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«Tu che prendi?»

«Mmh» mugolai indecisa leggendo dal menù. «...penso che assaggerò il vitello al limome, l'omelette al formaggio, le patate al forno e...» alzai un attimo lo sguardo sui presenti e notai i loro sguardi sconcertati fissi su di me. In particolare quelli di Lucas che cercavano di dirmi di contenermi.

«...emh un'insalata light» conclusi sorridendo alla cameriera.

Mia madre, ancora una volta, mi guardò come se avessi un'enorme punto interrogativo sulla faccia. Mi scrutò velocemente prima di porgermi un sorriso tirato per poi tornare al menù.
Le stavo mentendo spudoratamente. Non era da me nasconderle le cose nè tanto meno quelle importanti. Non se lo meritava dopotutto. Aveva solo noi, tutto ciò che gli restava erano i suoi figli. Era stato l'amore incondizionato verso di noi a farla reagire dopo la morte di nostro padre e sinceramente credo non abbia mai avuto davvero il tempo per elaborare il suo dolore. Fin dal primo giorno si era rimboccata le maniche per cercarsi un lavoro, mantenere la casa, pagare i debiti e crescerci nel migliore dei modi. Non aveva mai chiesto nulla in cambio se non che portassimo a termine gli studi e che fossimo felici.
Solamente questo.

La cena trascorse piacevolmente tranquilla e grazie a Zayn la tensione iniziale andò via via scemando. Ridemmo e scherzammo fino all'appartamento come una normale famiglia. Sembrava che ogni problema fosse stato chiuso fuori dalla nostra bolla momentanea.

«Che poi ho chiesto mille volte a Meg di tagliarle i capelli ma, a quanto pare, non riserva abbastanza fiducia nei confronti di suo cognato» disse aspramente lanciandomi un'occhiata di fuoco.

Alzai gli occhi al cielo scatenando una risata generale.

«Devo ricordarti il mese scorso quando hai praticamente rasato mezza testa a Lus solo per spuntargli una ciocca?» ironizzai accusandolo.

«Ma io-..»

«No, ha ragione» si intromise mio fratello.

«Ho girato per tre settimane con il cappello. In ufficio iniziavano a domandarsi se avessi i pidocchi» disse esasperato verso il suo fidanzato.

In risposta il moro ci fece il dito medio beccandosi un pugno da parte di Lucas.

«Vedrai caro che con il tempo migliorerai, ne sono sicura» esordì mia madre gentile come sempre. Riusciva a vedere del buono in ogni essere umano, sempre.

«Speriamo Emma...» esordì lui lanciandomi un'occhiata per poi continuare «beh si è fatto tardi e  i capelli dal pavimento del negozio non si puliranno da soli quindi vado» comunicò rivolto principalmente verso mia madre «sono stato felicissimo di averti qui e mi dispiace di non poterti accompagnare all'aeroporto. Sei sempre la benvenuta, torna quando vuoi. Magari la prossima volta ti porterò in quella deliziosa Tea Room in centro» disse tutto d'un fiato abbracciando forte la donna e stampandole due baci sulle guance. Per quanto potesse sembrare teatrale e finto, Zayn voleva davvero bene a mia madre e lo dimostrava in ogni modo. Per questo forse era riuscito così velocemente a farsi accettare.

«Oh Zayn caro, prenditi cura dei miei gioielli e siate sempre uniti. Vi voglio bene e vi ringrazio di avermi ospitata in casa vostra con così poco preavviso» biascicò tirandoci a sé per stringerci tutti tra le sue braccia.

«Siete tutto per me» sussurrò alternando baci da una guancia all'altra con le lacrime ad imperlargli gli occhi.

Lasciarla tornare a casa da sola era sempre la parte più difficile. Soprattutto sapendo di essere così maledettamente lontani da lei.

