qualche scheletro nell'armadio. Inizio ad essere stanca di non avere risposte, di essere l'unica a non sapere della presunta implicazione dei Barthloy nella sparizione di Mia Cooper.

Penetrami nel cuore (Drogo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora