In camera di Ayaka c'è un telescopio color oro lungo quasi quanto me. È talmente enorme che posso vedere l'isola Miyakojima piccola come un puntino. Incredibile!
Mentre spiavamo le nuvole e i fusti sulla spiaggia oltre la nostra privata, le ho raccontato il fatto di Akira. Non dettagliatamente, più a spizzichi e bocconi. Ma lei è così perspicace che ha costruito l'intera faccenda.
<< Stammi a sentire >> mi dice gentilmente, dandomi uno schiaffetto sul sedere.
Smetto di guardare nel telescopio e mi raddrizzo.
<< Questo Akira ha il complesso di Haru. Cioè, non è innamorato di te e ha pure la faccia tosta di ammetterlo. Ma ha comunque una fissa per te, un'ossessione >>
<< Detto così mi fa paura >>
Il vento entra di getto nella stanza ma è leggero e le tende svolazzano amabilmente. C'è così tanta luce che riesco a vedere le lentiggini di Ayaka. Tiro un sospiro e guardo fuori, dove il mare è più blu che azzurro. << Non so più se è lo stesso che conoscevo. È come se fossero due persone diverse >>
<< Forse sto sognando troppo >> dice, seria. << Ma potrebbe essere stato lui a infastidirti negli ultimi tempi. Forse è stato lui a incendiare la tua borsa negli spogliatoi. Se era davvero altrove, forse non è stato lui a gettarti il vaso quasi in testa a Tokyo ma... >>
<< Era lui >> taglio corto, il respiro che mi manca. << Era lui, Ayaka! Lo so >>
Si alza per venirmi ad abbracciare. << Come lo sai? >>
<< Quando ero pedinata, quel passo leggero e felpato... l'ho sentito tante volte quando Akira si arrampicava in camera mia a Kumamoto. E la voce al telefono, quella mattina sul retro dell'acquario. Quella voce!! Era lui...>>
Mi sento mancare ma le braccia della mia amica sono forti e mi ritrovo con il viso nei suoi capelli profumati. << E' sempre stato qui, a spiarmi. Col telescopio o a piedi, qualche metro dietro di me. E il vaso a Tokyo, forse mi ha messo qualcun altro alle costole per tenermi d'occhio quando lascio Okinawa >>
<< Pensavo la stessa cosa >> ammette Ayaka. << Ma noi siamo donne e le donne sono coraggiose. Vedremo come si evolverà la cosa e se sarà il caso, lascerai il tuo lavoro part-time. Sono stata chiara? >>
Annuisco.
Di sotto i ragazzi stanno giocando a carte. Le tende nella sala Phantomhive sono scure quindi, anche se sono aperte, fanno sempre ombra. A volte ho trovato opprimente questa semi-oscurità ma ora mi ci sento protetta. Mi siedo sul bracciolo della sedia di Sho e controllo che nessuno bari.
<< Uno! >> strilla Nao. Ora ha anche una catenella che va dall'orecchio al labbro, proprio come Shin. È un amore questo ragazzo!
<< Di nuovo? >> fa Sho, maligno. << Beccati cinque carte da pescare >>
<< Ma perché devi sempre essere così stronzo? >>
<< Muoviti e pesca >> lo ammonisce Takashi che ha tre carte nella mano destra e una sigaretta nella sinistra. << Il giro continua >>
<< Mi sa che sto perdendo >> dice Mark, indispettito. << Sono sempre la schiappa del gruppo >>
<< Levi non scende, vero? >> chiede Ayaka tanto per sapere.
L'aria festosa sembra abbandonare il gruppetto. Non rispondono alla domanda fin quando Nao getta l'ultima carta e si prende i soldi, con gran dispiacere di Sho. Poi Mark, alzandosi, va ad appoggiarsi alla finestra. Indossa una camicia bianca a maniche corte e una cravatta nera. Proprio come dice Nao, la sua testa sembra una palla da bowling.
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Ken Kaneki mi vuole...morta?
De TodoSe sei otaku almeno in parte allora comprenderai questa strana storia. Se non lo sei, beh, gira al largo! NB: the cover is mine.