Ci staccammo impacciati ed emozionati, come se questa sarebbe potuta essere l'ultima occasione di stare insieme. Ed in fondo sarebbe potuta davvero essere l'ultima volta prima che nascesse il bambino.

Nel frattempo, persa nei miei pensieri, Zayn era sparito nel corridoio lasciandoci soli, faccia a faccia.

Alzai lo sguardo e la guardai.
Lei fece lo stesso e non capii più nulla.
Gli occhi si fecero immediatamente lucidi ma mantenni il controllo intrecciando i capelli in una treccia disordinata.

«M-mamma senti devo dirti una cosa...» 

«Lo so già» disse semplicemente.

Ed in quel momento tutto parve fermarsi. Anche il mio respiro che fino ad un attimo prima era pesante e veloce. Mi morsi l'interno guancia per contenere il mix di emozioni che cercavano insistenti di venire fuori.

Guardai Lucas che mortificato, e forse anche dispiaciuto, posò il suo sguardo rivolto alle sue scarpe. Come se al momento fossero gli oggetti più interessanti del mondo. Dopotutto anche lui le aveva mentito. E lo aveva fatto per me.

«I-io, mi dispiace di non avertelo detto prima ma...non a-avrei saputo da dove iniziare» deglutii rumorosamente e continuai «...ti ho delusa lo so, mi dispiace da morire» sussurrai ormai sull'orlo imminente del pianto.

Mi strinsi nelle braccia e l'osservai fissarmi con sguardo vuoto, privo di emozione. Non sembrava nemmeno più essere lei.

Fece un passo nella mia direzione che mi costrinse, a mia volta, ad indietreggiare. Non sopportavo di averla così vicina nonostante avessi estremamente bisogno di un suo abbraccio.

«Da quanto tempo Megan?» fu l'unica cosa che disse.

«Quasi quatto mesi» sussurrai abbassando lo sguardo.

Lucas si era parato al mio fianco e con un braccio mi strinse la vita incoraggiandomi. Intrecciai una mano alla sua e gli sorrisi lievemente.

«Per quale ragione non me lo hai detto? Sono tua madre cristo Megan, se non posso aiutarti io chi può? Mh?» abbaiò rabbiosa verso di me. Sembrava davvero uscita fuori di senno. Non avevo mai udito un tono simile provenire da lei e la cosa iniziava ad allarmarmi. Sapevo fosse furiosa e la capivo, non c'erano scuse per come avevo gestito la situazione.

«Come a-avresti potuto aiutarmi? È una mia scelta mamma, non tua» ribattei con voce rotta stringendomi a mio fratello.

Dalle sue labbra fuoriuscì un risolio amaro che mi fece venire i brividi.

«Ma ti senti? Questa città ti ha riempita la testa di stupidaggini» gridò gesticolando con gli occhi praticamente fuori dalle orbite. Tutto il suo autocontrollo era andato a farsi benedire così come le sue movenze eleganti.

«Mia figlia è bulimica ed io vengo a scoprirlo così» sussurrò ormai distrutta e senza difese.

«Bu-bulimica mamma?» intervenne finalmente Lucas per la prima volta.

Annuì.

«Ti ho vista mangiare grandi quantità di cibo e ti ho anche sentita vomitare. Credevi davvero che non me ne accorgessi?»

Ci guardammo tutti e tre intensamente e con i nervi a fior di pelle. Nessuno proferì parola per diversi minuti finché fui io ad interrompere il silenzio ridicolo che si era venuto a creare.

Mi morsi con forza il labbro inferiore e tirai su i lembi della felpa rosa.  Lentamente scoprii la pancia centimetro dopo centimetro finché non l'esposi completamente. Sospirai e la guardai negli occhi ormai velati di lacrime.

«Sto aspettando un bambino»

SPAZIO AUTRICE

Hello babies!
Lascio a voi tutti i commenti... 

Alla prossima ❤️

Ig: redkhloewattpad/ _saradevincentiis

Chat With Stranger 2 | HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora